UFF... sembra probabile, nei prossimi giorni, una difficoltà di reperimento di sostanze liquide da parte dei cittadini "comuni" a scapito di quelli "illuminati".
Per "illuminati" intendiamo gli elettori renzini che, pur cresciuti a pane e "concertazione con le parti sociali", a pane e "no a troppi poteri nelle mani del premier", a pane e "Berlusconi cattivo cattivo", a pane e "no agli F35", a pane e "vogliamo le preferenze", a pane e ....ecc.....
Ora ... va bene che la coerenza non è specificatamente un valore ... ma...
insomma ...
cari renzini, non bevetevi proprio tutto, un po' di bibite lasciatele anche ai cittadini vostri sottoposti...
L’acqua, presente sul nostro pianeta con tanta abbondanza da conferirgli una colorazione azzurra quando viene osservato dallo spazio, è nella quasi totalità salata.
Solo il 2,8% circa è costituito di acque dolci e di queste solo lo 0,3% è accessibile all’uomo.
Questa percentuale apparentemente piccola è, in termini assoluti, una bella quantità. Essa presenta però l’inconveniente di essere distribuita in modo alquanto disomogeneo sulla superficie terrestre, fatto naturale di per sé ineliminabile che ha creato nel passato e crea tuttora problemi ai popoli di diversi Paesi.
Nel nostro tempo accanto a tale aspetto si vanno ingigantendo altri fattori negativi, quali la crescita demografica, le mutate condizioni climatiche, l’inquinamento e i modelli di consumo adottati nei paesi più sviluppati che, senza adeguati interventi, potrebbero portare ad una crisi idrica di livello mondiale. La tabella sinteticamente qui riportata mette in evidenza come, nel giro di mezzo secolo, dal 1950 al 2000, la disponibilità annua pro capite di acqua si sia ridotta di tre quarti in Africa, di quasi tre quarti in Sud America, di due terzi in Asia, di oltre la metà in Australia & Oceania e nel Nord America, di quasi un terzo in Europa.
Questa percentuale apparentemente piccola è, in termini assoluti, una bella quantità. Essa presenta però l’inconveniente di essere distribuita in modo alquanto disomogeneo sulla superficie terrestre, fatto naturale di per sé ineliminabile che ha creato nel passato e crea tuttora problemi ai popoli di diversi Paesi.
Nel nostro tempo accanto a tale aspetto si vanno ingigantendo altri fattori negativi, quali la crescita demografica, le mutate condizioni climatiche, l’inquinamento e i modelli di consumo adottati nei paesi più sviluppati che, senza adeguati interventi, potrebbero portare ad una crisi idrica di livello mondiale. La tabella sinteticamente qui riportata mette in evidenza come, nel giro di mezzo secolo, dal 1950 al 2000, la disponibilità annua pro capite di acqua si sia ridotta di tre quarti in Africa, di quasi tre quarti in Sud America, di due terzi in Asia, di oltre la metà in Australia & Oceania e nel Nord America, di quasi un terzo in Europa.
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