Riceviamo e pubblichiamo: fonte MAURIZIO BLONDET
rischiocalcolato.it
Anzitutto, un pensiero compassionevole al povero
Bersani. Aveva la vittoria già in tasca, la gioiosa macchina da guerra oliata e
pronta, e cosa gli fanno gli eurocrati da lui tanto ossequiati?
Gli candidano contro Mario Monti.
Il quale – a riprova della sua fondamentale idiozia
– si sveste dei panni del tecnico e si fa politico. Ossia da super-partes a
partitante, capo di un blocco moderato in tumultuosa formazione con tutti i
mozziconi spenti del centro-destra. Ma come può, povero Bersani, fare campagna elettorale
contro Monti?
Lo ha tanto servito, si è piegato a tutte le macellerie sociali del programma
di Monti (e Merkel); gli ha promesso il Quirinale. E adesso, se lo trova
avversario. Il lato tragicomico è che Bersani non ha un programma alternativo a
Monti, da opporre al neo-partito moderato. Ha lo stesso programma di Monti. Ha
definito Monti e il montismo «un punto di non ritorno». Adesso gli toccherà
pensare a qualcosa che sembri diverso, e che nello stesso tempo rassicuri gli
eurocrati – che chiaramente non vogliono la sinistra al potere. E quanti
elettori «di sinistra» gli porterà via il Monti sceso in campo? C’è da tremare.
Povero Bersani: tanto ossequio ai banchieri, ai tedeschi e ai creditori, tanta
fedeltà inconcussa all’euro e al servizio del debito, ed ecco come ti ripagano.
È il trionfo della democrazia. Gli statisti del
Partito Popolare Europeo, più i Kommissari, hanno dato l’ordine agli italiani:
«Votate questo». E di colpo, tutti i partitanti sono per Monti. Berlusconi,
poveretto, a Bruxelles ricordava a chi voleva sentirlo che era stato lui a
scegliere Monti come Kommissario. Il suo partito, Pdl, intanto, a causa della
sua ri-ri-ridiscesa in campo, gli esplode in mille schegge: ma il bello è che
queste mille schegge sono tutte per uno: Mario Monti.
I ciellini, i socialisti, i laici, i missini… persino
Alemanno si è pronunciato per Monti, con la speranza di essere ricandidato
nella nuova formazione dei mozziconi urlanti.
Quindi ora lo sapete, italiani. Siete liberi di
scegliere fra Bersani e Montezemolo, potete votare persino Berlusconi o la
nuova AN. Ma chiunque votate, alla fine votate Mario Monti e il suo governo –
in eterno (1).
È il trionfo della democrazia terminale. La democrazia
senza opposizioni. Dove le opposizioni si oppongono fra loro, combattendosi
aspramente, per strapparsi l’onore di mettere al governo il Prescelto dalle
Burocrazie. E sostenere l’Unico, approvando tutte le sue manovre e «riforme».
Due grandi formazioni, e il Candidato Unico.
Dunque, sarà Monti. Ricordiamo brevemente a quale
scopo i partiti d’accordo avevano messo il tecnico Monti al potere:
Ridurre il debito pubblico. Monti ha aumentato il debito pubblico: da 1.850
miliardi a più di 2 mila miliardi. In un solo anno. E
questo, nonostante tagli e tasse sanguinose, da record storico mondiale (la
pressione fiscale sulle imprese impossibilitate al nero è ormai al 70%). Nel
primo anno del governo Monti, il debito è aumentato di 282 milioni di euro al
giorno (nel 201, sotto Berlusconi, era cresciuto di 152 milioni al giorno).
Assicurare che l’Italia paghi il debito. Per dare questa assicurazione ai
«mercati», bisogna che l’economia italiana cresca. Un debito pubblico è
sostenibile quando cresce meno (almeno un po’ meno) del PIL. Strangolando le imprese
produttive, perseguitandole con la Polizia tributaria, pretendendo pagamenti
fiscali su guadagni non realizzati, ritardando i pagamenti dovuti da parte del
settore pubblico, Monti il tecnico è riuscito nella luminosa impresa:
trasformare la recessione in depressione profonda. Crollo e paralisi del
settore edilizio, blocco dei credito bancari, riduzione per paura dei consumi,
disoccupati alle stelle; i dati sui consumi ed energetici in genere sono da
1929. Quattro trimestri filati di caduta del PIL: Monti non sarebbe riuscito a
far meglio se avesse chiesto ai tedeschi di bombardare le fabbriche del Nord,
come fecero gli Alleati su richiesta del Partito d’Azione…
Fare le «riforme» del settore pubblico. Ridurre
la spesa improduttiva, visto che il PIL si inabissa, è una pura e semplice
necessità. I tecnici hanno annunciato: spending review, ossia esame analitico
delle spesa: mai fatto. Accorpare i Comuni: mai realizzato. Abolire le
provincie: programma ridotto a «accorpamento», mai realizzato. Rendere
ragionevoli le paghe scandalose dei dirigenti pubblici a 670 mila euro annui:
niente di niente. La presidenza della repubblica continua a costare 5 volte
Buckingham Palace. Le Regioni continuano a spandere senza controllo, ad
alimentare centinaia di Fiorito e Polverini ancora sconosciuti. Diminuire un
pochettino il numero dei parlamentari: niente, li avremo ancora lì, più
affollati di un treno-pendolari in ritardo fra Milano e Varese. Solo che i
pendolari non prendono 15 mila euro al mese. La legge elettorale? Voteremo
ancora col Porcellum, e le liste determinate dai capi-partito. La
liberalizzazione delle spiagge, come ci chiede persino l’eurocrazia? Macché: la
lobby degli ombrelloni-sdraio è più forte della lobby ebraica.
In una cosa Monti è stato più bravo, perfino più bravo
di Berlusconi: negli annunci, seguiti da completa inattività. Tant’è
vero che gran parte degli italiani crede davvero che le cose sopra dette siano
state realizzate; anche perché i media sussidiati le hanno salutate con nuvole
di incenso al tecnico.
Il governo tecnico, con Monti a capo, è incapace?
Incompetente? Fino a ieri propendevo per questa interpretazione. Adesso,
comincio a pensare il peggio: che tutto ciò sia voluto. Persino un imbecille,
però con un’infarinatura bocconiana, capisce che tasse e tagli e persecuzioni
al settore privato porta alla miseria e dunque all’insolvenza. Ma guardate lo
sguardo gelido di Monti, così simile a quello di Alesina e Giavazzi quando
dicono che bisogna abolire le pensioni e rimandare a lavorare gli ottantenni,
far morire le novantenni perché i letti di ospedale costano, eccetera. È questa
la neo-ideologia made in Chicago.
Eliminare 4 miliardi di esseri umani (2); tanto
il lavoro oggi non serve più, all’uno per cento interessa soprattutto trovare
domestici e servitù a basso prezzo, l’industria del lusso va benissimo nella
crisi generale: i ricchi sono autosufficienti, e i poveri inquinano il bel
pianeta azzurro, oggi di loro proprietà.
Allora, qual è il vero scopo di Monti? Lo sappiamo: salvare l’euro, non salvare l’Italia.
Approfittare della crisi per costringere i popoli ad
accettare il federalismo europoide, secondo il progetto Monnet-Delors-Padoa
Schioppa. E il progetto, per quanto lo riguarda visto che è stato messo a
governare l’Italia, è: de-industrializzarla. Vedete la Grecia: non ha
più niente con cui vivere, per questo è totalmente dipendente da programmi che
la spopolano, e da un euro che la uccide. Dipende totalmente dalla «carità» a
credito tedesca.
Riducendola come la Grecia, all’Italia si toglie ogni
velleità e possibilità di uscire dall’euro e di ripudiare il debito. Di gettare
all’aria il progetto eurocratico, riacquistando competitività e mettendosi a
far concorrenza alla Germania. Un futuro capo «populista» non avrà i mezzi per
una politica popolare, di ripresa.
Sì, mi sono convinto che Monti completerà la spoliazione,
ci ridurrà tutti a razzolare nella spazzatura a cercare bucce di patata. Con il
sostegno inconcusso di tutti i nostri partiti storici. E gli applausi dei
giornali e TV.
Quindi, ecco cosa farà. Il sospetto è venuto ad una
cara lettrice molto addentro al sistema economico milanese, Carla L. Lei dice
di aver sentito Monti accennare alla cosa in qualche discorso, subito però
tacendosi.
Qual è la cosa? Cambiare le banconote. Dare un
nuovo formato ai biglietti da 100, 200, 500 euro, nuovi colori. Con l’obbligo
di presentare in banca le vecchie banconote entro un certo termine tassativo
(dopo il quale non hanno più corso) per farsele sostituire con le nuove.
Molti italiani, l’estate scorsa, quando l’euro
sembrava agli ultimi, hanno ritirato parte dei loro risparmi dai conti. I pesci
veramente grossi hanno trasferito i loro grossi fondi all’estero, in Svizzera o
nei paradisi fiscali. I piccoli, timorosi di veder devastati i loro risparmi,
hanno ritirato banconote e le hanno messe sotto la mattonella, o in cassetta di
sicurezza.
Sono centinaia di miliardi. Che sono scomparsi
all’occhiuto sguardo del Fisco, non sono più visibili al Grande Fratello,
sottratti alle banche, disponibili per pagamenti in nero. È per le banche e per
Befera che si parla sempre più con insistenza di vietare l’uso del contante
anche per pagamenti da 10 euro.
Ma soprattutto, quei soldi invisibili e reali sono la
speranza di sopravvivere al «dopo». Dato che per ordine dei creditori e della
Merkel, il debito in Europa non può più essere diluito col sistema storicamente
più usato – l’inflazione – questo denaro mantiene abbastanza bene il potere
d’acquisto. Costituisce una speranza.
Questa speranza va troncata: ridurre alla fame, alla
fame vera, senza cuscinetto di risparmi, è il metodo più «efficiente» per
rendere il lavoro «flessibile» al massimo: senza un soldo nella calza, vedrete
che i vecchietti torneranno a lavorare per 5 euro al giorno, come già fanno in
America. E i giovani «choosy» , e le donne casalinghe, la gente dei PIIGS
accetteranno qualunque paga.
Per Monti, il cambio di banconote ha un vantaggio
aggiuntivo. Immaginate: avete in cassetta di sicurezza, poniamo, 15 mila euro
in banconote da 500. Arriva l’avviso che queste tra dieci giorni non avranno
più corso legale; vi affrettate a presentarle alla vostra banca per farvele
cambiare con le nuove.
E siete in trappola. Il bancario allo sportello è,
ormai, l’occhio del miliardario-di-Stato Befera: «Come mai tanto contante? E di
grosso taglio?». Ciò è altamente sospetto. Avete intenzione di fare pagamenti
in nero: «Evasore Fiscale!» , grida il bancario; e tutti si voltano, pronti a
linciarvi (i giornali, le TV e Report li hanno messi già contro di voi,
evasori che usate il contante). Come minimo, dovete pagare una multa per il
possesso ingiustificato di moneta (di corso legale, ma che importa). E poi, la
Finanza: questi soldi sono un suo reddito che lei ha nascosto; ci paghi sopra
le tasse! Hai voglia a cercare di dimostrare che non sono un reddito, che sono
soldi vostri, già tassati, che avete semplicemente ritirato dal vostro conto
corrente. Potete dimostrarlo? La Finanza sostiene che la vostra documentazione
è falsa: multa! aggravi di mora! Penali varie e sovrattasse! Cercate di opporvi
all’accertamento persecutorio e truffaldino? Bene, provate ad «adire la
magistratura», come si dice. Intanto pagate e poi se ne riparla fra 20
anni.Secondo me, questo è il modo con cui, se avete 15 mila euro in banconote,
ve ne porteranno via 5 mila.La famosa patrimoniale, con altri mezzi. La
patrimoniale che colpisce i pesci medi e salva, come al solito, i pesci grossi.
La patrimoniale che definitivamente proletarizza la classe media che non ha
saputo essere, né darsi, classe dirigente.Lorsignori sanno che voi italiani,
collettivamente, avete 9 mila miliardi di euro di ricchezza privata; (3)
più di quanto ne abbiano i tedeschi, pro capite. È un tesoro che hanno
deciso di prosciugarvi, – serve a loro, serve al Quirinale, serve alle
opposizioni con candidato condiviso, e a tutti i parassiti miliardari che manteniamo
come contribuenti – e con Monti, ci riusciranno. Togliervelo, serve anche ai
tedeschi: così non potrete più uscire dall’euro, dovrete lavorare per 400 euro
mensili nei mini-jobs, come già fanno 7 milioni di loro. È l’Europa che
avanza.Ovviamente, il mutamento formale delle banconote dovrà avvenire a
livello europeo. Ossia, dovrà essere d’accordo il Cancelliere in carica. Ma
basta che Monti lo chieda, e l’avrà. I cittadini tedeschi lo accetteranno?
Certo che lo accetteranno: da loro, il possesso di contanti mica è un delitto.
Possono presentarsi a comprare un’auto con 20 mila euro in banconote, e il
concessionario non chiama la Finanza, non vede in lui un: evasore; perché là,
il fisco funziona bene o male, meglio del: : nostro. Là, mica hanno Befera.Ecco
cosa succederà se ha ragione la signora Carla L. Il tacchino dice: «Mi unisco a
una setta che crede che il mondo finirà il 21 dicembre». Quel tacchino siete
voi. Il 21 dicembre il mondo non finirà. Ciò significa che, il 25,sarete
spennati, arrostiti e mangiati.