Pubblichiamo un articolo di Giuseppe Sandro Mela
Tremate!
Fin dal sentiero del tuono
dall’eco viene il suono
“Diavolo, Diavolo, Diavolo.”
Tremate!
Fin dal sentiero del tuono
dall’eco viene il suono
“Diavolo, Diavolo, Diavolo.”
La celeberrima ballata di Fra Diavolo
sintetizza in lirica un concetto terribilmente banale: dopo il bagliore del
lampo si ode sempre il fragore del tuono. Più il lampo si abbatte vicino,
maggiore lo sconquasso. Ma se vi capitasse addosso, allora sareste finiti. E ci
siete oramai a poche spanne.
Tremate!
Ed a ragione.
Una settimana or fa riportammo il calo del
-7.2% della produzione industriale spagnola: il quindicesimo consecutivo. E di
balza in balza si diffonde adesso il suo eco: disoccupazione superiore al 26%.
Tra ottobre e dicembre altre 363,000
persone hanno perso il posto di lavoro. Ditte chiuse. “Firmen geschlossen“: forse detto in tedesco suona più chiaro e definitivo. Non riapriranno mai
più. Scordatevele.
Tremate!
Ed a ragione.
Ancora un meno quindici percento e lo stato
spagnolo chiude bottega, lasciando dietro di sé il deserto.
Tremate!
Ed a ragione.
Finite pure di baloccarvi con le elezioni.
Illudetevi pure che si possa formare un governo. Che se ne possa uscire a buon
mercato.
Continuate pure ad illudervi che il PD non sia
quell’associazione a delinquere che ha gestito per anni, e continua a gestore
tuttora, il Monte dei Paschi di Siena. Pensate, se ce la fate, che l’Imu che
avete pagato con lacrime e sangue è servita solo a turare per qualche mese la
bancarotta della banca del PD.
Ma che volete farci
credere: che Monte dei Paschi di Siena sia la banca di Beppe Grillo
oppure dell’odiatissimo Berlusca? Oppure che sia dello stato perchè è fallita e
ci sono da pagare i conti?
Illudetevi pure che i PDessini bolognesi si
alleeranno con l’uomo delle Banche, e che questi due Bibì e Bibò siamo
esattamente quelli che vi salveranno proprio dalla voracità delle Banche che
rappresentano, che li hanno messi lì a bella posta.
Ma in Italia basta
ancora un meno venti percento nella filiera produttiva e lo stato chiude
bottega, lasciando dietro di sé il deserto: totalmente illiquido.
Tremate!
Ed a ragione.
Ma che vi credevate? Non ve la siete ancora
intagliata che la Grande Depressione se ne sarebbe fatta un baffo a torciglione
dei vostri “diritti precostituiti“?
Senza produzione c’é solo il
deserto.
Pensionati? Non c’é rimasto nemmeno un centesimo per pagarvi le pensioni.
Dipendenti delle pa? Non c’é rimasto nemmeno un
centesimo per pagarvi gli stipendi.
Ci saranno pianto e stridor di denti.
(ASCA) – Roma, 24 gen – Nuovo record del tasso
di disoccupazione in Spagna, che sale dal 25% al 26%: secondo le stime
dell’Istituto Nazionale di Statistica nel quarto trimestre del 2012 in Spagna
si registrano altre 187.300 persone in cerca di un posto di lavoro, cifra che
porta a 5.965.400 il numero dei disoccupati in tutto il Paese.
Stando ai dati nazionali, sono 363.300 le
persone che hanno perso il posto di lavoro tra ottobre e dicembre: si tratta di
circa 3.000 disoccupati al giorno, un processo che ha spinto il livello
occupazionale ai minimi dal 2003 (16.957.100).
L’Istituto definisce il 2012 l’anno peggiore
della crisi economica spagnola, secondo solo al 2009, quando allora furono 1,2
milioni le persone a perdere il posto di lavoro.
(fonte AFP).
rba/sam/
(ASCA) – Roma, 11 gen – Nel mese di novembre la
produzione industriale in Spagna ha accusato una contrazione pari a -7,2% su
base annuale corretta per i giorni lavorativi. Si tratta della quindicesima
flessione consecutiva. u base annuale grezza il calo e’ pari a -7,3%. Lo
comunica l’istituto nazionale di statistica.
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