Mestrino 21 settembre 2015
Egr. sig. Presidente
del Consiglio Comunale di Mestrino
Egr.
sig.
Sindaco di Mestrino
MOZIONE 22
Richiesta
a Consiglio e Giunta della Regione Veneto di rivedere e modificare il progetto
di legge regionale n.23 della decima legislatura, salvaguardando le attuali
prerogative dei comuni riguardo a leggi e provvedimenti regionali in materia
socio-sanitaria.
PREMESSO
CHE
-
con protocollo 13382 del 14/07/2015 è stato
presentato al Consiglio Regionale del Veneto il progetto di legge regionale
n.23 della decima legislatura, titolato “Istituzione dell'ente di governance
della sanità regionale veneta denominato 'Azienda per il Governo della Sanità
della Regione del Veneto - Azienda Zero'. Disposizioni per la individuazione
dei nuovi ambiti territoriali delle aziende ULSS”, su iniziativa dei
consiglieri Zaia, Finco e Rizzotto;
-
in data 08/09/2015 e 18/09/2015, sono stati
auditi i presidenti delle 21 conferenze dei sindaci delle attuali Ulss venete;
-
durante le suddette audizioni, da parte dei
sindaci veneti, e da più parti, nel corso delle commissioni consiliari e nei
dibattiti pubblici, sono state espresse preoccupazioni per alcuni dei contenuti
del progetto di legge regionale, che andrebbero ad intaccare pesantemente le
attuali prerogative degli enti locali riguardo a leggi e provvedimenti
regionali in materia socio-sanitaria, suscitando per di più dubbi in merito al
mantenimento dell'attuale livello di finanziamento ed efficienza dei servizi
sociali;
-
sono state evidenziate in particolare criticità
sulle seguenti questioni:
·
la legge regionale 56/1994, al comma 3
dell'articolo 9, prevede che le modifiche dei confini delle ULSS vengano decise
per legge dal Consiglio regionale, “sentiti gli enti locali interessati”,
ovvero comuni e province o città metropolitana coinvolti dal cambiamento dei
confini. A tale proposito, il progetto di legge presentato, all'articolo 21,
vorrebbe eliminare tale importante prerogativa degli enti locali, togliendo
loro la possibilità di far conoscere al Consiglio regionale il punto di vista
di chi vive concretamente la realtà quotidiana dei vari territori del Veneto;
·
nello stabilire i confini delle nuove ULSS è stata
operata la scelta di seguire semplicemente i limiti delle province, un ente i
cui confini non è detto corrispondano sempre ai reali bacini di utenza dei vari
presidi ospedalieri. Anche su questo si è scelto di agire prescindendo da una
preventiva consultazione del territorio attraverso i comuni;
·
in base al progetto di legge regionale di cui
all'oggetto, le nuove ULSS avrebbero al loro interno più conferenze dei
sindaci, una per ognuna delle ULSS attuali, e i presidenti delle ULSS attuali
andrebbero a comporre l'esecutivo delle nuove ULSS provinciali. Di fatto non vi
sarebbe più una istituzione di rappresentanza unitaria per tutti i sindaci di
una provincia, facenti capo alla nuova ULSS, in merito alla materia
socio-sanitaria. Inoltre non è chiaro né se dovrebbero continuare a sussistere
gli esecutivi delle ULSS attuali, né se le nuove ULSS provinciali debbano o
possano eleggere un proprio presidente, né le modalità con le quali verrebbe
espressa la valutazione annuale dei nuovi direttori generali delle ULSS su base
provinciale da parte delle conferenze dei sindaci. In base al sistema
preconizzato, infatti, ogni direttore generale verrebbe valutato, riguardo
“alla qualità ed efficacia dell’organizzazione dei servizi socio-sanitari”, da
più conferenze dei sindaci, senza chiarire quale peso verrebbe assegnato alle
valutazioni delle varie conferenze;
·
nel testo del progetto di legge non appaiono
chiaramente definite le modalità con le quali le funzioni di “programmazione”
della prevista Azienda Zero dovrebbero interagire con le linee di indirizzo
definite dalle conferenze dei sindaci per l'impostazione programmatica delle
attività delle ULSS, ai sensi dell'articolo 3 comma 3 della L.R. 56/1994; tanto
più che, come sopra esposto, ogni ULSS dovrebbe tener conto degli indirizzi
stabiliti da più conferenze dei sindaci insistenti nel territorio;
·
l'abolizione della figura del direttore dei
servizi sociali e della funzione territoriale farebbe mancare ai comuni un
importante punto di riferimento per quanto riguarda la gestione dei servizi
sociali. La sostituzione di questa figura con un “Coordinatore dei servizi
sociali”, che risponderebbe al direttore sanitario, fa temere il passaggio in
secondo piano dell'area del sociale, preludio a un suo possibile
ridimensionamento e sottofinanziamento;
·
il tipo di riorganizzazione previsto per le ULSS
fa temere anche per il futuro dei piani di zona. Sarebbero necessarie
rassicurazioni in merito alla continuità dell'efficacia di questi importanti
strumenti di pianificazione dei servizi sociali. Infatti, in base al progetto
di legge regionale proposto, i piani di zona di livello intercomunale
dovrebbero svolgersi in ambiti territoriali corrispondenti alle province,
un'area molto più ampia di quella attuale, nella quale le diversità territoriali
rischiano assumere una minor rilevanza;
·
nell'articolo 18 del p.d.l.r. 23, si prevede che
le attuali ULSS diventino distretti sociosanitari, mentre i vecchi distretti
diverrebbero “articolazioni organizzative del distretto”. All'atto pratico, non
è chiaro quali compiti manterrebbe e quali perderebbe un'”articolazione
organizzativa di distretto”, rispetto ad ora che la stessa area è classificata
come “distretto”;
·
non è prevista nel nuovo ente la partecipazione dei comuni alle attività di controllo e di
programmazione, che potrebbe essere assicurata attraverso strumenti che
già esistono, in particolare le Conferenze dei sindaci e la Conferenza
regionale permanente per la programmazione sanitaria e socio sanitaria. Tale
partecipazione potrebbe ad esempio esplicitarsi attraverso la nomina, per mezzo
delle suddette conferenze, di un componente del Comitato d'indirizzo e/o del
Collegio sindacale.
VISTO
CHE
-
ai primi di settembre è stata inviata ai comuni
una richiesta di parere in merito alla modifica dell'ambito territoriale
dell'unità locale socio-sanitaria di appartenenza, ai sensi dell'articolo 9
commi 3 e 3bis, della L.R. 56/1994, che prevede una risposta da parte dell'ente
interpellato entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento della
richiesta.
CONSIDERATO
CHE
-
stando a quanto riportato nell'attuale versione
del p.d.l.r. 23, se venisse abolito il comma 3
dell'articolo 9 della L.R.56/1994, le missive inviate nella presente
occasione potrebbero essere le ultime nelle quali viene chiesto un parere ai
comuni in merito alla variazione dei confini delle ULSS, conferendo alla
presente consultazione un carattere di particolare importanza, quale giudizio
definitivo di conclusione di un'esperienza di concertazione tra Regione ed enti
locali vicini ai cittadini;
-
le audizioni dei presidenti delle conferenze dei
sindaci in merito al p.d.l.r. 23, di fronte alla quinta commissione del
Consiglio regionale, sono avvenute in gran fretta, con poco tempo a
disposizione sia per la disamina del progetto di legge da parte delle singole
amministrazioni comunali, sia per ascoltare i pareri dei presidenti delle
conferenze;
-
per tale motivo, in occasione delle audizioni in
commissione regionale, non è stato permesso ai sindaci di esporre in modo
esaustivo il proprio punto di vista, né è stato dato loro il tempo di
confrontarsi con la cittadinanza in merito alla riorganizzazione proposta per
il sistema socio-sanitario veneto e per le ULSS;
-
tali modalità di azione rafforzano ulteriormente
il timore che si voglia limitare il più possibile la voce delle amministrazioni
comunali e dei cittadini per quanto riguarda la sanità e i servizi sociali nel
proprio territorio.
RITENUTO
CHE
-
sia assolutamente necessario recuperare,
mantenere e incrementare le prassi di consultazione e collaborazione tra
Regione, enti locali e cittadini dei vari territori, al fine di garantire il
permanere delle caratteristiche peculiari del sistema socio-sanitario veneto.
CHIEDIAMO
Che Questo Consiglio Comunale IMPEGNI
Il Sindaco e La Giunta:
-
a sollecitare Consiglio e Giunta della Regione
Veneto a rivedere il progetto di legge regionale n.23 della decima legislatura,
in particolare nelle parti che riducono o eliminano le competenze dei comuni,
citate in premessa al presente atto e considerate parti integrali ed essenziali
dello stesso;
-
a offrire ai cittadini occasioni di informazione
e dibattito sul progetto di legge regionale in oggetto, che potrebbe rivoluzionare
completamente la sanità e i servizi sociali del Veneto.
Si chiede infine che la mozione in oggetto venga discussa e
messa ai voti durante il prossimo Consiglio Comunale.
MOVIMENTO
CINQUE STELLE - MESTRINO
Il Portavoce E
Consigliere Comunale
Flavio
Pinton
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