Abbiamo protocollato questa mozione che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale:
Mestrino 3 giugno 2015
Egr. sig. Presidente
del Consiglio Comunale di Mestrino
Egr.
sig.
Sindaco di Mestrino
MOZIONE 16
Salvaguardia
del territorio comunale dalla coltivazione di organismi geneticamente
modificati
PREMESSO CHE
-
un organismo geneticamente modificato (OGM) è un
essere vivente che possiede un patrimonio genetico modificato artificialmente
tramite tecniche di ingegneria genetica;
-
non è consentito procedere alla messa in coltura
di sementi transgeniche in assenza delle previste autorizzazioni di legge;
-
con sentenza n.11148 depositata il 20 marzo
2012, la Cassazione penale è intervenuta in materia di coltivazione di
organismi geneticamente modificati (OGM) ribadendo l’esistenza nel nostro
ordinamento del principio di coesistenza tra le diverse colture (convenzionale,
biologica e transgenica), che deve essere attuato senza che le stesse possano
reciprocamente compromettersi, in modo da tutelare le peculiarità e le specificità
produttive di ciascuna ed evitare commistioni tra sementi, senza pregiudizi per
le attività agricole preesistenti; dopo un articolato riepilogo delle norme
interne e comunitarie vigenti in materia, la Cassazione evidenzia, in linea con
quanto già affermato dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 116/2006), la
presenza del già richiamato principio di coesistenza in materia. In buona sostanza, la disciplina comunitaria
– si legge nella sentenza – si occupa di tutelare l’ambiente, la vita e la
salute di uomini, animali e piante, ma consente alla normativa interna la
possibilità di adottare le misure più opportune per limitare gli effetti
economici connessi alle potenzialità diffusive degli OGM e, quindi, non
compromettendo la biodiversità dell’ambiente naturale, così da garantire la
libertà di iniziativa economica, il diritto di scelta dei consumatori e la
qualità e la tipicità della produzione nazionale;
-
il Parlamento Italiano ha approvato una mozione
in data 11/07/2013 che impegna il governo ad avvalersi della clausola di
salvaguardia, di cui all'articolo 25 del decreto legislativo n. 224 del 2003,
di recepimento della direttiva n. 2001/18/CE, al fine di evitare ogni forma di
coltivazione in Italia di OGM autorizzati a livello europeo e di tutelare la
sicurezza del modello economico e sociale di sviluppo dell'agroalimentare
italiano e a prevedere, in relazione alla stagione delle semine avviata in gran
parte del Paese, l'incremento delle attività di controllo per potenziare,
d'intesa con le regioni, la sorveglianza sui prodotti sementieri in corso di
distribuzione ed intervenire in presenza di sementi transgeniche non
autorizzate;
-
a seguito della precedente, in data 12 luglio
2013, è stato emanato il Decreto interministeriale (Ministero della Salute,
Ministero delle politiche agricole e alimentari e forestali, Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) di adozione delle
misure d'urgenza ai sensi dell'art. 54 del regolamento (CE) n. 178/2002
concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON
810;
-
secondo quanto stabilito dal suddetto, la
coltivazione di varietà di mais MON810, provenienti da sementi geneticamente
modificate, è vietata nel territorio nazionale, fino all'adozione di misure
comunitarie di cui all'articolo 54, comma 3 del regolamento (CE) 178/2002 del
28 gennaio 2002 di cui sopra e comunque non oltre diciotto mesi dalla data del
presente provvedimento;
-
in Italia tre quarti delle Regioni ed un numero
crescente di Comuni (circa 3000 negli ultimi due anni con la prospettiva di
arrivare a breve a 5000), si schierano contro le coltivazioni OGM e si sono
dichiarati “liberi da OGM”, perché non è pensabile poter far convivere
produzioni agricole OGM con le produzioni biologiche che, ormai ovunque, stanno
assumendo un ruolo molto importante sia in termini economici, sia di presidio
del territorio, coinvolgendo centinaia di piccole e medie aziende agricole, spesso
formate da giovani imprenditori;
-
ad oggi non abbiamo la certezza scientifica che
gli organismi OGM siano innocui per la salute umana e per l’ambiente;
-
il Sindaco è autorità sanitaria locale. In
questa veste, ai sensi dell'art. 32 della legge n. 833/1978 e dell'art. 117 del
D.Lgs. n. 112/1998, può anche emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con
efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di
igiene pubblica;
-
l'articolo 5 della legge n. 283 del 1962, che è
la Norma di base italiana in tema di alimentazione, afferma testualmente;
"É vietato l'uso di sostanze alimentari trattate in modo da violarne la
composizione naturale"
APPARE
EVIDENTE PERTANTO CHE
-
dalla legge citata è vietato l'uso alimentare di
OGM transgenici in quanto ne è stata "violata la composizione
naturale";
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è inoltre “Vietato” l'uso alimentare dei
derivati dei vegetali transgenici (amido di mais, olio di mais e di soia,
lecitina di soia), perché la loro composizione biochimica è diversa da quella
naturale;
-
è vietato l'uso alimentare di OGM mutati da
trattamenti radioattivi con raggi X o gamma, o neutroni veloci e i loro
derivati, in quanto dichiaratamente mutati attraverso una mutazione genetica;
-
il principio di precauzione è stato considerato
elemento fondante della proposta presentata dalla Commissione Europea per la
revisione della normativa comunitaria sull'emissione deliberata di Organismi
Geneticamente Modificati;
-
il Parlamento europeo in data 10 marzo 2014 ha
bocciato la proposta sul materiale riproduttivo vegetale della Commissione
europea che voleva vietare il libero scambio e commercio di semi tra piccoli
produttori, a vantaggio delle aziende produttrici multinazionali principali
responsabili della diffusione OGM;
-
l'utilizzo in agricoltura, nel mondo e in Europa
delle varietà “Ibride” dette anche OGM ad alto rendimento, ha causato
l'abbandono e, in alcuni casi, la scomparsa di ecotipi locali;
-
dette varietà sono più resistenti alle fitopatie
che danneggiano gravemente la biodiversità compromettendo l'equilibrio
biologico e l'ecosistema attraverso l'impollinazione incrociata e la deriva tra
specie simili: le modifiche genetiche delle nuove varietà potrebbero
trasferirsi attraverso la “contaminazione” alle altre colture, generando
conseguenze imprevedibili;
-
tali cambiamenti hanno comportato una
ristrutturazione del settore produttivo agricolo causando gravi scompensi
socio-economici, in particolare a carico dei piccoli imprenditori agricoli,
danneggiando il comparto del “biologico”;
-
tale situazione ha portato all'uniformità
genetica di queste culture, con una pericolosa dipendenza, per tutte le filiere
produttive, nei confronti di pochi detentori dei brevetti;
-
senza nulla togliere agli aspetti positivi delle
biotecnologie e alla ricerca scientifica si sta imponendo sempre più il
“principio di precauzione” che richiede di non immettere nell'ambiente o nella
catena alimentare prodotti o processi fino a quando non sia dimostrata la
“sicurezza” nel breve e nel lungo termine;
-
le imprese multinazionali hanno esteso le
proprie strutture di ricerca, produzione e commercializzazione fino ad arrivare
ad un regime di “monopolio” con relativo dominio e controllo del comparto delle
biotecnologie e in quello della produzione delle sementi che, non essendo più
“replicabili”, vedono l'agricoltore costretto al riacquisto annuale. Il
fenomeno è stato più volte sottolineato con preoccupazione dalla stessa UE;
-
l'introduzione su scala mondiale degli OGM ha
ulteriormente creato un divario tra paesi ricchi e quelli poveri;
CONSIDERATO
CHE
-
si ritiene necessario adottare, a fronte di
possibili richieste di autorizzazione per iniziare a coltivare prodotti OGM,
misure idonee a garantire la biodiversità degli ecosistemi locali, le
produzioni di qualità e tradizionali che il territorio esprime;
-
il consiglio comunale dovrà valutare se
esprimere la propria contrarietà alla sperimentazione, coltivazione e
allevamento di organismi viventi, sia vegetali sia animali, ottenuti mediante
manipolazione genetica, su tutto il territorio comunale;
IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA
-
ad attivarsi utilizzando gli strumenti a sua
disposizione per contrastare la coltivazione degli organismi geneticamente
modificati nell’ambito del comprensorio di riferimento, a salvaguardia della
salute umana, dell’ambiente e della biodiversità agraria, cioè delle produzioni
agricole peculiari del territorio comunale;
-
a richiedere al
Governo di mettere in atto tutte le azioni possibili al fine di
procedere all’adozione della clausola di salvaguardia, così come previsto
dall'articolo 23 della direttiva 2001/18/CE, a tutela della salute umana,
dell'ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare
italiano;
-
a dichiarare, con i provvedimenti conseguenti,
il Comune di Mestrino “Comune libero dagli OGM”;
-
a garantire, che nei bandi di gara emanati dal
Comune per gli appalti pubblici di servizi e forniture alimentari destinati
alla ristorazione collettiva, l'utilizzo di prodotti che non contengono OGM,
costituisca titolo preferenziale per l'aggiudicazione;
-
ad informare attraverso incontri e comunicazioni
scritte i produttori, se presenti, ed i rivenditori sul territorio comunale,
sui rischi di “contaminazione” nell'utilizzo e di vendita di prodotti
geneticamente modificati nella catena produttiva le cui conseguenze non sono
attualmente prevedibili;
-
ad avviare una campagna di educazione alimentare
legata al consumo ed alla spesa consapevole di prodotti tradizionali e locali
di qualità;
-
a pubblicizzare la delibera tramite il sito
istituzionale ed altri mezzi di comunicazione in uso, sia elettronici che
cartacei, indicando “MESTRINO Comune libero dagli OGM”.
Si chiede infine che la mozione in oggetto venga discussa e messa
ai voti durante il prossimo Consiglio Comunale.
MOVIMENTO
CINQUE STELLE - MESTRINO
Il Portavoce E
Consigliere Comunale
Flavio
Pinton
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