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sabato 5 settembre 2015

Ciao sindaco (di Mestrino) Pedron.

Ciao sindaco (di Mestrino) Pedron.
Ti do del tu non per mancanza di rispetto ma perché in quelle poche occasioni che ci siamo parlati civilmente (e non mi hai insultato a causa delle mie idee diverse dalle tue … ricordi quando in consiglio comunale mi hai gridato che ti provoco “incontinenza”?) quello era il nostro approccio.
L’altro giorno durante la conferenza stampa convocata a Mestrino stavo tra il pubblico. Mi sono perso solo i primi minuti ma poi ho assistito a tutte le dichiarazioni del sindaco di Padova e dei tuoi altri amici sindaci.
Volevo dirti che dopo tutti gli anni di tua gestione muta, amorfa e insignificante ho apprezzato il fatto che Mestrino sia finalmente diventata teatro di qualcosa che l’ha fatta uscire dal totale isolamento dal mondo esterno. Ho apprezzato anche la tua critica forte verso la gestione fallimentare di questo governo renzino, governo incapace di prendere alcuna decisione degna di nota e in grado di incidere in qualche modo sul dramma che quotidianamente siamo costretti inermi ad assistere! 
Detto questo, tu sei a capo di una lista politica locale che non sa nemmeno dove comincia il rispetto delle idee altrui, hai preso decisioni vergognose nei confronti di chi la pensa diversamente da te, sei partecipe e guida di scelte sbagliate, dannose e costose per i cittadini di Mestrino. Quello che hai deciso nell’ultimo anno costa ogni giorno soldi, denaro, sacrifici ai tuoi concittadini (affidamento a Etra per 20anni, affidamento degli appalti alla provincia, bilancio tenuto nascosto sino all’ultimo minuto possibile per evitare che qualcuno scopra qualcosa che non bisogna sapere?) e poi ti spacci per uno che tiene a bada i costi.
E la gente ti crede, sei bravo!
Sei bravo ma non mi rappresenti. Io non mi fido di te e di quello che dici.
E non affiderei mai a gente come te la soluzione di un qualsiasi problema, figuriamoci quello che insieme ai tuoi amici pretendi di saper affrontare (e che il tuo partito peraltro ha già affrontato quando stava per anni al governo: fallendo!) .
Non appartengo alla categoria dei buonisti da strapazzo che sono per l’accoglienza senza se e senza ma, quelli per intenderci che ciarlano ma non fanno un cazzo. Ma ho un cuore e uno stomaco, se non riesco ad accettare che tu e i tuoi sodali avete rifiutato una mozione che aiutava i nostri amici cani a stare un po’ meglio nel nostro territorio, figurati se riesco a capire il vostro “fuori dalle balle” detto a quei poveracci che scappano dalla miseria, dalla povertà, dal degrado, dalla guerra, dalla morte!
No!
Io sono ancora in grado di commuovermi se sento una bambina di colore sorridere e giocare con una coetanea autoctona, parlare tra loro in italiano mentre la mamma cerca di richiamarle all’ordine stentando una frase sconnessa ma “nostra”. Mi commuovo nell'ascoltare un commento sul Milan tra due ragazzi dalla chiara origine orientale, ma che si incazzano in dialetto sulle scelte del nuovo allenatore. Mi commuovo e penso che nessuno può fermare la storia, può fermare il futuro. La convivenza e l’integrazione è possibile solo se ci sono volontà e coraggio. 
Volontà e coraggio che non sono mai mancate nella vita dell’umanità … e lo sai perché? Perché chi come te voleva stare fermo, immobile, ha sempre perso. Chi come te voleva fermare la vita, ha sempre perso.
Chi come te conserva se stesso, conserva l’egoismo, in realtà fa marcire la parte migliore di ognuno di noi!
Flavio Pinton




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