Laura Boldrini, alla Camera, pranza al ristorante e non più al self service (più economico) come aveva fatto a inizio mandato. Non solo: secondo quanto scrive Libero, avrebbe fatto anche un deroga per il suo staff. Al ristorante infatti possono sedere solo i parlamentari, i dirigenti ai massimi livelli e i giornalisti parlamentari accreditati.
Non solo, ma ha accreditato con una deroga al regolamento al ristorante dei deputati anche il suo staff immagine: pasto garantito con tovaglia di broccato anche per il portavoce Roberto Natale, e le addette stampa e immagine del presidente sui social network, Valentina Loiero e Giovanna Pirrotta. Al ristorante poteva già pranzare un altro membro dello staff della Boldrini, Carlo Leoni, essendo ex deputato.
Ma non è tutto. Perché chi mangia al ristorante della Camera può pagare con i buoni pasti a spese della comunità. Nel 2012 questo buono valeva 19,36 euro. Per avere una minima proporzione basti pensare che un impiegato ha buoni basto da 7-8 euro, alle Poste ci sono buoni da 5 euro. Ma non bastava: nel 2013 la somma del buono pasto è stata aumentata a 21,44 euro.
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RispondiEliminaNella mia lunga carriera lavorativa ho visto persone assumere ruoli di responsabilità e di potere. Salvo casi eccezionali, queste persone nel giro di poco tempo cambiavano radicalmente espressione del viso, portamento, umore, comportamento. Confrontate il ghigno risoluto di ora con la Laura sorridente di un anno fa. Confrontate la boria attuale con la disponibile gentilezza di allora. Cosa le è successo? Il potere ti plasma e se non hai un uomo o una donna forti dentro, ti cambia, ti deturpa, ti vince. E non sei più tu ma il ruolo che ti è stato assegnato. Povera Laura. Una prece.
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