Pubblichiamo un articolo di Debora Billi: della serie...una visione altrenativa...
L'Europa è una
dittatura, bisogna uscirne il prima possibile. Senza chiedersi cosa sarà della
bolletta della luce o della rata del mutuo, perché non ci lasceranno né luce né
casa. Siamo in mano a dei pazzi furiosi.
L'unica cosa amaramente buona di questa crisi è che ho
capito come nascono le dittature, che SI, è proprio vero, più che da una violenza
dei padroni derivano dalla tentazione dei servi, dall'ignoranza dalla
mediocrità e dall'ignavia della gente (...); e a cosa dovrebbe servire la
cultura umanistica: ad insegnarti con chi hai a che fare affinché tu possa
fare/ripetere meno errori possibili. Infatti è per questo che l'hanno piano piano distrutta.
Evidentemente stiamo riflettendo un po' tutti sulla
stessa cosa: sta nascendo una dittatura, in Europa? A volte, mentre sento le notizie, ho dei flash di voci future "Ma
noi non sapevamo, ma noi non volevamo!", chissà se è la sindrome di
Cassandra, o soltanto memorie di un passato ancora recente.
Lo stesso concetto di dittatura non è antico: nessuno
si sognava di chiamare "dittatori" il re Sole, il Papa o l'imperatore
di turno. E' un concetto nuovo.
Fatto sta che l'abbiamo introiettato molto bene, al punto che vediamo
dittatori dovunque, persino in leader democraticamente eletti (vedi Chavez
o Ahmadinejad) o addirittura in comici col blog. Ma quando si tratta di noi,
ehh: la dittatura è l'elefante nella stanza. Nessuno riesce ad accorgersene.
Forse perché si tratta di una declinazione di
dittatura finora inedita. Nell'immaginario, il dittatore ha una faccia
cattiva, impone le sue idee al popolo con gli eserciti, e sbatte i dissidenti
in gabbia o alle torture. Ora sembra che non ce ne sia più alcun bisogno: il
dittatore non ha un nome e cognome, anzi si nasconde in una massa amorfa di oscuri
burocrati. L'esercito di cui si serve? Stampa, media e politici
compiacenti o corrotti. L'arma principale? La shock economy, eventi che terrorizzano i
cittadini e li rendono consenzienti a qualsiasi nefasto provvedimento passi per
indispensabile. I dissidenti? Nessun problema: li si lascia a sbraitare nel recinto
di Internet, che danno vuoi che facciano. Una dittatura il cui scopo è
l'impoverimento generalizzato e il controllo da esso derivante, non ha bisogno
di sparare un colpo: stiamo consegnando tutto senza fiatare.
Qualcuno obietterà che non è vero, che tanti si stanno
accorgendo di ciò che accade. Ah si? Beh io non credo. Come scrive ancora
Bagnai nel suo libro, quando i partigiani andarono in montagna non si
preoccuparono dell'inflazione, della perdita di potere d'acquisto, del mutuo in
euro. Quando c'è da combattere si combatte, costi quel che costi. Noi non siamo
ancora pronti. Siamo ancora come quelle famiglie ebree che nel '36 consegnavano
l'oro, consegnavano i pianoforti, pensando che presto sarebbe finita e peggio
di così non poteva andare. E invece, si è visto com'è andata.
Noi stiamo consegnando oro e pianoforti per paura dei finti mostri che ci hanno
dipinto, e alla fine perderemo tutto senza avere più nulla per cui
combattere. Vogliamo davvero ridurci così?
L'Europa è una dittatura, bisogna uscirne il prima
possibile. Senza chiedersi cosa sarà
della bolletta della luce o della rata
del mutuo, perché
non ci lasceranno né luce né casa. Siamo in mano a dei pazzi furiosi e l'unica
è svignarsela, le difficoltà successive le affronteremo poi, ci penseremo
dopo come si sono detti i partigiani scalando la montagna. Ora il
pensiero è uno, e uno solo, e questo dobbiamo chiedere con forza a chi ci
rappresenta: Fuggite, sciocchi!
Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo commento sarà motivo di riflessione!