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sabato 5 ottobre 2013

Letta Laqualunque e il costo del lavoro. Ah, ah, ah, ah !!!



So che non mi leggono allegramente i beoti elettori, e meno male.
E neppure gli imbecilli di cui pullula la penisola da lampedusa al brennero. E meno male.
Ma se per caso qualcuno di questi insignificanti imbecilli e beoti elettori, filo renzi, antiberlusconiani, prodalema, antisvendola, dalle scelte ciniche, o del con-larussa-o-morte, o del tutti-per-la-gnocca-della-santanchè, del governo dei professori, del sostegno dei saggi,
di quelli che “prima il pene comune”,
di quelli che “dobbiamo favci cavico della solidavietà”,
di quelli che “un paese civile deve partire dagli ultimi”,
di quelli che “la magislatula non si tocca”,
di quelli che “lispetto per il monito del plesidente della lepubblica”
di quelli che “le tasse è giusto pagavle”,
di quelli che “ci vuole un governo per gestire l’emergenza”,
di quelli che “sono a rischio le istituzioni”,
di quelli che “occorre salvaguardare l’unita nazionale”,
di quelli che “adesso occorre dare fiducia alla gente”,
di quelli che “adesso dobbiamo dare risposte ai problemi dell’italia”,
di quelli che “ognuno si assuma la propria responsabilità”,
di quelli che “vengono prima gli interessi del paese”
di quelli che “il paese ha bisogno di essere governato”,
di quelli che “l’euvopa ci guavda”

ecco, se uno solo di questi imbecilli e beoti elettori si ferma qui a leggere, gli rinfresco la memoria, e gli ricordo quanto è imbecille e che il tempo per lui e i suoi compagni di merenda, è scaduto per sempre. Da qui in avanti farai l’imbecille e il beota elettore con le tasche tue. Noi si è smesso o si sta per smettere di finanziare te e le cose che ti piacciono cosi tanto, imbecille che non sei altro.
Allora andiamo al dunque, dopo i complimenti di servizio, contenuti nella premessa
Ve lo ricordate nel 2006, il mortadella di bologna ?
la sciagura e la sfiga cosmica peggiore che l’italia abbia mai conosciuto ? ve lo ricordate ?

sfottuto dagli amici d’osteria “romolo & fremo”, al secolo romano prodi ? ve lo ricordate quando accompagnato dai suoi compagni di merende : rutelli, letta, d’alema, la bindi, di pietro, e tutta l’accozzaglia kattokomunista all’amatriciana, si presentò con il famoso programma di governo per l’italia ? bene.
282 pagine totali. Una sorta di treccani per il popolo beota del consenso elettorale. Già scorrendo l’indice t’accorgi che il mortadella e i suoi compagni di merende, hanno pensato a tutto in quel proclama da fannulloni di professione.
Voglio tuttavia ricordare qui solo una delle tante illusioni ottiche, architettate magistralmente dal mortadella, e da tutti quelli che per vincere le elezioni, come lui promettono qualcosa. Letta laqualunque, attuale parassita del consiglio, segue l’esempio di prodi. A distanza di anni, è vero, non passando neppure per il fastidio delle elezioni. E’ così tanto garbato da non disturbare le decine di milioni di imbecilli beoti elettori, che alla sola parola “voto, elezioni” rischiano la commozione cerebrale e di rimanere fulminati.
Ecco in quel programma, che a suo tempo ribatezzai “il proclama dei fannulloni” l’espressione “costo del lavoro” appare 7 volte (di cui 2 agli indici o ai titoli dei paragrafi) in 282 pagine.
Riporto testualmente dal suddetto proclama dei farabutti :
pag. 119 – Le cause del declino che investe il sistema paese sono molteplici:

- l’arretratezza, la protezione e l’alto costo dei servizi acquistati dalle imprese (energia, trasporti, servizi bancari e assicurativi) e dai lavoratori (distribuzione commerciale) che tengono alto il costo del lavoro e basso il salario reale;

pag. 127 – il peggioramento della posizione competitiva (a causa della peggior dinamica della produttività italiana il costo del lavoro per unità di prodotto negli anni 2000 è cresciuto dell’1% in Germania, del 10% in Francia del 20% in Italia);
pag. 170 – Una soluzione di respiro più ampio al problema della adeguatezza delle pensioni dei lavoratori con carriere intermittenti potrebbe prevedere l’erogazione di una “quota fissa di pensione”, finanziata per via fiscale, da aggiungere alla parte funzionante con il sistema contributivo. Si tratta tuttavia di un’ipotesi che presenta diversi aspetti problematici, che riguardano l’onerosità dell’intervento, gli effetti più o meno incentivanti sull’emersione del lavoro e la possibilità di accompagnare gli strumenti con un percorso di convergenza delle aliquote contributive tra autonomi e lavoro dipendente, con i relativi effetti sul cuneo fiscale e sul costo del lavoro sostenuto dalle imprese.
pag. 204 – La nostra azione dovrà poi svolgersi in altre tre direzioni: Ridurre il costo del lavoro e fiscalizzare gli oneri sociali.
pag. 216 – L’aumento del tasso di occupazione nel Mezzogiorno, complessivo, ma in particolare giovanile e femminile, è la strada maestra per ridurne la disgregazione sociale, per dare nuove chances di vita ai suoi cittadini, per ridurre il peso dei necessari trasferimenti a carico della collettività

nazionale. Per questo si punterà sulla qualità dell’offerta di lavoro; sul rendere più conveniente per le imprese investire sulle professionalità dei giovani. Le risorse finanziarie disponibili indirizzate, a scala nazionale, a ridurre la differenza fra il costo del lavoro e il salario, saranno orientate – attraverso una decontribuzione più intensa per i lavoratori a salario più basso – per favorire lo sviluppo dell’occupazione al Sud, anche  contribuendo a ridurre la vastissima area del lavoro irregolare.


Era il 2006, “romolo & fremo” vinse le elezioni per qualche centinaio di migliaia di voti contro lo storico nemico berlusconi.
Sappiamo tutti come è andata. Il primo provvedimento fu l’indulto per svuotare le carceri. Perchè si sa che l’italia ha sempre avuto come emergenza nazionale, le carceri e i suoi inquilini. Lo sanno pure le pietre. Di Pietro, ministro del governo del mortadella, manifestava davanti a palazzo chigi, con i suoi confratelli di partito, contro i cugini del governo. Unico caso al mondo di un ministro che, invece di dimettersi, fa cagnara contro i soci di palazzo.
Dopo poco più di un’anno di chiacchiere e minchiate, il governo andò in frantumi, sincronicamente con la durata media degli ormai 64 governi italioti (11 mesi).
Ricordo agli eventuali imbecilli di passaggio da questo blog, e a coloro che “sono di quelli che”, che il loro beniamino, Letta Laqualunque, sebbene all’epoca rassomigliasse ancora a una capinera e non all’odierno barbagianni, noto rapace notturno porta-jella, Letta Laqualunque era al seguito dell’allegro carrozzone del mortadella. E promettevano allegramente tutti insieme giulivi, quanto sopra vi ho riportato, a proposito del costo del lavoro e della sua programma riduzione.
Dal giorno in cui il dinosauro del mesozoico primario, cercando il solito barbagianni di turno lo ha impallinato facendolo planare sulla poltrona di parassita del consiglio, Letta Laqualunque proclama ai quattro venti : adesso il lavoro ! Priorità : ridurre il costo del lavoro !!
Ecco, io chiudo qui. Dirmi nauseato è solo un garbato eufemismo.

Ma se qualche imbecille ancora vota e ancora inneggia alle elezioni, alla demokrazia, alla sovranità popolare, ebbene sappia costui che se lo incrocio per strada, lo ficco sotto le ruote dell’auto. Indi lo raccolgo in apposito contenitore per rifiuti tossici, e ne consegno il contenuto alla prima discarica non autorizzata più vicina.

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