Pubblichiamo un articolo di MAURO
MENEGHINI
Il giornale “Die Welt” del 13 gennaio riportava a
caratteri cubitali e che
subito salta agli occhi il seguente articolo: “Die Euro-Länder werden bei
Staatsanleihen eine Enteignungsklausel einführen”!’ (I Paesi europei hanno
introdotto la clausola d’esproprio per i Titoli del Debiti Pubblico). Sottotitolo: lei (la clausola
d’esproprio) è un attacco ai risparmi dei cittadini, a seconda del tagli decisi
dei debiti pubblici rappresenterà un vero e proprio esproprio. Con
l’introduzione della clausola CAC (abbreviazione di Collective Action Clause)
in italiano clausola di azione collettiva tutte le nuove emissioni di titoli
dei debiti pubblici della zona euro conterranno tale clausola. E’ una cosa che
può suonare incomprensibile a chi investe denaro, poi chi investe denaro in
titoli di stato?
Questa bellissima regola è stata introdotta per i
titoli con scadenza oltre all’anno ed è uscita nel corso delle trattative per la
costituzione dell’ESM (Meccanismo di stabilità europeo). Ma di questa postilla,
regola nessuno si è curato di informare i cittadini della sua valenza, dei suoi
effetti. Nessuno si è sentito in dovere di proteggere i cittadini da questa
mostruosità, la CAC che mi ricorda tanto la terminologia fecale medica,
proteggere i cittadini dai suoi effetti e dalle suo conseguenze in quanto buona
parte dei cittadini sono proprietari, hanno in portafoglio tali titoli senza
neppure saperlo.
Abbiamo già spiegato della natura perniciosa dell’ESM
e di quale potenziale distruttivo per la finanza e per l’economia rappresenterà, ma
man mano si vengono a conoscere i particolari ci accorgiamo che noi che
siamo assolutamente contro siamo anche coloro che possono avvisare gli altri
dei danni che arrecherà ai loro risparmi. Sono milioni le persone che hanno i
loro soldi investiti in polizze assicurative, o versano contributi pensionistici,
premi che in buona parte vengono investiti in titoli di stato. In questa
maniera e grazie all’introduzione di questa nuova norma il risparmiatore verrà
espropriato senza alcuna possibilità di citare in giudizio nessuno. Non è
sufficiente l’articolo 89 della norma che regola i contratti assicurativi, no
ora viene attivato un meccanismo automatico che colpisce ulteriormente il
risparmiatore.
Con il CAC praticamente ogni Stato può rifiutarsi di
adempiere al pagamento, ad onorare il debito, senza possibilità alcuna per il singolo
risparmiatore di citare in giudizio il debitore. Esempio concreto è
rappresentato dalla Grecia, i creditori hanno rinunciato al 53,5% del capitale
investito e la rimanente parte è stata “pagata” con titoli che vanno dai 10 ai
30 anni. Con questa nuova norma il 75% dei creditori può acconsentire ad un
taglio dei debiti, ma siccome questi “grandi creditori” banche, assicurazioni,
enti di previdenza e gestori patrimoniali ricevono forti pressioni dagli Stati,
come nel caso Grecia accetteranno, ma in effetti i depositanti, i risparmiatori
verranno espropriati dei loro risparmi. Insomma uomo avvisato mezzo salvato.
Non mi rimane che citare Roland Baader di cui in
questi giorni ricorre il primo anniversario della morte. Da “Il socialismo della moneta” pag. 129: “I debiti
prima o poi devon venir ripagati se non in maniera volontaria in maniera
forzosa. E quando non si è più in grado di ripagare i debiti questi devon venir
stornati, il che significa che qualcuno perde i propri risparmi. Quindi tutti,
per poter sopravvivere dovranno ridistribuire il capitale restante formato
nelle generazioni passate. E’ in atto un inarrestabile processo
d’impoverimento. Questo è il prezzo dell’artificio iperboom: la totale
distruzione. Quello che da un po’ di tempo stiamo osservando non è una ‘crisi’
ma un passaggio epocale, un crollo di portata mondiale”. Caro signor
Roland, mi auguro solo che si sia sbagliato.
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