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giovedì 27 novembre 2014

Sei senza soldi, senza diritti senza ...mutande

"PER CAPIRE MEGLIO COSA STA ACCADENDO E PERCHE’….
Il 28 maggio 2013, la banca d'affari statunitense Jp Morgan, corresponsabile della crisi dei mutui subprime nel 2008, diffuse un report in cui criticava aspramente “i sistemi politici dei paesi europei del Sud e in particolare le loro Costituzioni”, che presentano “caratteristiche inadatte a favorire l'integrazione”. Il report fece scalpore ma in Italia furono pochi i giornali che ne riportarono la notizia. Sarà bene rinfrescarci la memoria.
Tra i punti più discussi, a pagina 12-13, gli analisti di Jp Morgan spiegano che: “Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica (…) Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea”. Ancora: ”I sistemi politici del Sud sono nati in seguito alle dittature e sono rimasti segnati da quella esperienza. Tendono a mostrare una forte influenza socialista, che riflette la forza politica che i partiti di sinistra hanno guadagnato dopo la sconfitta del fascismo. I sistemi politici nell'Europa meridionale hanno di solito le seguenti caratteristiche: leadership debole, stati centrali deboli rispetto alle Regioni, la tutela costituzionale dei lavoratori (…) il diritto di protestare se i cambiamenti sono sgraditi. (…) Vi è una crescente consapevolezza della portata di questo problema, sia nel centro che nella periferia dell'Europa”.
Dunque, ricapitolando e chiarendo ulteriormente, il report invoca la necessità di intervenire in tre direzioni:
1) Affermare all’interno dei singoli Stati leadership forti o, comunque, decisioniste;
2) riportare tutti i poteri in capo allo Stato centrale svuotando e indebolendo le Regioni;
3) cancellare le tutele costituzionali (figuriamoci quelle stabilite per legge ordinaria) dei lavoratori e ridimensionare il diritto di sciopero."

Massimo Mezzetti, assessore alla cultura e lo sport Emilia Romagna (SEL)

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