Parte seconda
Cosa deve fare la scuola
quando si presenta un caso di bullismo?
-
Il
corpo docente deve essere contento del fatto che il fenomeno sia stato portato
allo scoperto
-
Lo
scopo di qualsiasi intervento deve FERMARE
IMMEDIATAMENTE L’ABUSO
-
Il
team dei docenti deve informare immediatamente i compagni dell’accaduto e
sollecitarli ad aiutare la vittima.
Supporti per la vittima
LA
SCUOLA DEVE
-
Assicurarsi
che la vittima viva in un ambiente libero da bullismo
-
Usare
pari affidabili, insegnanti capaci e tutto il supporto qualificato possibile
servendosi anche di interventi di esperti esterni.
Supporti per il bullo
LA SCUOLA DEVE
-
Allontanare
momentaneamente il/la bullo/a
-
Far
riflettere lo/la studente/essa sulle ragioni del suo allontanamento
-
Chiedere
al bullo/a di mettere per iscritto ciò che ha fatto, es. una lettera che può
portare a casa ai suoi genitori, spiegando perché sia stato allontanato/a, con
ragioni che vadano al di là del semplice fatto di essere stato scoperto.
Tutte le componenti
della scuola devono essere sollecite e coerenti contro il bullismo.
-
E’
cruciale che l’intervento sia immediato
-
La
procedura deve essere chiara e lineare.
La
scuola, sia nelle sue componenti fisiche, sia nel Regolamento d’Istituto, deve
dimostrare con chiarezza un coinvolgimento immediato a supporto dell’insegnante
che ha il compito di mantenere, o ripristinare un clima libero da abuso in
classe.
Cosa dovrebbe fare LA
SCUOLA DELLE BUONE PRASSI?
-
Stampare
una copia del Regolamento d’Istituto in cui il comportamento che è bene tenere
in classe sia chiaramente descritto
-
Fare
DEL RACCONTARE E DEL RACCONTARSI una pratica, essa aiuta a crescere ed ascoltare
-
Sviluppare
meccanismi atti ad assicurare il fatto che gli studenti possano confidarsi
senza ESSERE GIUDICATI , né tanto meno
la famiglia
-
Utilizzare
studenti più grandi, responsabilizzandoli in attività contro il bullismo.
Il
compito degli insegnanti non è scandito dal suono di una campanella, ma un buon
docente rimane tale anche al di fuori
della classe e quindi dovrebbe:
- Assicurarsi che gli studenti che si
sentono vulnerabili, o che sono correntemente vittime, abbiano un posto sicuro
in cui potersi rifugiare
- Provvedere che ci sia una qualche
forma di controllo in quei luoghi e tempi in cui il bullismo è avvenuto
- Monitorare i luoghi d’incontro
all’arrivo ed alla partenza da scuola.
Un buon insegnante:
- Nota quando uno studente è isolato o
triste
- Ne cerca le ragioni
- Non considera atteggiamenti abusivi
come un modo di scherzare o un passaggio inevitabile della crescita
- Non suggerisce alla vittima di
contrattaccare fisicamente, o di ignorare, o di cavarsela da sola.
Molti
diranno che queste sono prassi scontate ed io vi dico di no! Vi ricordate il
docente dalla fiammante penna rossa??? Ne esistono ancora molti di quelli.
Bisogna
sviluppare una certa sensibilità riguardo l’abuso verbale, spesso la reazione è
più chiara quando l’abuso è fisico, ma certi abusi verbali fanno tanto o forse
più male di quelli fisici, perché minano l’animo, bisognerebbe quindi sempre
far attenzione all’effetto che le parole hanno sul destinatario e alcune parole
od epiteti non dovrebbero essere minimamente tollerati.
Un’ulteriore
accortezza che dovrebbero adottare gli insegnanti è quella di non cadere
nell’etichettamento, né bullo, né vittima dovrebbero essere delle etichette: le
parole bullo e vittima incidono sull’autostima dell’individuo a cui sono
destinate.
Anche
il classe si può insegnare ad essere assertivi
e per farlo si deve dare ai bambini la possibilità di allenarsi in un clima
rilassato e protetto.
Un
altro escamotage che si può adottare è quello del monitoraggio giornaliero.
Esistono
poi delle strategie pro-attive che gli
insegnanti consapevoli dovrebbero
adottare:
- Dare ascolto ai genitori
- Stabilire modi di monitoraggio precisi
per rassicurare i genitori
- Stabilire una data entro la quale un
passo preciso verrà intrapreso
- Prestare attenzione alla disposizione
dei posti in classe
- Tenere un diario degli episodi di cui
i docenti sono a conoscenza e dei loro sviluppi
- Aumentare la supervisione durante gli
intervalli nei corridoi, nei cortili ect..
- Incoraggiare la scuola tutta a parlare
e ad essere consapevoli del fenomeno
- Formare negli alunni una coscienza
comune perché essere testimoni sia una responsabilità umana e civile,
un’occasione di crescita, di dialogo…
- Riconoscere che la pressione dei
coetanei è un fattore fondamentale, poiché la pressione del gruppo a modificare
un comportamento aggressivo è sempre un aiuto prezioso
- Prima si inizia ad educare all’empatia
meglio si riesce.
Ogni
essere umano ha dei doveri e dei diritti e perciò ognuno di noi ha:
- Il diritto di essere trattato con
rispetto
- Il diritto di sbagliare e di essere responsabile
dei propri sbagli
- Il diritto di dire di NO senza sentirsi in colpa
- Il diritto di chiedere, pur sapendo
che l’altro ha il diritto di rifiutare
- Il diritto di essere ascoltato e di essere preso seriamente
- Il diritto di dire non capisco
- Il diritto di chiedere informazioni.
La scuola ha la
responsabilità di creare e mantenere un ambiente che sia sicuro per i propri
studenti.
Se
vostro/a figlio/a è vittima di episodi di bullismo intervenite e fatevi dire in
primis quali sono i provvedimenti che la scuola ha intenzione di prendere e
quali strategie vuole sviluppare perché il problema non si ripresenti.
Cosa fare se la scuola
sembra non fare abbastanza?
Mai
desistere, ma perseverare perché è meglio intervenire prima che sia troppo
tardi.
Insistete
parlando all’insegnante, se vi dà una risposta come :”Non penso che il bullismo
sia un problema in questa scuola… non è mai successo….”, non desistete, non
tutti gli insegnanti della scuola la pensano in maniera analoga, almeno si
spera, anche se può accadere anche questo ve lo assicuro!
Parlate
con un altro insegnante, siate persistenti.
Accettate
ogni supporto che viene dato a vostro figlio, ma accertatevi che la scuola
intervenga e che siano tutti coinvolti:
non accontentatevi del semplice sportello di ascolto; bisogna intervenire anche
con il gruppo classe e con il gruppo genitori.
Chiedete
di leggere il regolamento scritto che riguardi il bullismo e se non c’è nulla
di specifico spingete affinché questa lacuna sia colmata.
Cercate
di non ingigantire il problema e di non iniziare una vuota polemica: bisogna
cercare una mediazione, magari enfatizzate il fatto che il vostro scopo è
quello di incoraggiare la scuola a creare e a mantenere un ambiente che sia
sicuro per i propri studenti.
Se
i vostri sforzi non portano a nulla, mettete tutto per iscritto in una
denuncia.
Prendere
sotto gamba un fenomeno del genere è gravissimo e ancor più grave è il non
tenere in conto i sentimenti, le difficoltà e le preoccupazioni della famiglia.
RE
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