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lunedì 21 dicembre 2015

"FAMIGLIE E IDEOLOGIE GENDER" :il nostro intervento sulla mozione pedronin/agostiniana 2^

Come dicevo nel precedente post ... non ho seguito fedelmente il testo preparato.
Ecco il testo originale:
Innanzitutto ringrazio la maggioranza per aver finalmente rotto il ghiaccio e presentato una mozione. Lo fa dopo due anni e mezzo dall’inizio del mandato, lo fa scrivendo la mozione su un foglietto bianco senza nemmeno una carta intestata, ma la forma è poco importante, voi siete uomini e donne, anzi visto il tema che andiamo a commentare, veri uomini e vere donne di sostanza e non di forma!
Veniamo allora alla sostanza. Di solito mozioni come queste vengono discusse a marzo ma non perché sia carnevale! Mi riservo di spiegare tra pochi minuti il perché!
La fantomatica teoria gender della quale tutti noi dovremmo preoccuparci e starne lontani è secondo voi richiamata nella legge della cattiva scuola renzina. Ora quella legge noi come M5S l’abbiamo avversata per altri mille motivi reali e concreti tanto è vero che grazie a noi e alle ns proposte abbiamo convinto 5 regioni italiane (compreso il veneto) a portarla al vaglio della corte costituzionale.
Direi quindi che questa legge ha talmente tanti punti deboli, almeno secondo chi se l’è studiata dei nostri specialisti, che non c’è bisogno alcuno di inventarne altri.
La teoria GENDER non è presente in questa legge della cattiva scuola.
Ma nella stessa legge c’è il  tanto contestato comma 16 che assicura l’attuazione dei principi delle pari opportunità con la promozione “dell’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93”. Queste tematiche includono, secondo la legge citata, la prevenzione della violenza sulle donne e della discriminazione di genere. Fin qui nulla di particolare. Però per capire che il “genere” di cui si parla non si riferisce alla mera nozione di “sesso biologico”, basta approfondire il quadro normativo a cui il testo si richiama. E in particolare due documenti: la Convenzione di Istanbul, che viene di fatto recepita ed attuata con la legge 119 del 2013 a cui il testo della nuova legge si riferisce, e il Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, cui fa riferimento l’articolo 5 comma 2 della stessa legge. Nella Convenzione di Istanbul, ad esempio, vediamo infatti come la definizione di “genere” sia messa nero su bianco, e come non si parli appunto, di “sesso biologico”, ma di “ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti”.
Ripeto parliamo della convenzione di Istambul dal titolo : Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica
Ora so benissimo che i firmatari della vs mozione la conoscono bene questa convenzione ma mi permetto di citarne alcuni passi al solo uso e consumo di quelli come me che hanno cercato di informarsi prima di votare la vs mozione.

La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul) è una convenzione del Consiglio d'Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 ed aperta alla firma l'11 maggio 2011 a Istanbul (Turchia). Il trattato si propone di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l'impunità dei colpevoli.

Principali disposizioni

La Convenzione di Istanbul è "il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza"[7], ed è incentrata sulla prevenzione della violenza domestica, proteggere le vittime e perseguire i trasgressori.
Essa caratterizza la violenza contro le donne come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione (Art. 3 lett. a). I paesi dovrebbero esercitare la dovuta diligenza nel prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire i colpevoli (art. 5).
La Convenzione è il primo trattato internazionale che contiene una definizione di genere. Infatti l'art. 3, lett. c), il genere è definito come "ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini".
Ripeto che una determinata società considera appropriati per donne e uomini.
E quale società. La nostra! E cosa significa appropriati? Significa in linea con il comune sentire dell’attualità.
Ad esempio la mia adolescenza l’ho vissuta qui a Mestrino negli anni 70. Se in quel periodo storico un uomo maturo, diciamo sopra i 40, andava in giro con un orecchino veniva inevitabilmente catalogato dalla società di allora come di genere “confuso” diciamo così … ma sono passati 40anni e nella nostra società, quella odierna, quello stesso uomo con l’orecchino può fare senza essere considerato confuso il segretario della Lega. E io per le mie posizioni ideologiche sono ben felice che non venga discriminato per questo e mai vorrei fosse discriminato e criticato per questo!
Come mai vorrei fossero discriminati quei bambini, ragazzi e ragazze che hanno una personalità e desideri diversi da quei desideri e personalità che un manipolo di bigotti legati al medioevo ritengono GIUSTI, OBBLIGATI.
La convenzione di Istambul è stata firmata da 32 paesi e il 12 marzo 2012 la Turchia è diventata il primo paese a ratificare la Convenzione, la Turchia! In seguito l’hanno firmata altri paesi libertini dove vige il peccato e quasi verrebbe da gridare loro VADE RETRO con in mano uno dei cento e passa crocifissi che Bitonci ha comprato o vuole comprare, paesi come: Portogallo, Austria, Andorra, Danimarca, Francia, Finlandia, Spagna, Svezia…ma hanno firmato anche paesi da prendere come esempio, almeno secondo voi, tipo: Albania, Montenegro, Moldavia, Bosnia-Erzegovina, , Serbia, [1].
Il 19 giugno 2013, dopo l'approvazione unanime del testo alla Camera, il Senato ha votato il documento con 274 voti favorevoli e un solo astenuto[2].
….
Vedete … la storia è già colma di episodi come quello che viviamo ora, ce ne sono di più noti e anche di non descritti nella storiografia.
Cito il più famoso: il falò delle vanità avvenne il 7 febbraio del 1497, ed ecco perché all’inizio del mio intervento parlavo del mese di febbraio, quando in seguito alla cacciata dei Medici i seguaci del frate domenicano Girolamo Savonarola sequestrarono e bruciarono pubblicamente migliaia di oggetti nella città di Firenze, durante la festa di martedì grasso. Voi vorreste bruciare i libri con le teorie gender…. J L'obiettivo di questa furia distruttiva era l'eliminazione di qualsiasi oggetto considerato potenzialmente peccaminoso, oppure inducente allo sviluppo della vanità, includendo articoli voluttuari come specchi, cosmetici, vestiti lussuosi, ed anche strumenti musicali. Altri bersagli includevano libri "immorali", manoscritti contenenti canzoni "secolari" o "profane", e dipinti. Tra i vari oggetti distrutti in questa campagna vi furono alcuni dipinti originali che trattavano temi della mitologia classica, eseguiti da Sandro Botticelli, che egli stesso provvide a portare sul rogo.
Il rogo dei libri e l'assassinio di accademici nella Cina di Qin Shi Huang nell'anno 212 a.C.; molti intellettuali che disobbedirono all'ordine furono sepolti vivi.
La distruzione delle opere di Cremuzio Cordo.
I libri di alchimia dell'enciclopedia di Alessandria furono bruciati nel 292 dall'imperatore Diocleziano.
Nell'anno 367, Atanasio, il vescovo ribelle di Alessandria, edittò una Lettera di Pasqua nella quale esigeva che i monaci egiziani distruggessero tutti quegli scritti inaccettabili, ad eccezione di quelli che egli stesso etichettò come canonici ed accettabili. Questa lista è quella che attualmente costituisce il Nuovo Testamento.[senza fonte] I testi eretici non apparirono come palinsesto, cancellati o sovrascritti come i testi pagani; in questo modo molti testi del principio dell'era cristiana si persero come fossero stati pubblicamente bruciati.[senza fonte] Il Vangelo di Giuda recentemente ritrovato in Egitto, fu un libro che si perse mediante questa pratica di distruzione privata dell'informazione.[senza fonte]
Una delle più famose distruzioni di libri avvenne nell'anno 642, quando il generale Amr ibn al-As, comandante delle truppe arabe che avevano appena conquistato l'Egitto, distrusse la biblioteca di Alessandria e i libri in essa contenuti su ordine del califfo Omar. Questa fu la motivazione del califfo: «In quei libri o ci sono cose già presenti nel Corano, o ci sono cose che del Corano non fanno parte: se sono presenti nel Corano sono inutili, se non sono presenti allora sono dannose e vanno distrutte».
Il 7 febbraio 1497 ebbe luogo a Firenze un importante rogo di libri e opere artistiche di considerabile valore, essendo ritenuto materiale immorale, nel conosciuto come "Falò delle vanità", promosso da Girolamo Savonarola.
Il rogo dei manoscritti Maya e Aztechi ad opera dell'Inquisizione[senza fonte] in Messico, per ordine di Diego de Landa.[senza fonte]
Agli inizi del secolo XVI, gli Andalusi della penisola iberica avevano l'obbligo di consegnare alle autorità castigliane i libri scritti in arabo, venendogli poi restituiti quelli riguardanti medicina, filosofia e storia e bruciati tutti gli altri[1].
Il rogo dei libri di autori ebrei durante l'epoca nazista, dal 1930 fino al 1945 in Germania. Il regime nazista divenne molto noto per i roghi delle opere di oppositori politici e scrittori considerati sconvenienti ed immorali, per il contenuto delle loro opere, le loro opinioni politiche o le loro origini etniche. Tra i Bücherverbrennungen più noti svoltosi durante il ed a causa del regime nazista nella Germania di Hitler si annovera quello avvenuto nella Bebelplatz di Berlino il 10 maggio 1933.
Nel 1958 si consumò in Italia nel cortile della procura di Varese l'ultimo rogo di libri per disposizione legale; si trattava della condanna per oscenità dell'opera Storielle, racconti e raccontini del marchese de Sade, pubblicata dall'editore Luigi Veronelli l'anno precedente.[senza fonte]
In Cile dopo il colpo di Stato dell'11 settembre del 1973 i militari cileni sequestrarono e bruciarono migliaia di libri di politica, anche se nel febbraio del 1987 il Ministero dell'Interno cileno ammise solo di aver bruciato 15.000 copie di Le avventure di Miguel Littin clandestino in Chile il 28 di novembre del 1986 in Valparaíso sotto l'ordine del dittatore Augusto Pinochet.
Il 29 di aprile del 1976, Luciano Benjamín Menéndez, capo del III Corpo dell'Esercito incaricato della riorganizzazione Nazionale (Colpo di stato argentino), di stanza a Córdoba, ordinò un rogo collettivo di libri, tra i quali si trovavano opere di Marcel Proust, Gabriel García Márquez, Julio Cortázar, Pablo Neruda, Mario Vargas Llosa, Saint-Exupéry, Eduardo Galeano... Disse che lo faceva "con il fine che non rimanga nessuna parte di questi libri, opuscoli, riviste... perché con questo materiale non continui a ingannare i nostri figli". E aggiunse: "Nello stesso modo in cui distruggemmo con il fuoco la documentazione perniciosa che influisce sull'intelletto e sulla nostra cristianità, saranno distrutti i nemici dell'anima argentina". (Diario La Opinion, 30 aprile 1976)
Secondo alcune fonti, il 16 gennaio 2015 sono stati bruciati circa 2000 libri dal gruppo terroristico islamico ISIS poiché non considerati "islamicamente corretti". Fra di essi si trovavano testi per bambini, testi di diritto, libri di poesie, filosofia, salute, scienza e tanto altro prelevati dalla grande biblioteca di Mossul, dalla biblioteca dell'università, dalla Biblioteca musulmana sunnita, dalla biblioteca della Chiesa Latina e dal Convento dei Padri Domenicani, tra i quali vi erano scritti risalenti a migliaia di anni fa.
Concludo dopo tutte queste citazioni di bassa cultura wikipediana con altre due citazioni.
Una frase rase di Neruda: Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera.
La primavera arriverà anche qui a Mestrino, arriverà culturalmente perché è un processo irrefrenabile e arriverà anche politicamente perché gente come voi è destinata all’estinzione!

Ma siccome l’estinzione non è ancora giunta al compimento, chiudo il mio intervento nello stile che più sarà per voi comprensibile. Camaleonticamente mi immergerò nella vs dialettica, ma non completamente. Andrò in prestito da un grande attore/scrittore italiano. Recentemente riapprezzato dal grande pubblico per un restyling delle sue opere cinematografiche. Il mio pensiero su questa vs deliberazione, lo lascio alla sua voce, alla voce del grande Paolo Villaggio e dico che secondo me questa mozione è ….


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