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martedì 10 febbraio 2015

Dipendente o non dipendente

Questo è il dilemma.
Capita nel lavoro e nella vita in genere di incontrare persone più o meno disponibili nelle relazioni e capita anche di trovare persone che il termine "disponibile" non sappiano nemmeno cosa significhi.


Pare che quest'ultimo sia il caso più in voga nelle stanze della Amministrazione Mestrinese.
Orbene, accade che nel caso in cui la persona in questione rivesta una carica pubblica, ovvero a servizio dei cittadini, parrebbe opportuno che, essendo da questi retribuita, si adoperasse al fine, non dico di soddisfarne le richieste ma, quantomeno, adempiere ad un dovere morale e di dignità istituzionale nel mantenere una forma di rispetto e decoro negli atteggiamenti che assume nello svolgimento del suo mandato.
Come noto, pare che il concetto su esposto, apparentemente molto semplice , tale non sia per il primo cittadino di Mestrino, il quale ha apostrofato il nostro consigliere in modo non proprio consono alla carica che riveste (il sindaco) in diverse occasioni:
"Lei mi provoca un effetto dieuretico"
e
"esigua dimensione culturale, sconfina verso quella etica  la grossolanità la volgaritàe verso l'oscenità e il raccapriccio".
Non si disperi comunque: in soccorso del lessico e della sostanziale inespressività grammaticale e logica delle frasi proferite dal Primo cittadino (alleluyah parla), si cimenta con primitiva efficacia un tale assessore di giunta dai modi non proprio ortodossi, il quale, durante la seduta del consiglio, sempre rivolto al nostro consigliere, imitando l'atto che va di moda dalle parti dell'ISIS, invoca un taglio secco all'altezza della giugulare.

Ultimamente si aggiunge una new entry: il nostro consigliere è diventato oggetto di scherno anche da parte di un altro assessore, il quale, invece di rispondere alle richieste del consigliere pentastellato ,interessato a dar voce a quei cittadini non proprio soddisfatti dal "piano despar", si è sperticato, peraltro con evidente incapacità, nell'argomentare le richieste ribattendo nel peggior modo della tradizione politica Italiana: il politichese.
Poveraccio l'assessore, forse dimentica di non essere stato eletto ma raccomandato prima e incaricato poi dal Sindaco.
Purtroppo per lui però, noi non ci siamo dimenticati che il suo stipendio lo paghiamo noi, per colpa del Sindaco, non ci siamo dimenticati che sulla scheda elettorale non c'era il suo nome, non ci siamo dimenticati che i cittadini ci hanno chiesto di andare a fondo della questione Despar.
Abbia dunque, caro assessore Mengato, la compiacenza di rispondere alle legittime richieste del nostro consigliere comunale in merito alla pericolosa viabilità della rotonda a bagigio "mengata", ops intendevo "pensata", da qualche tecnico laureato alla Cepu. 
Lo faccia Assessore, non perchè Suo dovere per il mandato che Le ha dato il Sindaco, lo faccia perchè Lei, caro Assessore, è un mio dipendente ed in quanto tale, faccia ciò che il suo datore di lavoro le richiede oppure si ritenga licenziato. 
El paròn ordina, el dipendente esegue, punto.
Certi che posta in questi termini la richiesta sarà ben più comprensibile a quello che pare essere il Suo profilo che traspare dalle risposte che fornisce,
porgiamo
Distinti Saluti 
H5S

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