Ecco la quarta bugia di Renzi. Il premier-piazzista poco tempo fa andò in tv da Fabio Fazio e disse: ‘La parità dei sessi? Ci arriveremo quando una ragazza non sarà più costretta a firmare una lettera di dimissioni in bianco’. Bene, peccato che il Pd, inseguendo Sel, faccia passare alla Camera, tra autocompiaciuti applausi, una legge che svuota di valore il principio della convalida delle dimissioni volontarie presso le Direzioni territoriali del lavoro, una procedura pensata per tutelare le donne che stanno per sposarsi o sono neomogli o neomadri, donne che subiscono spesso il ricatto dei datori di lavoro. La legge approvata ieri elimina la convalida per questa categoria di lavoratrici: dunque, tutto si risolve con la firma di un modellino in azienda, senza un reale controllo esterno. Una soluzione che piace molto a Confindustria, che infatti non ha mancato di mandare qualcuno dei suoi a ‘flirtare’ con i deputati della maggioranza nei corridoi della Camera.
Inoltre siamo contrari alle novità normative volute dal governo perché si tratta della quarta modifica legislativa in sette anni e l’incertezza delle regole non favorisce la consapevolezza del lavoratore in merito ai propri diritti. Quello delle dimissioni in bianco, infatti, è soprattutto un problema culturale, oltre che di carenza del welfare a sostegno delle donne occupate. In più, serve tempo per appurare se il meccanismo della convalida sia o meno sufficiente a tutelare in modo concreto le donne lavoratrici.
E ci vengono ancora a parlare di quote rosa, queste facce di bronzo.
ROBERTA LOMBARDI
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