art. di Max Parisi:
Budapest
- Le slot machines sono vietate in Ungheria in conseguenza di un provvedimento
votato a tempo di record dal Parlamento: il governo ha presentato il disegno di
legge ai deputati ieri mattina, e già in serata è stato votato e approvato a
larga maggioranza. Accadeva nell'ottobre del 2012.
Il
governo del premier conservatore Vikor Orban motivò la misura con la volontà di
risparmiare alle famiglie povere gravi perdite economiche a causa della
“passione per il gioco”, sostenendo al tempo stesso che sussisteva anche un
rischio per la sicurezza nazionale.
Il
riferimento è probabilmente al fatto che le sale da gioco sarebbero sotto il
controllo della criminalità organizzata. Il ministro dell’Interno da parte sua
ha rifiutato ogni spiegazione. In Ungheria esistevano fra 25mila e 30mila slot
machines con un giro d’affari di circa 60 miliardi di fiorini (200 milioni di
euro).
Secondo
l’Associazione nazionale dei giochi di azzardo, con il divieto del governo
1.200 imprese hanno cessato l’attività, mettendo a rischio 40mila posti di
lavoro, dato poco plausibile, perché a un dipendente corrisponderebbero appena
5.000 euro di giocate in un anno. L’associazione avrebbe voluto querelare lo
Stato, e si lamentava della mancanza di certezze legali. Le imprese, affermava,
hanno investito molto nel settore. Sta di fatto, che nulla di tutto ciò è
accaduto.
Per
la stampa ungherese, è stato evidente che molti giovani senza lavoro erano
«schiavi delle macchine», e la loro dipendenza generava una certa criminalità.
Ora,
ci domandiamo: il governo Letta perchè non fa altrettanto? Invece di
"curare" i malati di gioco d'azzardo, e perchè non debellare la
malattia?
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