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mercoledì 22 gennaio 2014

COSA SI LEGGE NEGLI OCCHI DI UN BAMBINO TRISTE??? parte seconda

Parte seconda
Cosa deve fare la scuola quando si presenta un caso di bullismo?
-       Il corpo docente deve essere contento del fatto che il fenomeno sia stato portato allo scoperto
-       Lo scopo di qualsiasi intervento deve FERMARE IMMEDIATAMENTE L’ABUSO
-       Il team dei docenti deve informare immediatamente i compagni dell’accaduto e sollecitarli ad aiutare la vittima.
Supporti per la vittima       
LA SCUOLA DEVE
-       Assicurarsi che la vittima viva in un ambiente libero da bullismo
-       Usare pari affidabili, insegnanti capaci e tutto il supporto qualificato possibile servendosi anche di interventi di esperti esterni.
Supporti per il bullo           
LA SCUOLA DEVE
-       Allontanare momentaneamente il/la bullo/a
-       Far riflettere lo/la studente/essa sulle ragioni del suo allontanamento
-       Chiedere al bullo/a di mettere per iscritto ciò che ha fatto, es. una lettera che può portare a casa ai suoi genitori, spiegando perché sia stato allontanato/a, con ragioni che vadano al di là del semplice fatto di essere stato scoperto.
Tutte le componenti della scuola devono essere sollecite e coerenti contro il bullismo.
-       E’ cruciale che l’intervento sia immediato
-       La procedura deve essere chiara e lineare.
La scuola, sia nelle sue componenti fisiche, sia nel Regolamento d’Istituto, deve dimostrare con chiarezza un coinvolgimento immediato a supporto dell’insegnante che ha il compito di mantenere, o ripristinare un clima libero da abuso in classe.
Cosa dovrebbe fare LA SCUOLA DELLE BUONE PRASSI?
-       Stampare una copia del Regolamento d’Istituto in cui il comportamento che è bene tenere in classe sia chiaramente descritto
-       Fare DEL RACCONTARE E DEL RACCONTARSI  una pratica, essa aiuta a crescere ed ascoltare
-       Sviluppare meccanismi atti ad assicurare il fatto che gli studenti possano confidarsi senza ESSERE GIUDICATI , né tanto meno la famiglia
-       Utilizzare studenti più grandi, responsabilizzandoli in attività contro il bullismo.
Il compito degli insegnanti non è scandito dal suono di una campanella, ma un buon docente rimane tale anche al di  fuori della classe e quindi dovrebbe:
-       Assicurarsi che gli studenti che si sentono vulnerabili, o che sono correntemente vittime, abbiano un posto sicuro in cui potersi rifugiare
-       Provvedere che ci sia una qualche forma di controllo in quei luoghi e tempi in cui il bullismo è avvenuto
-       Monitorare i luoghi d’incontro all’arrivo ed alla partenza da scuola.
Un buon insegnante:
-       Nota quando uno studente è isolato o triste
-       Ne cerca le ragioni
-       Non considera atteggiamenti abusivi come un modo di scherzare o un passaggio inevitabile della crescita
-       Non suggerisce alla vittima di contrattaccare fisicamente, o di ignorare, o di cavarsela da sola.
Molti diranno che queste sono prassi scontate ed io vi dico di no! Vi ricordate il docente dalla fiammante penna rossa??? Ne esistono ancora molti di quelli.
Bisogna sviluppare una certa sensibilità riguardo l’abuso verbale, spesso la reazione è più chiara quando l’abuso è fisico, ma certi abusi verbali fanno tanto o forse più male di quelli fisici, perché minano l’animo, bisognerebbe quindi sempre far attenzione all’effetto che le parole hanno sul destinatario e alcune parole od epiteti non dovrebbero essere minimamente tollerati.
Un’ulteriore accortezza che dovrebbero adottare gli insegnanti è quella di non cadere nell’etichettamento, né bullo, né vittima dovrebbero essere delle etichette: le parole bullo e vittima incidono sull’autostima dell’individuo a cui sono destinate.
Anche il classe si può insegnare ad essere assertivi e per farlo si deve dare ai bambini la possibilità di allenarsi in un clima rilassato e protetto.
Un altro escamotage che si può adottare è quello del monitoraggio giornaliero.
Esistono poi delle strategie pro-attive  che gli insegnanti consapevoli dovrebbero adottare:
-       Dare ascolto ai genitori
-       Stabilire modi di monitoraggio precisi per rassicurare i genitori
-       Stabilire una data entro la quale un passo preciso verrà intrapreso
-       Prestare attenzione alla disposizione dei posti in classe
-       Tenere un diario degli episodi di cui i docenti sono a conoscenza e dei loro sviluppi
-       Aumentare la supervisione durante gli intervalli nei corridoi, nei cortili ect..
-       Incoraggiare la scuola tutta a parlare e ad essere consapevoli del fenomeno
-       Formare negli alunni una coscienza comune perché essere testimoni sia una responsabilità umana e civile, un’occasione di crescita, di dialogo…
-       Riconoscere che la pressione dei coetanei è un fattore fondamentale, poiché la pressione del gruppo a modificare un comportamento aggressivo è sempre un aiuto prezioso
-       Prima si inizia ad educare all’empatia meglio si riesce.
Ogni essere umano ha dei doveri e dei diritti e perciò ognuno di noi ha:
-       Il diritto di essere trattato con rispetto
-       Il diritto di sbagliare e di essere responsabile dei propri sbagli
-       Il diritto di dire di NO senza sentirsi in colpa
-       Il diritto di chiedere, pur sapendo che l’altro ha il diritto di rifiutare
-       Il diritto di essere ascoltato e di essere preso seriamente
-       Il diritto di dire non capisco
-       Il diritto di chiedere informazioni.
La scuola ha la responsabilità di creare e mantenere un ambiente che sia sicuro per i propri studenti.
Se vostro/a figlio/a è vittima di episodi di bullismo intervenite e fatevi dire in primis quali sono i provvedimenti che la scuola ha intenzione di prendere e quali strategie vuole sviluppare perché il problema non si ripresenti.
Cosa fare se la scuola sembra non fare abbastanza?
Mai desistere, ma perseverare perché è meglio intervenire prima che sia troppo tardi.
Insistete parlando all’insegnante, se vi dà una risposta come :”Non penso che il bullismo sia un problema in questa scuola… non è mai successo….”, non desistete, non tutti gli insegnanti della scuola la pensano in maniera analoga, almeno si spera, anche se può accadere anche questo ve lo assicuro!
Parlate con un altro insegnante, siate persistenti.
Accettate ogni supporto che viene dato a vostro figlio, ma accertatevi che la scuola intervenga e che siano tutti coinvolti: non accontentatevi del semplice sportello di ascolto; bisogna intervenire anche con il gruppo classe e con il gruppo genitori.
Coinvolgete quanti più genitori possibile.
Chiedete di leggere il regolamento scritto che riguardi il bullismo e se non c’è nulla di specifico spingete affinché questa lacuna sia colmata.
Cercate di non ingigantire il problema e di non iniziare una vuota polemica: bisogna cercare una mediazione, magari enfatizzate il fatto che il vostro scopo è quello di incoraggiare la scuola a creare e a mantenere un ambiente che sia sicuro per i propri studenti.
Se i vostri sforzi non portano a nulla, mettete tutto per iscritto in una denuncia.
Prendere sotto gamba un fenomeno del genere è gravissimo e ancor più grave è il non tenere in conto i sentimenti, le difficoltà e le preoccupazioni della famiglia.

                                                                                                          RE

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