«L’elettore democratico è
geneticamente innocente. La colpa è dei dirigenti. Del resto, non è lui ad aver
fatto la bicamerale, ma D’Alema. Non è lui ad aver assicurato l’impunità a
Berlusconi, ma Violante & Company. Non è lui ad aver collaborato negli ultimi vent’anni, in vario modo, a tutte le
nefandezze tra centrosinistra e centrodestra, ma “gli altri”, «quelli che
stavano in Parlamento».
«L’elettore democratico è soltanto un elettore. Non
ha responsabilità. Se glielo chiedi, farà spallucce. L’elettore democratico
vota il meno peggio. Ma giura, giura sempre: “È l’ultima volta!“. L’elettore
democratico è sempre Nanni Moretti. Il Moretti di allora, così come il Moretti
della settimana scorsa, sul palco a Napoli accanto a Bersani.
Perché l’elettore democratico, quand’è sul palco,
tutto sommato è felice, si limita a dei buffetti sulla guancia: «Sono qui – ha
detto il regista – perché nonostante lo spot elettorale “smacchiamo il
giaguaro”, voterò il Pd». L’elettore democratico è l’elettore «nonostante».
[...] L’elettore democratico vorrebbe che Grillo
fosse un po’ come lui, un po’ smemorato, un po’ «nonostante». [...]. L’elettore
democratico cerca sempre un caprio espriatorio, non deve avere colpa alcuna del
disastro. Vota da sempre Bindi, Veltroni, Violante, Letta, Finocchiaro e
D’Alema, ma lui non c’entra nulla.
[...] L’elettore democratico è il primo vero
irresponsabile degli ultimi vent’anni di storia repubblicana. E continua a non
volerne sapere niente. La colpa non è sua, né dei dirigenti che ha continuato a
votare. La colpa sarà tutta di quello stronzo di Grillo che ostinatamente ha
deciso di non essere come lui».
Michele Darling (LF)
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