articolo segnalato da Emanuele M5S MESTRINO
di FABRIZIO
DAL COL
Da alcuni
giorni circola una notizia che riguarda la Germania e proveniente dagli Usa: “ i tedeschi esportano inflazione
in tutto il mondo “. Ma in Italia, tenendo un profilo piuttosto basso, solo
qualche giornale ha pubblicato questa news. Ciò che invece non sta circolando
affatto, sono le dichiarazioni rilasciate al Telegraph dall’analista di
Mediobanca Antonio Guglielmi: in assenza di crescita, il rapporto
tra debito e Pil è salito del 15% in 15 mesi. “È tutta colpa degli effetti
dell’austerità e del moltiplicatore fiscale”. E anche questa sarebbe forse una
dichiarazione poco interessante da meritarsi di essere pubblicata sulla stampa,
ma subito dopo l’analista bancario aggiunge: “Stiamo facendo gli stessi
errori della Grecia, la recessione si è semplicemente smorzata” e i tassi di
cambio stanno penalizzando l’Italia. La Germania deve cambiare le sue politiche
in Europa, altrimenti Roma finirà per dover abbandonare l’area euro. Il Governo
della strana maggioranza prevede un rialzo del Pil dell’1% l’anno prossimo,
prima di crescere progressivamente dell’1,7% nel 2015 e dell’1,8 e 1,9% i due
anni successivi. Governo ottimista? Forse, ma come sappiamo il governo Letta ci
ha abituati alle vulgate e adesso sarebbe anche il caso che la finisse di
esternare con i falsi ottimismi. Le falsità dei numeri forniti dal
Governo sono palesi, e per il rispetto verso i cittadini andrebbero sostituiti
con quelli più attendibili, altrimenti si decidano ad iscriverli alla voce “
balle “, tanto è vero che Citigroup vede un aumento vicino allo zero da qui al
2017.
“Siamo
cresciuti a mala pena dell’1% l’anno durante i migliori anni del boom economico. Come
riusciremo a registrare queste cifre in tempi molto più duri?”, si chiede
l’analista Guglielmi. Il professore della Luiss di Roma Giuseppe Ragusa
sostiene che l’esecutivo spera che la ripresa mondiale aiuterà l’Italia a
tornare a correre. “Non stanno facendo nulla. Le politiche sono completamente
passive ma non funzioneranno, perché siamo bloccati nella trappola del debito e
a differenza della Spagna abbiamo continuato a perdere competitività nei
confronti della Germania”. Secondo le analisi dei dati , Ragusa sostiene che il
debito balzerà del 5% del Pil ogni anno anche se la crescita dovesse tornare ai
livelli pre crisi di circa il +0,6%. Ciò spingerebbe il rapporto tra debito e
crescita al 150%, oltre il punto di non ritorno per un Paese che non può
contare su una moneta propria da poter svalutare.
Le politiche
di salvataggio della Bce hanno spinto il Tesoro a prendere in prestito titoli a
breve termine (Draghi può infatti garantire solo per il debito non superiore ai
tre anni). Questo fattore ha ridotto la media delle scadenze da 7,6 anni a 6,4
anni, aumentando i rischi. “Ho paura che tutti questi elementi finiranno per
essere messi sotto esame prima della fine del primo trimestre dell’anno
prossimo”.
Anche gli
Stati Uniti ora alzano la voce e criticano le politiche tedesche, e preoccupati anche per
l’andamento economico europeo, nonostante siano solitamente prudenti nelle loro
dichiarazioni, accusano invece la Germania di generare squilibri nell’Eurozona
e anche di esportare deflazione in tutto il mondo.
Insomma, che
l’Italia sia da tempo finita in un cul de sac lo hanno capito anche i cittadini comuni, ma
nonostante ciò, invece di dire le cose come stanno, il Governo Letta preferisce
mentire e rifilare previsioni ottimistiche a chiunque. Oltrepassato il punto di
non ritorno, è ora evidente come l’ esecutivo delle larghe intese abbia fallito
la sua missione, ed è altrettanto evidente che la politica del temporeggiare
messa in atto fino ad oggi ha la sola finalità di ottenere dalla Ue lo
sforamento del bilancio. Alla luce di ciò, l’Italia pare adesso essere
alle prese con un disastro finanziario sospetto, infatti, essendo il
Paese d’Europa con più capitale privato, ovvero con un capitale che ammonta
circa tre volte tutto il debito pubblico nazionale, non vorremmo che le
privatizzazioni messe in campo dal governo nascondessero in realtà una
svendita del patrimonio degli italiani.
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