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lunedì 16 marzo 2015

MOZIONE 14:CONSORZIO PADOVA OVEST

Abbiamo presentato questa mozione:
cliccando qui puoi vedere e leggere il documento ufficiale.

Egr. sig. presidente del Consiglio Comunale di Mestrino

Egr. sig. Sindaco di Mestrino


MOZIONE 14

CONSORZIO PADOVA OVEST

 
DOVEROSA INFORMAZIONE

-        Il M5S MESTRINO è una lista civica indipendente dalla partitocrazia e dai partiti e le decisioni sull’operato del consigliere eletto nell’esercizio delle funzioni rappresentativo/istituzionali sono frutto di condivisione con tutti i membri del gruppo locale M5S MESTRINO;
-        Il M5S MESTRINO collabora con altri gruppi M5S, soprattutto con quelli che condividono problematiche specificatamente locali e territoriali;
-        Il M5S MESTRINO sempre si pone come obiettivo l’ascolto dei cittadini e si fa portavoce delle tematiche, anche particolari, segnalateci dagli stessi;
-        Nello specifico il M5S MESTRINO ha condiviso un lavoro di informazione e di redazione documento con il gruppo M5S RUBANO, che ha raccolto i dati e le notizie sottoelencate e che ha già protocollato presso gli uffici comunali di sua competenza il medesimo documento (salvo diverse e non sostanziali modifiche).

ANCHE CON RIFERIMENTO

-        Alla nostra interrogazione n° 4 del 3 settembre 2013 (che per comodità alleghiamo alla presente) nella quale già ponevamo specifiche problematiche inerenti i costi e i ricavi social/economici derivanti dalla compartecipazione di MESTRINO al Consorzio Padova Ovest;

PREMESSO CHE:

-        I «consorzi di funzioni» tra i quali quelli di Polizia Locale, sono stati inclusi fra le strutture ritenute onerose per l'ente locale e meritevoli di soppressione. Le indicazioni sono arrivate, a fine 2010, dalle sezioni regionali della Corte dei conti, chiamate a rispondere ai quesiti dei comuni alle prese con l'obbligo introdotto dalla finanziaria 2010 (articolo 2, comma 186, lettera e) della legge 191/2009 e successivamente corretto dal decreto legge 2/2010, che ha fatto salvi i consorzi imbriferi montani (Bim), istituiti ai sensi dell'articolo 1 della legge 959/53. I consorzi possono essere costituiti «per la gestione associata di uno o più servizi e per l'esercizio associato di funzioni», secondo le norme previste per le aziende speciali (articolo 31 del Dlgs 267/2000). I Consorzi sono un numero limitato, anche se coinvolgono un numero rilevante di comuni. In genere hanno svolto in modo soddisfacente le funzioni loro delegate, per questo sono stati mantenuti dalla Regione, anche dopo il divieto di costituirne di nuovi;
-        la sicurezza è per i cittadini un diritto primario; in questo settore, infatti, la legge quadro sull'ordinamento della polizia municipale ha affidato le funzioni ai comuni, lo svolgimento del servizio è espressione del potere autoritativo della pubblica amministrazione e si manifesta in atti a contenuto decisorio e sanzionatorio. Le forme dell’associazionismo in questa regione sono state finora il frutto di uno sviluppo spontaneo, di scelte volontarie dei Comuni, a geometria variabile, spesso motivate solo dall’intento di ottenere risorse aggiuntive ai magri bilanci comunali. La rete intercomunale, infatti, interessa oggi il 73% dei comuni veneti, partecipanti a una o più forme associative (in quest'ultimo caso per la gestione di servizi diversi): una caratteristica che è destinata a creare inevitabili problemi di sostenibilità istituzionale. Attualmente il consorzio eroga, per i 3 comuni consorziati, servizi limitati. Maggiori costi di coordinamento e conseguente spreco di risorse impiegate.
-        Il Consorzio è un ente locale di II° livello e trasformandosi in unione dei comuni diventerebbe un ente locale di I° livello. Così “ritornerebbe” ad essere un ente locale, perchè, in quanto consorzio – ente pubblico di secondo livello – non viene riconosciuto a tutti gli effetti come “Ente Locale”. Può attingere direttamente al trasferimento di somme da parte dello Stato e della Regione e quindi può richiedere l’anticipazione di cassa alla tesoreria come normalmente avviene per i comuni. In questo modo si può dare una speranza ai dipendenti con contratto di diritto privato per ottenere la stabilizzazione del loro rapporto di lavoro. Le unioni di comuni sono tendenzialmente piccole (in media 2-3 comuni), fatta eccezione per alcune grandi unioni come la Federazione dei Comuni del Camposampierese e l’Unione di Padova Nord-Ovest, che costituiscono esempi di buone pratiche di gestione associata, mentre le fusioni dei Comuni sono al momento ancora solo due, anche se sono in corso studi di fattibilità per la costituzione di nuove fusioni.      Questi elementi, letti nel loro complesso, come sottolineato dalla stessa Regione Veneto, fanno emergere la necessità di «razionalizzare i livelli di governance in un’ottica di semplificazione e di ricomposizione secondo una logica plurifunzionale tale da consentire una maggiore efficacia decisionale con conseguente ricaduta nell’efficiente gestione dei servizi a tutto vantaggio dei cittadini» (Regione Veneto, 2013b, p.17). La stessa Regione Veneto ha incentivato, poi,  forme di associazionismo come l’Unione fornendo agli enti locali i propri contributi regionali.

RICORDANDO LA STORIA DEL NOSTRO CONSORZIO

-        Il Consorzio Padova Ovest nasce nell’anno 2000, e precisamente il 01.05.2000. Le quote che i comuni dovevano versare erano ripartite in base al n° degli abitanti:
3171 euro per 1000 abitanti;
v  nr. 19 al Comune di Selvazzano Dentro;
v  nr. 13 al Comune di Rubano;
v  nr.   8 al Comune di Mestrino;
v  nr.   5 al Comune di Cervarese Santa Croce;
v  nr.   3 al Comune di Veggiano.
-        Il Consiglio di Amministrazione era formato dai sindaci dei comuni partecipanti. Segretario del Consorzio, il segretario del comune del sindaco nominato Presidente. Al comandante dell’epoca spettava un’indennità di circa 20 mila euro, stipendio+ ind.= totale 91.581.000 lire. Al segretario comunale di (il primo del comune di Selvazzano) spettavano 16000 euro 31.250.000 lire. Anche al presidente spettava un’indennità da statuto, indennità di funzione, da quantificare ogni anno più i gettoni di presenza e rimborso spese di viaggio.  Pianta organica approvata il 02.07.2001: 32 agenti+comandante. Totale Su 33 dipendenti 3 P.O Primo bilancio 4.233.890.000 di lire (2.186.621 euro). Controllando i bilanci dal 2001 in poi si può verificare (parere contabile positivo) aumento di retribuzioni e di entrate per sanzioni. Nel 2008, sempre a fronte di 33 persone operanti, le posizioni organizzative erano 3  per una spesa complessiva: 39.650 € fondo dirigenza  (1di 15.625 € il max e 2 di 11.250 € più indennità finale di 30% per la prima, 25% per la seconda e la terza). Nell'anno 2009, dopo l'uscita, per pensionamento, del vecchio del Comandante, viene nominato il nuovo. Con la delibera n. 8 del 26.03.14 viene dato l'incarico al nuovo comandante. I servizi vengono divisi in tre aree: una da 16000 € + 30% al raggiungimento del risultato da dare al comandante e due da 12000 € + il 25%. Il 25.10.2009 alle 3 P.O. se né aggiungono altre 2 da 9000 €+ il 25%. In totale.
-         Con la delibera n. 1 del gennaio 2010 vengono alzati le indennità: n. 2 da 12000, e n. 2 da 10000 + il 25% al raggiungimento del risultato. Oggi il personale operante è di 4 personale amministrativo, 9 ufficiali e 15 agenti.  A fine anno, a seguito dell’uscita del comune di Cervarese dal Consorzio, il personale diminuirà di altre 2 unità.   A tutt’oggi le P.O. sono 5 con 15 unità!!!!!!
-        Anche nei comuni che componevano il Consorzio si era parlato di Unione. La prima volta è stata durante l’amministrazione di centro sinistra di Selvazzano con sindaco Paolo Fortin, oggi direttore generale dell’Unione dei Comuni Padova Nordovest. Poi, con l’arrivo a Selvazzano del sindaco Enoch Soranzo, che nel frattempo aveva licenziato il suo D.G. Paolo Sacco Stefanella ed aveva nominato D.G. Stefania Malaparte, la cosa non si fece. Per quanto riguarda la volontà di soppressione del Consorzio, anche l’ex sindaco di Rubano, Gottardo, nel 2009, dopo aver palesato l’uscita, aveva ricevuto in cambio, come premio fedeltà, il trasferimento di una parte dei vigili nella sede di Rubano (sopra il supermercato Ali) di proprietà della Curia di Padova, per una spesa di 20.000 euro annui di affitto, per circa solo 160mq ! Ci risulta che Gottardo avesse trattato anche con il sindaco di Veggiano Lazzarin e con quello di Mestrino Pedron, per la trasformazione da Consorzio in Unione di servizi, ma ciò naturalmente merita conferma/smentita degli interessati. Nel dicembre 2013 dopo vari scontri pubblicati anche sul Mattino di Padova Veggiano usciva dal Consorzio per entrare nell’unione Retenus risparmiando qualcosa, sia in termini economici che in termini di servizi alla cittadinanza. A fine dello scorso anno anche il comune di Cervarese è uscito dal consorzio per entrare nell’Unione “Retenus”.


CONSIDERATO CHE:

La cooperazione intercomunale, pertanto, rappresenta oggi una strategia perseguita da molti Paesi, specialmente quelli in cui sono presenti realtà municipali fortemente frammentate, poiché essa risponde prevalentemente ad almeno due ordini di necessità: offrire servizi qualitativamente migliori ai cittadini mediante la creazione di economie di scala e promuovere sinergie organizzative mediante la condivisione di personale qualificato.
Su quest'ultimo punto, si vuole evidenziare che l'UNIONE dei COMUNI interessati permetterebbe di assumere personale in più, cosa non fattibile con l'attuale Consorzio, che si vede anzi costretto a ridurre i costi del personale per mantenere un bilancio adeguato al suo sostentamento. La crisi economica e finanziaria di questi anni, che impone politiche di rigore della spesa pubblica, ha ulteriormente accelerato questo processo, ponendo come prioritario il tema delle riforme di riordino territoriale, correlate all’imperativo dei tagli della spesa. La cooperazione intercomunale consentirebbe di rispondere in buona misura a queste sfide, evitando da un lato che si giunga alla privatizzazione dei servizi pubblici e, dall’altro, salvaguardando l'identità locale.

RITENUTO CHE:

-        non sia sufficiente soltanto alleggerire gli agenti della Polizia Municipale da compiti burocratici per assicurare un soddisfacente presidio del territorio;
-        sia necessario rispettare gli standard previsti dalla legge regionale riguardante il numero di agenti di Polizia Municipale previsti sul nostro territorio;
-        non sia più possibile tollerare il sottodimensionamento dell’organico;
-        non si possa trascurare il ridotto organico con il quale gli agenti sono tenuti a presidiare il territorio che espone loro stessi a situazioni di pericolo, infatti ci viene riferito che sono costretti, contrariamente a quanto afferma la legge, a prestare servizio individualmente invece che a coppie come previsto dalla normativa;

TUTTO CIO’ PREMESSO
SI CHIEDE:

-        che il Comune di Mestrino valuti e tratti l’uscita dal Consorzio di Polizia Municipale e partecipi in sinergia con gli altri Comuni con la formula proposta a livello nazionale: quella di Unione;
-        che con l’Unione siano ridefiniti i rapporti convenzionali in senso migliorativo sotto l’aspetto di gestione del personale. Poiché è evidente ed insostenibile che si perseveri in termini di costi con un quantitativo elevato di personale dirigenziale a fronte di una gestione complessiva di poche risorse umane. Il totale di 5 Posizioni Organizzative nel consorzio con responsabilità su 5 impiegati ciascuno sono davvero un'esagerazione.  Confrontando il ns Consorzio con il comune di Padova é doveroso  capire l’entità dello spreco economico e di risorse che abbiamo nell’esubero di figure di PO: Padova ha lo stesso numero di PO del ns consorzio , 2 Dirigenti e 6 P. O. , ma a fronte di 210 unità, e a fronte anche di molte più problematiche del ns territorio.
-        che l’amministrazione si accerti se i dati relativi ai costi del personale hanno inciso sulla scelta delle defezioni di Veggiano e Cervarese e renda partecipe tutto il consiglio comunale sulle informazioni ricevute.

CONFIDIAMO che il ns Sindaco percepisca la gestione associata, tramite l’Unione, come un’opportunità e come un cambiamento ineludibile. I Comuni che si stanno attivando per definire nuove Unioni sono diversi e, poiché il processo è in corso, non è possibile al momento avere un quadro complessivo perché è in continua evoluzione. A titolo esemplificativo possiamo segnalare i seguenti casi per i quali è stato realizzato lo studio di fattibilità:  Prima di tutto Retenus vicino a noi , nel Veneziano l’unione del Miranese (Noale, Martellago, Mirano, Salzano, S. Maria di Sala, Scorzè, Spinea); nel Rodigino l’unione del Delta del Po (Ariano nel Polesine, Corbola, Porto Tolle, Taglio di Po) e dell’Alto Polesine (Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli); nel Vicentino l’unione della Val Brenta (Campolongo, Cismon, Pove, S. Nazario, Solagna,Valstagna) e della Valle del Chiampo (Nogarole, Altissimo, Crespadoro, S. Pietro Mussolino, Chiampo); nella Bassa Padovana, l’unione della Saccisica (Piove di Sacco, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Corezzola, Legnaro, Polverara, Pontelongo, S. Angelo di Piove) e del Conselvano (Conselve, Agna, Anguillara Veneta, Arre, Bagnoli di Sopra, Bovolenta, Candiana, S. Pietro Viminario, Terrassa Padovana); nel Trevigiano l’unione di Treviso Est (Breda di Piave, Carbonera, Maserada sul Piave). Altri 18 stanno valutando l’ipotesi della fusione di comuni, per esempio, 6 Comuni del Rodigino (Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo) che daranno vita al Comune di Civitanova Polesine, di circa 11.600 abitanti.  Così pure 4 Comuni trevigiani della Sinistra Piave (Trichiana, Mel, Limana e Lentia); 4 Comuni della Bassa Padovana (Due Carrare, Cartura, Pernumia e San Pietro Viminario); 2 Comuni del Bellunese (Longarone e Castellavazzo); i Comuni padovani di Este e Ospedaletto Euganeo, ma anche alcuni comuni della cintura urbana di Padova, come Cadoneghe, che stanno valutando la fusione con il Comune capoluogo.

Si chiede infine che la mozione in oggetto venga discussa e messa ai voti durante il prossimo Consiglio Comunale.


MOVIMENTO CINQUE STELLE - MESTRINO
Il Portavoce e Consigliere comunale,
insultato dal Sindaco durante il consiglio comunale del 7/11/13 con il grido scompostoMOEGHEA” (tradotto dalla lingua veneta significa SMETTILA DI PARLARE),
insultato dal Sindaco durante il consiglio comunale del 30/10/14 con queste dichiarazioni:
“…lei mi provoca un effetto diuretico”,
insultato da Sindaco durante il consiglio comunale del 20/12/14 con queste dichiarazioni:
“…esigua dimensione culturale,sconfina verso quella etica e la grossolanità, la volgarità e verso l’oscenità e il raccapriccio”

FLAVIO PINTON

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