di Alessandro Di Battista
Praticamente nessun giornale ne parlerà ma è successa una cosa interessante.
La Corte dei Conti, dopo la condanna in primo grado per danno erariale, si occupa di nuovo di Matteo Renzi e della sua gestione da ottimo amministratore locale. Con l’ordinanza della Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Toscana, n. 26/2014, la magistratura contabile ha rinviato a giudizio Matteo Renzi (udienza del prossimo 24 settembre 2014), per accertare una sua eventuale responsabilità per danno erariale, quando era Presidente della Provincia di Firenze.
Vediamo cosa viene contestato al rottamatore. Con decreto del Presidente della Provincia e con delibera della Giunta Provinciale, l’ente, all’epoca presieduto da Matteo Renzi, ha nominato un collegio di quattro Direttori Generali anziché di uno solo come invece richiederebbe la normativa in vigore ed il buon senso in tempi di spending review.
Secondo la Procura della Corte dei Conti la Provincia “avrebbe potuto (e dovuto) nominare un solo Direttore Generale … mentre aveva provveduto alla nomina ed alla remunerazione di quattro Direttori con retribuzioni ben superiori a quelle massime previste dal C.C.N.L. (contratto collettivo nazionale) … tanto più che i soggetti nominati Direttori Generali non provenivano dall'esterno, ma erano dirigenti di ruolo con contratto a tempo indeterminato, in seguito collocati in aspettativa, per essere riassunti dallo stesso Ente con un contratto di diritto privato”.
In sintesi queste nomine di dirigenti avrebbero cagionato, secondo il P.M., un danno erariale alla Provincia di Firenze pari a 816.124,15 euro.
Ovviamente sono certo che il Presidente del Consiglio, nel corso del processo, fugherà ogni dubbio davanti ai giudici della Corte dei Conti e davanti agli italiani, ma nel frattempo è bene informarsi ed informare.
P.S. Se il “discepoletto” imiterà il maestro in tutto e per tutto parlerà di giustizia ad orologeria!
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