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sabato 3 settembre 2016

GIOVANI, CARINI E...PRECARISSIMI

Unisco semplicemente alcuni recentissimi dati dell'Osservatorio sul precariato dell'Inps all'invito a fare figli in età fertile della Ministra Lorenzin, il quale inevitabilmente rievoca alcuni proclami del ventennio. Ricordiamo che l'allora l’invito a fare figli per sostenere le guerre era legato al precetto della procreazione, finalizzata alla sopravvivenza della razza. Ma veniamo al dunque: sono veramente desolanti gli ultimi dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps. Ci parlano di un crollo dei contratti a tempo indeterminato, bilanciato da un aumento dei contratti a termine e di un sempre più diffuso utilizzo dei voucher. Nonostante la contrazione delle assunzioni a tempo indeterminato si distribuisca su tutte le categorie di lavoratori, coloro che ne risentono maggiormente sono le donne e i giovani fino ai 29 anni. I contratti di apprendistato nel primo semestre di quest’anno sono invece costantemente crescenti, contrariamente a quanto avvenuto un anno fa. L’interpretazione più plausibile va rintracciata nella legge di stabilità 2015 che escludeva l’apprendistato dagli sgravi, facendone quindi venir meno il suo carattere di contratto più vantaggioso in termini di costi. Ora che gli sgravi sugli altri contratti sono diminuiti, le aziende trovano probabilmente più conveniente usare l’apprendistato come forma di contratto di inserimento verso una posizione formalmente a tempo indeterminato. Ma sono questi gli incentivi per le aziende che dovevano portare alla creazione di nuovi posti di lavoro? Il fantomatico Job Act non solo è una manifestazione della deriva del mondo del lavoro italiano, ma dall'altra non aiuta assolutamente chi in questo momento storico fa (o voglia fare) impresa. Ogni giorno continuiamo a parlare di startup e nuove attività, ma chi decide di non accettare un lavoro usa e getta e voglia diventare imprenditore di se stesso a cosa va incontro oggi in Italia? Alla Gestione Separata Inps (una macchina che ingloba i contributi dei lavoratori autonomi nella copertura dei debiti delle altre gestioni)? Di fatto i lavoratori autonomi sono altri precari che in più non hanno diritto a nessun ammortizzatore sociale, ma che d'altra parte garantiscono all’Inps un get­tito di 5 miliardi e 805 milioni l’anno, finanziando il Wel­fare senza avere nulla in cam­bio. Sono questi i presupposti per far "procreare" i nostri giovani?
P.S. Sorvolo sulla discriminazione sessista di questa campagna perchè mi lascia senza parole.

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