Al referendum del 2011, 27 milioni di italiani hanno espresso la volontà che la gestione dell'acqua restasse pubblica. Dopo aver anticipato e posticipato infinite volte la data per la discussione, la legge di iniziativa popolare sull'acqua pubblica - a firma di Federica Daga del MoVimento 5 Stelle - è arrivata oggi alla Camera dei Deputati.
Il testo della legge è stato però stravolto dal Pd, che ne ha completamente ribaltato il senso: la maggioranza ha infatti eliminato l'articolo 6, cuore della legge, e lasciato via libera ai privatizzatori, costringendo il M5S a ritirare le firme per non sottoscrivere un simile scempio.
Anche la data di oggi non è casuale, ma è stata fissata a sorpresa proprio nel giorno in cui moltissimi parlamentari del M5S sono assenti dall'aula perché espulsi dalla Boldrini: tra gli assenti c'è anche la stessa Federica Daga, perciò per la prima volta nella storia viene discussa e votata una legge senza che il relatore di minoranza possa partecipare.
Così, per esclusiva volontà di governo e maggioranza, l'acqua sarà ri-privatizzata a forza, affossando il referendum del 2011 e ignorando la volontà dei cittadini italiani.
#AcquaNonSiVende
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