Durante le esequie di mio padre la
chiesa di Mestrino era piena, ma non ricordo le facce di nessuno, ho solo viva
l’immagine di molti anziani che tenevano in piedi un gonfalone dei reduci di
guerra. Lui era stato catturato dalle camicie nere appena un mese dopo l’otto
settembre e, ancora diciottenne, aveva dovuto subire, per più di un anno, il campo di
prigionia nazista, ai confini tra Germania e Olanda.
Aveva rischiato la pelle per non
far parte di quelli che volevano continuare con il regime, di quelli che non
avevano capito qual’era la parte “giusta”, di quelli che perseveravano nel
voler, chissà se inconsapevolmente o meno, seguitare a distruggere l’Italia e
gli italiani.
Il tempo corre, tutto cambia, ma le
guerre ci sono sempre e continuano a uccidere innocenti.
Noi italiani siamo in guerra, ne
combattiamo più di una, ci siamo indirettamente perché continuiamo a finanziare
missioni chiamate falsamente “di pace” (muoiono i nostri soldati, muoiono
giovani autoctoni) e ci siamo direttamente perché l’alta finanza ce l’ha
dichiarata, perché ci sta continuamente attaccando, perché gode del
collaborazionismo dei vari partiti di regime, perché miete vittime ogni giorno!
Miete famiglie in difficoltà economica, miete disperati che decidono atti
estremi, miete piccole attività economiche, commerciali, artigianali, miete
posti di lavoro, miete i sogni dei ragazzi.
Miete la speranza, miete il
futuro.
Me ne sono stato in disparte per
una vita, come suol dirsi mi sono sempre fatto i cazzi miei, ma un paio di anni
fa ho preso una decisione, non era l’otto settembre ma per me il calendario
segnava quella data.
Anch’io non ho più voluto indossare la camicia nera, non ho
più voluto portare la benda agli occhi, i tappi sulle orecchie, il nastro da
pacchi sulla bocca. Non voglio che mia figlia vesta la casacca delle giovani
balilla, non voglio essere, direttamente o meno, un collaborazionista!
Mi sono detto BASTA stare in
silenzio, BASTA accettare lo status.
Ci sono esempi ogni giorno che
dimostrano lo scempio fascistoide.
A Mestrino ci sono dei piccoli
uomini che sorridono sguaiatamente perché hanno avuto l’idea sul come tapparci
la bocca in consiglio comunale. Degli ancor più piccoli uomini eseguono gli
ordini, realizzano la malsana idea convinti che questo possa essere utile per
il loro torbido futuro. Dei sordi e ciechi assistono asetticamente a questo
orrido spettacolo sperando che qualcosa di buono possa venirne fuori anche per
loro. Degli smanettatori di tablet o iphone non sanno nemmeno cosa gli sta
succedendo intorno e quando qualcuno gli batte sulla spalla alzano la mano
(qualche volta sbagliano pure i tempi).
A Roma se qualche anno fa il
parlamento berlusconiano votava che Ruby era la nipote di Mubarak, in questi
giorni il parlamento renzino ha votato a favore delle lobbies del gioco
d’azzardo, ha votato a favore dei palazzinari romani, ha votato a favore della
ministra che fa scarcerare il potente di turno, ha votato a favore degli F35,
ha votato a favore del porcellum bocciando l’emendamento Giacchetti (lasciandolo
solo eppure non è M5S), ha votato per cambiare ancora una volta nome al
finanziamento pubblico ai partiti, ha votato per la farsa della finta
abolizione delle province, ha votato un infinità di volte la fiducia a quanto
di peggio possibile possa governare l’Italia.
Assistiamo alle finte battaglie
tra preistorici partiti, assistiamo ai loro litigi inventati appositamente per
ingrassare i media che posseggono, assistiamo alle farlocche opposizioni che
appena si sentirà odore di elezioni diventeranno subito fedeli alleate degli
attuali “governativi” (qualcuno pensa a SEL non più alleata del PD??? …
qualcuno pensa a NCD non più alleato di B. e Lega??? … ma daiiiii ….)
Se sino a qualche tempo fa
assistevamo inorriditi alle interviste zerbine di Vespa o di Barbara D’Urso a
Berlusconi, oggi osserviamo davvero preoccupati cosa significa il PD al potere,
assistiamo all’intervista di Fazio a Renzi durante le primarie, con il pubblico
che applaude a ogni sospiro del Sindaco assenteista. Assistiamo alla nuova
presenza di Renzi, sempre ospite dal lecca lecca, assistiamo alla nefandezza
dei resoconti di Gramellini ancora da Fazio, dove si danno a Renzi meriti e
iniziative che non ha mai avuto (quelle raccontate erano tutte proposte e lotte
a 5 stelle), assistiamo alla Gruber che
nei suoi programmi invita solo e sempre esponenti del PD e, paradosso della
libertà informativa, a intervistare l’onnipresente toscano, ha chiamato un
giornalista di Repubblica (gruppo L’Espresso, ovvero De Benedetti, ovvero PD).
Assistiamo ai vari Ballarò, Piazza Pulita, Agorà, In Mezz’ora, e via con una
lista che non termina mai.
La “svolta generazionale” ha
affermato Letta l’altro giorno, il ricambio alla guida della politica hanno
rilanciato i media, GIA’ bella svolta … con il nipote dello zio che fa politica
da quando frequentava le medie e con il battutaro toscano che a vent’anni
già veniva immortalato da una Kodak (oggi fallita L ) a braccetto con un certo
Ciriaco De Mita (che i giovani magari non ricordano o conoscono, ma che invito
a capire chi è stato e chi è questo politico).
NO, Non voglio indossare la camicia nera, non voglio essere
complice di questi distruttori, sono un misero granello ma voglio far parte
della spiaggia della speranza, voglio che un giorno mia figlia possa raccontare
che il suo papà, anche se non più giovane, aveva capito da che parte stare, ha
contribuito in piccola, piccolissima parte, alla rivoluzione dei cittadini, al
cambiamento, alla liberazione.
Voglio pensare che ci riusciremo,
sono certo che ci riusciremo.
Voglio … o forse spero … che Lei
possa raccontare ai suoi figli “mio padre, vostro nonno, stava con chi, a quelli
la, … gridava “a casa!!!”, stava con chi, poi, quelli la … li ha mandati a
casa davvero …
ORGOGLIOSAMENTE A CASA … TUTTI
!!!
Flavio Pinton
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