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venerdì 20 giugno 2014

Alternative visioni.

Tra forze politiche opposte e alternative capita davvero molto spesso di avere idee diverse, molto diverse.
Pur nel inopportuno quanto improbabile confronto tra chi, anche quando "perde" prende milionate di voti e rappresenta la seconda forza politica del paese e chi invece ... ..., è giusto ribadire che ci sono grandissime differenze politico/ideologiche e pragmatiche.
Un esempio per tutti e sufficientemente esaustivo:
sulla DEMOCRAZIA E LIBERTA', riportiamo un pensiero/commento libero e corretto (rif. fuoriuscite dal partito di Vendola di metà parlamentari):
Siete stati eletti con i voti di Sel e nelle nostre liste abbiate la decenza di dimettervi non solo dal partito e dal gruppo ma anche da parlamentari, sono stufo di vedere trasformisti, marchettari e inciuci alle spalle di chi quotidianamente si fa il culo nel partito. Adesso basta!

sulla DEMOCRAZIA E LIBERTA', riportiamo un pensiero/commento fascista e omofobo (rif. fuoriscite dal gruppo del M5S di un numero insignificante di parlamentari) :
Siete stati eletti con i voti di M5S e nelle nostre liste abbiate la decenza di dimettervi non solo dal movimento e dal gruppo ma anche da parlamentari, sono stufo di vedere trasformisti, marchettari e inciuci alle spalle di chi quotidianamente si fa il culo nel movimento. Adesso basta!

Nel passato sullo stesso tema, ovvero la fedeltà al "partito", si espressero con fatti e atti anche Berlusconi (Fini, Casini, Follini, bla bla) , Lega (Liga, lombardi non bossiani bla bla), PD (con espulsioni), Lista Monti (defunta prima proprio per le divisioni e poi per il voto).
C' è però un distinguo: tutti amano parlare di rispetto costituzionale e del mantra del vincolo di mandato.
NOI NO !!!


ndr: grazie al messaggio di tal utente "ancora libero qua?" indirizzato al blog come commento a un precedente post e con l'informazione sui post sellini. Ne abbiamo riportato solo uno (di commento), di quello volgare ne eravamo già a conoscenza. Inutile ribadire che gradiremmo la sua uscita dall'anonimato, ma tant'è ...

5 commenti:

  1. se ci pensate quanto accaduto a Roma in Sel è la stessa cosa di quanto accaduto a Mestrino in Vivi. Voi avete sollevato tanto casino per lo Statuto ma vi è sfuggito un particolare importante, la lista Vivimestrino non è un corpo coeso come in teoria siete voi, la lista Vivi è un'alleanza tra PD (Dalla Libera, Bano, e Gottardo e Sel Menallo). Quando Dalla Libera ha deciso di leccare il culo a Pedron per ottenere qualcosa che voi non avete affatto capito (siete ancora troppo innocente, lui si è giocato altro) Menallo ha votato come il PD, ha fatto il Migliore di Mestrino, ha fatto l'allineato, si è messo ancor più insieme a loro. Si è sputtanato con i suoi, ha rovinato la vera sinistra presente a Mestrino, l'ha distrutta, ha lasciato a voi il ruolo di opposizione. Insomma non ha capito nulla e ha dimostrato che lui di sinistra è solo a parole anzi sul blog, e non nei fatti con atti, voti, proposte.

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  2. Qualcuno qualche post fa parlava di Rubano e di Condotte.
    Oggi sul giornale prendiamo atto che pure uno molto in alto di Condotte è finito nel mirino dei giudici. Va a finire che il cerchio si sta stringendo attorno agli amiconi di chi è già ai domiciliari dalla prima ora, qui a Mestrino. Anche se ci sarà chi continuerà a far orecchie da mercante alle richieste dei 5 stelle, ostentando disinteresse al soddisfare chi non conta nulla, ci si augura che costoro qualche notte insonne o qualche pensiero di più già ce l'abbiano, perchè non è ancora detto che la cosa sia conclusa o che viceversa riservi ulteriori sorpresine. Un denominatore comune ? : un noto gruppo GDO. Staremo a vedere.

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  3. Ma Vernizzi non è quello che ha approvato un sacco di cose già realizzate e da realizzare sul territorio di Mestrino, tramite VAS ?23 giugno 2014 alle ore 00:09

    Sabato 21 Giugno 2014,

    da Il Gazzettino

    MESTRE – Strade e sanità: l’assessore regionale alle Infrastrutture perde smalto. Si fa surclassare da Vernizzi e Zorzato e non garantisce più corsie preferenziali, commesse sicure, pedine giuste al posto giusto. A essere preoccupato è il patron di Mantovani Piergiorgio Baita. Lo spiega a Renato Chisso, Claudia Minutillo: è l’8 gennaio del 2013, verso mezzogiorno. Il loro incontro nell’ufficio di lei è ascoltato dai militari delle Fiamme Gialle.

    «Si preoccupa anche Giorgio dal punto di vista utilitaristico. Perché io ho anche dell’affetto per te. Ma Giorgio dice: vorrei capire se Renato ha abdicato a un certo ruolo…, se ha deciso di non farsi valere nemmeno su quelle che sono le sue deleghe perché almeno mi regolo anch’io come muovermi». Lo scambio di battute fra i due è nervoso. Minutillo incalza: «La voce ormai gira e tu devi riflettere sulle cose, mi devi ascoltare, non t’incazzare. Ma tu stai perdendo consenso politico. Se alcune persone di riferimento si rendono conto che non vengono più da te su problematiche che interessano le tue deleghe ma vanno da altri, vuol dire che non sei più considerato». Una vera e propria paternale quella di Minutillo a Chisso che pare non essere più in grado di tutelare la squadra Mantovani-Cvn. Cinquanta giorni dopo verrà arrestata insieme a Baita, William Colombelli e Nicolò Buson. Chisso a distanza di 18 mesi. Sul tavolo la SR10, Tangenziali Venete, Pedemontana: Chisso non sta facendo abbastanza. L’ex segretaria di Galan sbotta: «Ormai lo sanno anche i muri che Vernizzi (amministratore delegato di Veneto Strade, ndr) ha fatto l’accordo e si è rinfrancato per il rapporto stretto tra lui, Zorzato e Degani. E la gente non va più dall’assessore Chisso a chiedere le cose… Va da Vernizzi e Zorzato (vice presidente Giunta regionale, ndr)».

    Chisso: «Va bene e dopo?»

    Minutillo: «Va bene un cazzo! Non dire va bene!».

    Chisso: «Dopo? Questa qua l’ho capita, dopo?».

    Minutillo: «Un’altra partita. Sui giornali ti hanno dato come sconfitto perché sui direttori generali delle Asl non è andato Ruscitti (l’ex segretario regionale alla Sanità, che avrebbe incassato una “parcella” da 200mila euro da Coveco-Cvn, ndr)».

    Chisso. «E allora?».

    Minutillo: «Però lì non hai messo niente, non ci sei. Hai tentato con Razzi (?) e l’hanno mandato a Feltre, che cazzo ce ne facciamo di là noi da Feltre».

    I dialoghi che seguono sono a tratti incomprensibili perché Claudia Minutillo utilizza il “disturbatore” che Baita le ha imposto dopo essere venuto a conoscenza di essere intercettati.

    Parlano di Mestre. Chisso: «Il mio candidato era Ruscitti, l’ho tenuto duro fino a una settimana prima. Zaia mi chiama, qua Renato, qua Ruscitti non passerà, semmai o facciamo guerra totale o facciamo un accordo. Mi fa: io metto un uomo mio però lo metti in mano tua e fai quello che devi fare. Va bene basta che non sia Dario, Claudio Dario e a me va bene Dal Ben (nuovo direttore generale Ulss 12, ndr)». E prosegue: «E mi va bene Dal Ben. Però dico mi serve anche un uomo che (incomprensibile) che su Mestre non faccio la figura del peracottaro. Quindi avemo Mirano e Mestre bono?».

    Minutillo: «Quello che ha preso il posto di Rossini a Mirano?»

    Chisso: «Sì Gumirato (nuovo direttore generale Ulss 13, ndr). Lo devo vedere all’una». (m.a.)

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    Luigi Delpino, procuratore della Repubblica di Venezia, esorta i cittadini che vogliano denunciare a farsi vivi di persona e «saranno ascoltati» . Sommersi dalle denunce anonime. La Procura: «Metteteci la faccia»

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  4. E a proposito di Condotte (progetti in area Rubano e Padova est) si scrive sul giornale che la cupola.....23 giugno 2014 alle ore 00:18

    RICORSI – Il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso presentato dagli avvocati Nicola Pisani e Angelo Andreatta per conto di Stefano Tomarelli, 69 anni, esponente della società Condotte, terzo azionista del Consorzio Venezia Nuova e membro del suo direttivo. Per i giudici non sussistono le ragioni per le quali Tomarelli dovrebbe lasciare il carcere. I suoi legali avevano puntato sul ridimensionamento del suo ruolo, differenziandolo da un Baita o un Mazzacurati.

    I giudici però parlano di una “cupola” che gestiva un gigantesco fondo extracontabile valutato in 10 milioni, e Tomarelli sarebbe stato uno dei soggetti “con i quali necessariamente il presidente del Consorzio Venezia Nuova doveva rapportarsi nel caso in cui si dovesse disporre di tali risorse”. Anzi, per i giudici, il suo era un consenso fondamentale per le azioni portate avanti con il fondo nero.

    Quanto alla possibilità di reiterazione del reato, i giudici non ritengono che Tomarelli, per il solo fatto di non ricoprire più incarichi operativi, il collegio ha rigettato la tesi della difesa, sostenendo che se fino all’estate 2013 egli ha esercitato un elevato potere discrezionale sulla società, potrebbe farlo anche oggi anche senza avere un ruolo preciso. L’altro caposaldo del ricorso riguardava il fatto che ad un certo punto egli non fu più disponibile ai versamenti in nero al Consorzio. Anche in questo caso, però, per i giudici poco conta ai fini della misura cautelare poiché ci sarebbero le prove di una sua partecipazione alle riunioni in cui si decideva l’impiego di quei fondi.

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  5. Volevo una casetta piccolina in Canada....23 giugno 2014 alle ore 00:42

    A questo punto sarebbe lecito approfondire il perchè la trasformazione del territorio sia prerogativa di pochi che non sono per nulla estranei nei rapporti con i soggetti citati dalla stampa. Negli anni sempre le stesse persone hanno deciso la trasformazione e l'edificazione del suolo mestrinese. Qualcuno lo sta decidendo tutt'ora, qualcun'altro si sta godendo la sua bella casa in modo costrittivo. Qualcuno è sereno (anche Orsoni lo era), qualcuno è indignato e qualcun'altro fa finta di niente (forse è ....). Ci sarà qualcuno che darà delle risposte alle domande dei 5 Stelle o ci teniamo la suspence e ci comperiamo il giornale tutti i giorni per vedere chi sarà il prossimo che per un pezzo non incontreremo più per strada o al bar ?

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