TELEMESTRINO WEB TV

guarda la nostra tv a 5 stelle !!!

sabato 15 ottobre 2016

A Mestrino siamo fortunati.

Lo penso davvero. Frequenti l'aula del consiglio comunale e scopri che il sindaco è un esperto di sismologia, assisti ad una riunione del consiglio di istituto scolastico e scopri un preside esperto di valutazione della sicurezza sismica dei fabbricati scolastici, ascolti l’architetto assessore all’urbanistica e ti chiedi perché tu abbia studiato ingegneria civile ad indirizzo strutture, per scoprire poi che sarebbe stato sufficiente fare qualche esame di architettura per capire tutto di effetti sismici sui fabbricati.
Insomma,  abbiamo un presidente del consiglio comunale che dirige una equipe all’avanguardia nella ricerca per la lotta ai tumori e spinge (ottenendolo) per la realizzazione di un campo di calcetto a 20 m da una statale che ha un traffico di 50.000 veicoli al giorno (così dichiara il Sindaco) e nessuno, giustamente, si pone il dubbio se abbia consultato le sue conoscenze scientifiche nella scelta della location. Egualmente nessuno (o quasi), tra genitori, insegnanti, amministratori locali, si fa venie un dubbio quando una parte politica, tra le cui fila c’è un ingegnere strutturista, insiste da tre anni affinchè l’Amministrazione celodurista locale prenda provvedimenti per verificare se le scuole di Mestrino, in caso di evento sismico, siano sicure o meno.
Orbene non credo che serva un ingegnere per convincerli, dato che nemmeno l’obbligo di legge, scaduto a Marzo del 2013, li ha persuasi ad adempiere al loro dovere: verificare  se le strutture siano o meno in grado di resistere ad un sisma come previsto dalla normativa in vigore dal 2003 (13 anni fa…!!!).
Perchè non intervengono allora? Perchè per legge non c'è sanzione!!!!
L'unica cosa che li potrebbe convincere sono i cittadini, i genitori che però onestamente sembrano più preoccupati di dove mettere i figli se le scuole fossero dichiarate inagibili, che non cosa accadrebbe loro in caso di sisma. Follia!
In più ci tocca scoprire che l’esimio illustre Dottor (in medicina e chirurgia) è così ferrato in materia sismica da istruirci con una “lectio jurnalis” (non è latino ma si capisce) sull'effetto che la tipologia di suolo ha sulla amplificazione delle onde sismiche. Secondo l’illustre Medico condotto, la pianura padana sorge su “terreno alluvionale, costituito prevalentemente da sabbia, argilla, e torba, elementi che garantiscono una bassa sensibilità sismica”. 
Poco importa se per determinare la velocità di propagazione delle onde sismiche serve un geologo, con relative prove strumentali in sito. Trascuriamolo. Sarà esperto anche di geologia il nostro sindaco?
Pare opportuno rendere edotti i lettori della validità del principio fisico esattamente contrario a quanto scrive il dott. Honoris causa in sismologia dott. Medico condotto, Marco Valerio Pedron.
Vs30 è la velocità media di propagazione entro 30 m di profondità dalla superficie, delle onde di taglio a seguito di un evento sismico. Quella che determina solo un geologo, a norma di legge.
La velocità cambia al variare del grado di consistenza del terreno. In estrema sintesi, per limo argilla torba le onde sismiche calano di velocità. Attraversando roccia ghiaia e sabbia compatta la velocità viene ridotta molto meno.
Siccome il terremoto è un fenomeno di oscillazione del terreno, "avanti indietro, su e giù", se la velocità di oscillazione del terreno diminuisce l’effetto per i fabbricati peggiora. Si peggiora. Non migliora caro sindaco.
Normalmente i fabbricati se sollecitati da una forza impulsiva, oscillano e ci mettono tra  1 e 3 secondi a tornare nella posizione di partenza. Almeno i fabbricati convenzionali del territorio di Mestrino.
Questo si chiama periodo proprio di oscillazione delle strutture.
Se il periodo di oscillazione del terreno, a seguito di un sisma, è prossimo a quello proprio dei fabbricati, l’azione del sisma ha un effetto maggiore sul fabbricato.
Pensate ad un'amaca, se la fate dondolare applicando una spinta concorde alla direzione di oscillazione, l’amaca aumenta l’ampiezza di oscillazione. Se la sottoponete a una oscillazione come se foste animati dal delirium tremens l’amaca resterebbe dov’è, non facendo nemmeno in tempo a spostarsi.
Proviamo ad immaginare di prendere il terreno sotto ad una casa e di farlo oscillare 200 volte in un secondo. La casa manco se ne accorgerebbe.
Se invece lo facessimo oscillare con un periodo di uno/tre secondi, la casa se ne "accorgerebbe" perché farebbe a tempo deformarsi a seguito di ciascuna oscillazione sismica e cuccarsi le successive, le quali amplificherebbero l’effetto del sisma = RISONANZA. Spiegato “terra terra”…
Quindi dato che la velocità delle onde di taglio si abbassa in caso dei terreni descritti dall’esimio sindaco, gli effetti del terremoto sui fabbricati si amplificano e non il contrario, perchè diminuisce la frequenza di oscillazione delle onde sismiche avvicinandosi a quella tipica dei fabbricati. Concetto certamente non di semplice spiegazione ma mi chiedo allora perchè si avventuri l'esimio Sindaco in tematiche così specialistiche dichiarando esattamente il contrario di quanto la scienza ci insegna.
Quindi illustrissimo Sindaco, abbia la compiacenza di farsi istruire coi famosi bigliettini che legge in consiglio comunale, da qualcuno che c’azzecca in materia, prima di uscirsene con tali castronerie sui giornali.
Aggiungo un consiglio alla fida destriera giornalaia autrice dell’articolo sul Mattino di Padova, all’Università di Padova, DIC dipartimento di ingegneria civile ci sono fior fiore di professori e ricercatori certamente pronti a darle supporto in un insperato dibattito sul tema (concetto del CONTRADDITTORIO piuttosto sconosciuto sul giornale per il quale Lei scrive), quando in futuro l’ennesimo politico occuperà lo spazio del suo giornale per  sproloquiare a vanvera. Rientra nei doveri del buon giornalista, non so se gliel’abbiano insegnato, ma temo di no.
Concludo con un cenno storico che non fa mai male.
Dato che l’esimio Sindaco dichiara sempre nel medesimo articolo che “il nostro territorio è lontano dalle zone sensibili come la dorsale appenninica o il Carso” pare opportuno ricordare che nel 1695 con epicentro nella zona di Castelfranco Veneto, Cittadella, Cologna Veneta, Cornuda, Lendinara, Marsan, vi fu un sisma con magnitudo MW 6.5 (Amatrice MW 6.0….). Orbene noi sfigati Ingegneri strutturisti abbiamo studiato (soprattutto abbiamo studiato) che il tempo di ritorno di un sisma che abbia il 10% di probabilità di manifestarsi in 50 anni sul territorio è definito come sisma di progetto per la salvaguardia della vita ed è calcolato con un periodo di ritorno di 475 anni (Ovvero si manifesta ogni 475 anni).
Atteso che dal 1695, se la matematica non è un opinione, sono passati 321 anni, credo che tentare alla sorte con la vita dei bambini non sia il caso.
E' chiaro che il "non avere memoria" di un evento sismico rilevante recente - tipo "mi non go mai sentìo un teremoto a Mestrin" - non sia garanzia di resistenza dei fabbricati ad un evento sismico ma semplice POPULISMO, e anche piuttosto ignorante.
Aggiungo e concludo che purtroppo, essendo la pianura padana racchiusa tra ALPI e APPENNINI, contrariamente a quanto ci ricorda l'esimio illustre Sindaco, è sismicamente aggravante. Infatti le onde sismiche una volta giunte in superficie continuano a rimbalzare tra le due formazioni rocciose che le confinano, amplificandone gli effetti sui fabbricati del terreno alluvionale intercluso.
E comunque, caro Sindaco una rapida lettura del link sotto potrà esserle d'aiuto in attesa che si decida a frequentare il corso di ingegneria civile, indirizzo strutture, sarà illuminante e si ricordi che io un figlio nella scuola ce l'ho.
http://www.conoscoimparoprevengo.org/microzonazione-sismica--effetti-di-sito.html


1 commento:

Il tuo commento sarà motivo di riflessione!