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lunedì 20 gennaio 2014

COSA SI LEGGE NEGLI OCCHI DI UN BAMBINO TRISTE??? parte prima

Parte prima
Un brutto giorno di qualche tempo fa accadde che un bimbo scrisse un tema nel quale doveva solo descrivere gli aspetti positivi di sè, ma il piccolo era da molto che stava vivendo un disagio scolastico molto più grande di lui e nonostante le denunce verbali era stato ignorato; allora si fece coraggio e mise il tutto per iscritto: il risultato fu che il docente usò la sua fiammante penna rossa e tirò un bel segno obliquo su quella denuncia palese di abusi di massa che duravano da anni.
Quando il ragazzino tornò a casa era triste e demotivato e i suoi genitori rimasero molto sconcertati per l’accaduto e si rivolsero a chi di dovere, ma la situazione non cambiò perché fu praticamente inesistente la collaborazione fra team docente e famiglia.
Il corpo docente compatto e duro negò sempre, anche di fronte all’evidenza!
Con quell’emblematico segno rosso l’insegnante aveva risolto tutti i problemi e l’escamotage era stato quello di affermare con grinta e convinzione che la piccola vittima era andata fuori tema.
E’ molto facile insabbiare, far finta di niente così non ci si deve mettere in gioco, non si devono prendere provvedimenti e non si deve far nulla di costruttivo per migliorare.
Questo fatto, come altri ben più gravi ci devono far riflettere, troppo spesso si dice di fronte a qualche  fatto di cronaca : “Si poteva evitare”.
Prima di parlare di atti  BULLISMO bisogna evidenziare quali possono essere considerati come tali.
            Bullismo diretto:          Voci diffamatorie e false accuse
Aggressioni e/o giochi violenti con forti squilibri
Esclusione dal gioco (Convenzione dei diritti del fanciullo)
Danneggiamento di cosa altrui.
Bullismo indiretto:       Fare pettegolezzi ed isolare dal gruppo.
Alla luce di tali affermazioni viene naturale domandarsi: QUALE SCUOLA POTREBBE CON SICUREZZA AFFERMARE QUI NON C’E’ BULLISMO????
Una cattiva scuola ignora, minimizza, nega, rimuove, giustifica, razionalizza, colpevolizza la vittima e i genitori della stessa, accantona o gestisce malamente gli episodi di bullismo.
Una buona scuola si dimostra attivamente pronta nel combattere fermamente e giustamente simili episodi.
Nessuna scuola ha una ricetta per il bullismo, ma considerare il problema seriamente è un buon inizio.
Non solo non c’è nulla da perdere, ma incoraggiando gli studenti a parlare di bullismo rende più facile imparare a discutere di altre forme di abuso.
Di fronte ad una denuncia di bullismo da parte di un minore gli adulti sono responsabili, quindi gli adulti che deludono un bimbo vittima di atti di bullismo ignorandolo: rinforzano in lui la sua disistima e lo minano per sempre.
Ogni studente ha il diritto di frequentare una scuola sicura e quest’ultima ha la responsabilità di fermare il bullismo.

La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa, ognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell’ordinamento italiano.  D.P.R. 24 giugno n. 249

R.E.

1 commento:

  1. Ma c'è qualcuno che se ne occupa alle scuole medie di Mestrino?
    Qualcuno si chiede perchè molti genitori alle medie portano i lori figli a Rubano?
    O quel qualcuno è troppo impegnato a fars i cazzi suoi in consiglio comunale?

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