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Egr. sig. presidente del Consiglio
Comunale di Mestrino
Egr.
sig. Sindaco di Mestrino
MOZIONE 14
CONSORZIO PADOVA OVEST
DOVEROSA INFORMAZIONE
-
Il M5S MESTRINO
è una lista civica indipendente dalla partitocrazia e dai partiti e le
decisioni sull’operato del consigliere eletto nell’esercizio delle funzioni
rappresentativo/istituzionali sono frutto di condivisione con tutti i membri
del gruppo locale M5S MESTRINO;
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Il M5S MESTRINO
collabora con altri gruppi M5S, soprattutto con quelli che condividono
problematiche specificatamente locali e territoriali;
-
Il M5S MESTRINO
sempre si pone come obiettivo l’ascolto dei cittadini e si fa portavoce delle tematiche,
anche particolari, segnalateci dagli stessi;
-
Nello specifico
il M5S MESTRINO ha condiviso un lavoro di informazione e di redazione documento
con il gruppo M5S RUBANO, che ha raccolto i dati e le notizie sottoelencate e
che ha già protocollato presso gli uffici comunali di sua competenza il
medesimo documento (salvo diverse e non sostanziali modifiche).
ANCHE CON RIFERIMENTO
-
Alla nostra
interrogazione n° 4 del 3 settembre 2013 (che per comodità alleghiamo alla
presente) nella quale già ponevamo specifiche problematiche inerenti i costi e
i ricavi social/economici derivanti dalla compartecipazione di MESTRINO al
Consorzio Padova Ovest;
PREMESSO CHE:
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I «consorzi di funzioni»
tra i quali quelli di Polizia Locale, sono stati
inclusi fra le strutture ritenute onerose per
l'ente locale e meritevoli di soppressione.
Le indicazioni sono
arrivate, a fine 2010, dalle sezioni regionali della
Corte
dei conti, chiamate a rispondere
ai quesiti dei comuni alle prese con l'obbligo
introdotto dalla finanziaria 2010 (articolo 2, comma 186, lettera
e) della legge 191/2009 e
successivamente corretto dal decreto legge 2/2010, che ha fatto salvi i consorzi
imbriferi montani (Bim), istituiti
ai sensi dell'articolo 1 della
legge 959/53. I consorzi possono
essere costituiti
«per la gestione associata di uno o più servizi
e per l'esercizio associato di funzioni», secondo le norme
previste per le aziende speciali (articolo 31 del Dlgs 267/2000).
I Consorzi
sono
un numero limitato, anche se coinvolgono un
numero
rilevante di comuni.
In genere hanno svolto in modo
soddisfacente
le funzioni loro delegate, per
questo sono stati
mantenuti dalla Regione, anche dopo il divieto di costituirne di nuovi;
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la sicurezza è per i cittadini un diritto
primario; in questo settore, infatti, la legge quadro sull'ordinamento della
polizia municipale ha affidato le funzioni ai comuni, lo svolgimento del
servizio è espressione del potere autoritativo della pubblica amministrazione e
si manifesta in atti a contenuto decisorio e sanzionatorio. Le forme dell’associazionismo in questa
regione sono state finora il frutto di uno sviluppo spontaneo, di scelte
volontarie dei Comuni, a geometria variabile, spesso motivate solo dall’intento di ottenere risorse aggiuntive ai magri
bilanci comunali. La rete intercomunale, infatti, interessa oggi il 73% dei
comuni veneti, partecipanti a una o più forme associative (in quest'ultimo caso
per la gestione di servizi diversi): una caratteristica che è destinata a
creare inevitabili problemi di sostenibilità istituzionale. Attualmente il
consorzio eroga, per i 3 comuni consorziati, servizi limitati. Maggiori costi
di coordinamento e conseguente spreco di risorse impiegate.
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Il Consorzio è un ente locale di II° livello
e trasformandosi in unione dei comuni diventerebbe un ente locale di I°
livello. Così “ritornerebbe” ad essere un ente locale, perchè, in quanto
consorzio – ente pubblico di secondo livello – non viene riconosciuto a tutti
gli effetti come “Ente Locale”. Può attingere direttamente al trasferimento di
somme da parte dello Stato e della Regione e quindi può richiedere
l’anticipazione di cassa alla tesoreria come normalmente avviene per i comuni.
In questo modo si può dare una speranza ai dipendenti con contratto di diritto
privato per ottenere la stabilizzazione del loro rapporto di lavoro. Le unioni
di comuni sono tendenzialmente piccole (in media 2-3 comuni), fatta eccezione
per alcune grandi unioni come la Federazione dei Comuni del Camposampierese e
l’Unione di Padova Nord-Ovest, che costituiscono esempi di buone pratiche di
gestione associata, mentre le fusioni dei Comuni sono al momento ancora solo
due, anche se sono in corso studi di fattibilità per la costituzione di nuove fusioni. Questi elementi, letti nel loro complesso, come sottolineato dalla
stessa Regione Veneto, fanno emergere la necessità di «razionalizzare i livelli
di governance in un’ottica di semplificazione e di ricomposizione secondo una
logica plurifunzionale tale da consentire una maggiore efficacia decisionale
con conseguente ricaduta nell’efficiente gestione dei servizi a tutto vantaggio
dei cittadini» (Regione Veneto, 2013b, p.17). La stessa Regione Veneto ha
incentivato, poi, forme di
associazionismo come l’Unione fornendo agli enti locali i propri contributi regionali.
RICORDANDO LA STORIA DEL NOSTRO CONSORZIO
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Il Consorzio Padova Ovest nasce nell’anno 2000,
e precisamente il 01.05.2000. Le quote che i comuni dovevano versare erano
ripartite in base al n° degli abitanti:
3171 euro per 1000 abitanti;
v nr.
19 al Comune di Selvazzano Dentro;
v nr.
13 al Comune di Rubano;
v nr. 8 al Comune di Mestrino;
v nr. 5 al Comune di Cervarese Santa Croce;
v nr. 3 al Comune di Veggiano.
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Il Consiglio di Amministrazione era formato dai
sindaci dei comuni partecipanti. Segretario del Consorzio, il segretario del
comune del sindaco nominato Presidente. Al comandante dell’epoca spettava
un’indennità di circa 20 mila euro, stipendio+ ind.= totale 91.581.000 lire. Al
segretario comunale di (il primo del comune di Selvazzano) spettavano 16000
euro 31.250.000 lire. Anche al presidente spettava un’indennità da statuto,
indennità di funzione, da quantificare ogni anno più i gettoni di presenza e
rimborso spese di viaggio. Pianta
organica approvata il 02.07.2001: 32 agenti+comandante. Totale Su 33 dipendenti
3 P.O Primo bilancio 4.233.890.000 di lire (2.186.621 euro). Controllando i
bilanci dal 2001 in poi si può verificare (parere contabile positivo) aumento
di retribuzioni e di entrate per sanzioni. Nel 2008, sempre a fronte di 33
persone operanti, le posizioni organizzative erano 3 per una spesa complessiva: 39.650 € fondo
dirigenza (1di 15.625 € il max e 2 di
11.250 € più indennità finale di 30% per la prima, 25% per la seconda e la
terza). Nell'anno 2009, dopo l'uscita, per pensionamento, del vecchio del
Comandante, viene nominato il nuovo. Con la delibera n. 8 del 26.03.14 viene
dato l'incarico al nuovo comandante. I servizi vengono divisi in tre aree: una
da 16000 € + 30% al raggiungimento del risultato da dare al comandante e due da
12000 € + il 25%. Il 25.10.2009 alle 3 P.O. se né aggiungono altre 2 da 9000 €+
il 25%. In totale.
-
Con la
delibera n. 1 del gennaio 2010 vengono alzati le indennità: n. 2 da 12000, e n.
2 da 10000 + il 25% al raggiungimento del risultato. Oggi il personale operante
è di 4 personale amministrativo, 9 ufficiali e 15 agenti. A fine anno, a seguito dell’uscita del comune
di Cervarese dal Consorzio, il personale diminuirà di altre 2 unità. A tutt’oggi le P.O. sono 5 con 15
unità!!!!!!
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Anche nei comuni che componevano il Consorzio si
era parlato di Unione. La prima volta è stata durante l’amministrazione di
centro sinistra di Selvazzano con sindaco Paolo Fortin, oggi direttore generale
dell’Unione dei Comuni Padova Nordovest. Poi, con l’arrivo a Selvazzano del
sindaco Enoch Soranzo, che nel frattempo aveva licenziato il suo D.G. Paolo
Sacco Stefanella ed aveva nominato D.G. Stefania Malaparte, la cosa non si
fece. Per quanto riguarda la volontà di soppressione del Consorzio, anche l’ex
sindaco di Rubano, Gottardo, nel 2009, dopo aver palesato l’uscita, aveva ricevuto
in cambio, come premio fedeltà, il trasferimento di una parte dei vigili nella
sede di Rubano (sopra il supermercato Ali) di proprietà della Curia di Padova,
per una spesa di 20.000 euro annui di affitto, per circa solo 160mq ! Ci
risulta che Gottardo avesse trattato anche con il sindaco di Veggiano Lazzarin
e con quello di Mestrino Pedron, per la trasformazione da Consorzio in Unione
di servizi, ma ciò naturalmente merita conferma/smentita degli interessati. Nel
dicembre 2013 dopo vari scontri pubblicati anche sul Mattino di Padova Veggiano
usciva dal Consorzio per entrare nell’unione Retenus risparmiando qualcosa, sia
in termini economici che in termini di servizi alla cittadinanza. A fine dello
scorso anno anche il comune di Cervarese è uscito dal consorzio per entrare
nell’Unione “Retenus”.
CONSIDERATO CHE:
La cooperazione intercomunale, pertanto, rappresenta oggi
una strategia perseguita da molti Paesi, specialmente quelli in cui sono
presenti realtà municipali fortemente frammentate, poiché essa risponde
prevalentemente ad almeno due ordini di necessità: offrire servizi
qualitativamente migliori ai cittadini mediante la creazione di economie di
scala e promuovere sinergie organizzative mediante la condivisione di personale
qualificato.
Su quest'ultimo punto, si vuole evidenziare che l'UNIONE dei
COMUNI interessati permetterebbe di assumere personale in più, cosa non
fattibile con l'attuale Consorzio, che si vede anzi costretto a ridurre i costi
del personale per mantenere un bilancio adeguato al suo sostentamento. La crisi
economica e finanziaria di questi anni, che impone politiche di rigore della
spesa pubblica, ha ulteriormente accelerato questo processo, ponendo come
prioritario il tema delle riforme di riordino territoriale, correlate
all’imperativo dei tagli della spesa. La cooperazione intercomunale consentirebbe
di rispondere in buona misura a queste sfide, evitando da un lato che si giunga
alla privatizzazione dei servizi pubblici e, dall’altro, salvaguardando
l'identità locale.
RITENUTO
CHE:
-
non sia sufficiente soltanto alleggerire gli
agenti della Polizia Municipale da compiti burocratici per assicurare un
soddisfacente presidio del territorio;
-
sia necessario rispettare gli standard previsti
dalla legge regionale riguardante il numero di agenti di Polizia Municipale
previsti sul nostro territorio;
-
non sia più possibile tollerare il
sottodimensionamento dell’organico;
-
non si possa trascurare il ridotto organico con
il quale gli agenti sono tenuti a presidiare il territorio che espone loro stessi
a situazioni di pericolo, infatti ci viene riferito che sono costretti,
contrariamente a quanto afferma la legge, a prestare servizio individualmente
invece che a coppie come previsto dalla normativa;
TUTTO
CIO’ PREMESSO
SI
CHIEDE:
-
che il Comune di Mestrino valuti e tratti
l’uscita dal Consorzio di Polizia Municipale e partecipi in sinergia con gli
altri Comuni con la formula proposta a livello nazionale: quella di Unione;
-
che con l’Unione siano ridefiniti i rapporti
convenzionali in senso migliorativo sotto l’aspetto di gestione del personale.
Poiché è evidente ed insostenibile che si perseveri in termini di costi con un
quantitativo elevato di personale dirigenziale a fronte di una gestione
complessiva di poche risorse umane. Il totale di 5 Posizioni Organizzative nel
consorzio con responsabilità su 5 impiegati ciascuno sono davvero
un'esagerazione. Confrontando il ns
Consorzio con il comune di Padova é doveroso
capire l’entità dello spreco economico e di risorse che abbiamo nell’esubero
di figure di PO: Padova ha lo stesso numero di PO del ns consorzio , 2
Dirigenti e 6 P. O. , ma a fronte di 210 unità, e a fronte anche di molte più
problematiche del ns territorio.
-
che l’amministrazione si accerti se i dati relativi
ai costi del personale hanno inciso sulla scelta delle defezioni di Veggiano e
Cervarese e renda partecipe tutto il consiglio comunale sulle informazioni
ricevute.
CONFIDIAMO che il ns Sindaco percepisca la gestione
associata, tramite l’Unione, come un’opportunità e come un cambiamento
ineludibile. I Comuni che si stanno attivando per definire nuove Unioni sono
diversi e, poiché il processo è in corso, non è possibile al momento avere un
quadro complessivo perché è in continua evoluzione. A titolo esemplificativo
possiamo segnalare i seguenti casi per i quali è stato realizzato lo studio di fattibilità: Prima di tutto Retenus vicino a noi , nel
Veneziano l’unione del Miranese (Noale, Martellago, Mirano, Salzano, S. Maria
di Sala, Scorzè, Spinea); nel Rodigino l’unione del Delta del Po (Ariano nel
Polesine, Corbola, Porto Tolle, Taglio di Po) e dell’Alto Polesine (Calto,
Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli); nel Vicentino l’unione della Val
Brenta (Campolongo, Cismon, Pove, S. Nazario, Solagna,Valstagna) e della Valle
del Chiampo (Nogarole, Altissimo, Crespadoro, S. Pietro Mussolino, Chiampo); nella
Bassa Padovana, l’unione della Saccisica (Piove di Sacco, Arzergrande, Brugine,
Codevigo, Corezzola, Legnaro, Polverara, Pontelongo, S. Angelo di Piove) e del
Conselvano (Conselve, Agna, Anguillara Veneta, Arre, Bagnoli di Sopra,
Bovolenta, Candiana, S. Pietro Viminario, Terrassa Padovana); nel Trevigiano
l’unione di Treviso Est (Breda di Piave, Carbonera, Maserada sul Piave). Altri
18 stanno valutando l’ipotesi della fusione di comuni, per esempio, 6 Comuni
del Rodigino (Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara,
Villamarzana e Villanova del Ghebbo) che daranno vita al Comune di Civitanova
Polesine, di circa 11.600 abitanti. Così
pure 4 Comuni trevigiani della Sinistra Piave (Trichiana, Mel, Limana e
Lentia); 4 Comuni della Bassa Padovana (Due Carrare, Cartura, Pernumia e San
Pietro Viminario); 2 Comuni del Bellunese (Longarone e Castellavazzo); i Comuni
padovani di Este e Ospedaletto Euganeo, ma anche alcuni comuni della cintura
urbana di Padova, come Cadoneghe, che stanno valutando la fusione con il Comune
capoluogo.
Si chiede infine che la mozione in oggetto venga discussa e messa
ai voti durante il prossimo Consiglio Comunale.
MOVIMENTO CINQUE STELLE - MESTRINO
Il Portavoce e Consigliere
comunale,
insultato dal Sindaco durante il
consiglio comunale del 7/11/13 con il grido scomposto “MOEGHEA”
(tradotto dalla lingua veneta significa SMETTILA DI PARLARE),
insultato dal Sindaco durante il
consiglio comunale del 30/10/14 con queste dichiarazioni:
“…lei mi provoca un effetto diuretico”,
insultato da Sindaco durante il
consiglio comunale del 20/12/14 con queste dichiarazioni:
“…esigua dimensione culturale,sconfina
verso quella etica e la grossolanità, la volgarità e verso l’oscenità e il
raccapriccio”
FLAVIO PINTON
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