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venerdì 25 gennaio 2013

DOPO IL LAMPO SI ODE IL TUONO


Pubblichiamo un articolo di Giuseppe Sandro Mela

Tremate!
                    Fin dal sentiero del tuono
                    dall’eco viene il suono
                    “Diavolo, Diavolo, Diavolo.”
                    Tremate!
                    Fin dal sentiero del tuono
                    dall’eco viene il suono
                    “Diavolo, Diavolo, Diavolo.”
                         Fra Diavolo. Opera comica di Daniel Auber, 1830.

  La celeberrima ballata di Fra Diavolo sintetizza in lirica un concetto terribilmente banale: dopo il bagliore del lampo si ode sempre il fragore del tuono. Più il lampo si abbatte vicino, maggiore lo sconquasso. Ma se vi capitasse addosso, allora sareste finiti. E ci siete oramai a poche spanne.
  Tremate!
  Ed a ragione.
  Una settimana or fa riportammo il calo del -7.2% della produzione industriale spagnola: il quindicesimo consecutivo. E di balza in balza si diffonde adesso il suo eco: disoccupazione superiore al 26%.
  Tra ottobre e dicembre  altre 363,000 persone hanno perso il posto di lavoro. Ditte chiuse. “Firmen geschlossen“: forse detto in tedesco suona più chiaro e definitivo. Non riapriranno mai più. Scordatevele.
  Tremate!
  Ed a ragione.
  Ancora un meno quindici percento e lo stato spagnolo chiude bottega, lasciando dietro di sé il deserto.
  Tremate!
  Ed a ragione.
  Finite pure di baloccarvi con le elezioni. Illudetevi pure che si possa formare un governo. Che se ne possa uscire a buon mercato.
  Continuate pure ad illudervi che il PD non sia quell’associazione a delinquere che ha gestito per anni, e continua a gestore tuttora, il Monte dei Paschi di Siena. Pensate, se ce la fate, che l’Imu che avete pagato con lacrime e sangue è servita solo a turare per qualche mese la bancarotta della banca del PD.
  Ma che volete farci credere: che Monte dei Paschi di Siena sia la banca di Beppe Grillo oppure dell’odiatissimo Berlusca? Oppure che sia dello stato perchè è fallita e ci sono da pagare i conti?
  Illudetevi pure che i PDessini bolognesi si alleeranno con l’uomo delle Banche, e che questi due Bibì e Bibò siamo esattamente quelli che vi salveranno proprio dalla voracità delle Banche che rappresentano, che li hanno messi lì a bella posta.

  Ma in Italia basta ancora un meno venti percento nella filiera produttiva e lo stato chiude bottega, lasciando dietro di sé il deserto: totalmente illiquido.
  Tremate!
  Ed a ragione.
  Ma che vi credevate? Non ve la siete ancora intagliata che la Grande Depressione se ne sarebbe fatta un baffo a torciglione dei vostri “diritti precostituiti“?
  Senza produzione c’é solo il deserto.
  Pensionati? Non c’é rimasto nemmeno un centesimo per pagarvi le pensioni.
  Dipendenti delle pa? Non c’é rimasto nemmeno un centesimo per pagarvi gli stipendi.
  Ci saranno pianto e stridor di denti.

  (ASCA) – Roma, 24 gen – Nuovo record del tasso di disoccupazione in Spagna, che sale dal 25% al 26%: secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Statistica nel quarto trimestre del 2012 in Spagna si registrano altre 187.300 persone in cerca di un posto di lavoro, cifra che porta a 5.965.400 il numero dei disoccupati in tutto il Paese.
  Stando ai dati nazionali, sono 363.300 le persone che hanno perso il posto di lavoro tra ottobre e dicembre: si tratta di circa 3.000 disoccupati al giorno, un processo che ha spinto il livello occupazionale ai minimi dal 2003 (16.957.100).
  L’Istituto definisce il 2012 l’anno peggiore della crisi economica spagnola, secondo solo al 2009, quando allora furono 1,2 milioni le persone a perdere il posto di lavoro.
(fonte AFP).
rba/sam/

  (ASCA) – Roma, 11 gen – Nel mese di novembre la produzione industriale in Spagna ha accusato una contrazione pari a -7,2% su base annuale corretta per i giorni lavorativi. Si tratta della quindicesima flessione consecutiva. u base annuale grezza il calo e’ pari a -7,3%. Lo comunica l’istituto nazionale di statistica.

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