Esclusivo. L’ex commissario UE
Bolkestein: “L’euro ha fallito. I Paesi del Nord battano moneta complementare”.
In una lettera a De
Volkskrant, l’ex Commissario olandese dell’Unione Europea, Frits Bolkestein,
ha dichiarato in modo perentorio che:
“l’unione monetaria ha fallito“. Per questo motivo,
secondo Bolkestein, i paesi della zona euro che hanno ancora conservato
la tripla A sul mercato dei debiti sovrani dovrebbero introdurre una
moneta propria parallela all’euro.
L’ unione monetaria avrebbe dovuto promuovere l’amicizia
tra i popoli. Invece , la cancelliera Merkel s’e’ comportata come Hitler coi
paesi in deficit. Olanda sta nuotando in una trappola e non trova la via del
ritorno
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ha tradotto l’intervento.
Frederik “Frits” Bolkestein e’
un economista e politico Olandese, aderente al partito liberale Olandese,
nonche’ ministro, ed infine ex-Commissario Europeo per il Mercato Interno, la
Tassazione e l’Unione Doganale nella Commissione Prodi. E’ quindi una persona
che ha vissuto in pieno la nascita dell’Euro, perfettamente all’interno della
cerchia di establishment che ne ha deciso l’adozione.
FRANCIA E GERMANIA: DIVERGENZE INSANABILI
Unione europea e monetaria (UEM ) è stata creato per l’intercessione di
Germania e Francia. Ma questi due paesi hanno cercato obiettivi che entrambi
non hanno colto, scrive Frits Bolkestein .
Il Cancelliere Helmut Kohl voleva un’unione politica europea ed era disposto
a rinunciare al Marco; alla fine l’Unione Politica non e’ stata creata e non
verra’. L’obiettivo francese era – e rimarrà sempre – l’influenza politica
sulla Banca centrale europea . Questo era inaccettabile per la Germania e
l’Olanda. Entrambi i protagonisti non hanno ottenuto cio’ che cercavano.
Francia e Germania hanno opinioni diverse su cio’ che l’Unione monetaria
dovrebbero essere.
I francesi vogliono che le importanti
decisioni economiche vengano fatte con interventismo
centrale e con la conseguenza pratica che vi siano politiche
redistributive.
La Germania – sostenuta da Paesi Bassi – crede che
le decisioni economiche fondamentali si trovano nel trattato stesso: una
BCE indipendente con la priorità della stabilità dei prezzi,
bilanci in pareggio e no bail -out, punizioni per i paesi in deficit.
In breve : il Nord Europa vuole solidità , l’Europa mediterranea
vuole solidarietà, cioè il denaro.
IL DIFETTO DI NASCITA DELL’UNIONE EUROPEA
Così l’ unione monetaria soffre del difetto di nascita che l’euro e’ la
medesima valuta per due gruppi di paesi con differenti culture economiche. Il
dibattito finale sulla UEM in Parlamento ha avuto luogo il 15 aprile 1998. Venne
posto il problema del Debito enorme dell’Italia. Io ero contro
l’adesione di Italia . Tra l’altro tale adesione ha avuto l’effetto
disastroso di portare alla successiva adesione della Grecia.
Ho deciso il mio contributo a quel dibattito, sottolineando i rischi
dell’Unione Monetaria: in Primo luogo abbiamo iniziato con un
grande gruppo eterogeneo di paesi, in secondo luogo, sarebbe stato difficile
mantenere il patto di stabilità, in terzo luogo, avevo paura che l’unione monetaria avrebbe
comportato trasferimenti di reddito all’interno dell’Unione.
Questo è esattamente quello che è successo . Il governo olandese, al pari degli
altri si schierarono per l’Unione Monetaria in modo frivolo e superficiale. Il
Senato ha approvato il trattato di Maastricht.
PATTO DI STABILITA’: UNA “PROMESSA” DISTRUTTA PROPRIO DA FRANCIA E GERMANIA
Il Patto di stabilità si basava su una Promessa, una
dichiarazione solenne da parte degli Stati contraenti da rispettare
rigorosamente. Contro i criteri di tale patto, tuttavia, la Francia e
la Germania hanno deciso nel 2003 di non farlo.
Ora, se una dichiarazione solenne dopo pochi anni finisce nella
spazzatura, conseguentemente, successivamente l’accordo europeo ha
perso qualsiasi affidamento. Ciò è particolarmente vero per il Patto di
stabilità, che a tutti gli effetti era stato violato. La promessa e’ divenuta
inutile.
Herman Van Rompuy , presidente del Consiglio europeo , ha tracciato un
percorso per una federazione fiscale all’interno della zona euro all’inizio di
dicembre 2012. Questo percorso si compone di tre fasi: Unione Bancaria,
contratti fiscali e quindi una vera unione fiscale con le proprie tasse.
La domanda da porsi e’ quale possa esse il controllo democratico nelle riforme
in materia di governance economica in Europa per combattere la crisi economica?
DEBITI: L’IPOTESI DEGLI EUROBOND
Preoccupante e’ l’ipotesi elaborata dal Consiglio Europeo sulle Politiche di
Bilancio. I bilanci degli Stati membri dovrebbero essere determinati
dalla Commissione Europea, e quindi anche le politiche, gli orientamenti, le
priorita’ di bilancio. Il Consiglio di Stato ha affermato che la possibilità di
modifica o di rigetto di tali politiche per gli Stati membri sara’ decisamente
limitata.
Alla fine del processo si arriverebbe all’ unione fiscale
europea, con le proprie tasse, e con gli Eurobond.
Tutti i membri della unione monetaria vedrebbero finire i loro
debiti in un “grumo” e quella montagna di debito sara’ finanziata
attraverso un interesse europeo. L’Olanda pagherebbe più interessi sul proprio
debito pubblico di oggi, mentre quei paesi in deficit non hanno alcun incentivo
a ristrutturare. Fortunatamente, i governi olandese e tedesco hanno chiaramente
respinto questo sfortunato piano.
L’UNIONE EUROPEA IN TRANSIZIONE PERMANENTE
L’ unione monetaria ha fallito. L’ euro è stato un sonnifero per
i paesi in deficit , che hanno coltivato sogni di un dolce far niente
invece di preoccuparsi per la propria competitività . Il risultato è un’unione
in cui e’ permanente la transizione.
LA CANCELLIERA MERKEL COME HITLER
L’ unione monetaria avrebbe dovuto promuovere l’amicizia
tra i popoli. Invece , la cancelliera Merkel s’e’ comportata come Hitler coi
paesi in deficit. Olanda sta nuotando in una trappola
e non trova la via del ritorno .
LA SOLUZIONE: FAR USCIRE E POI RIENTRARE NELL’EURO I PAESI POCO COMPETITIVI DOPO UNA SVALUTAZIONE oppure INTRODURRE MONETE PARALLELE COMPLEMENTARI NEI PAESI FORTI
Cosa fare? L’economista tedesco Hans-Werner Sinn ha proposto che i paesi con
insufficiente competitività escano e poi rientrino nell’Euro dopo una
svalutazione e riforme strutturali (Financial Times, 23 luglio, 2013). Certo
sarebbe meraviglioso, ma complesso.
Io stesso ho proposto di preservare l’euro, ma anche per introdurre
nei paesi a tripla A. Monete Complementari. Certo sarà difficile, ma
continuare sulla strada attuale non porta ad una soluzione sostenibile.
By GPG Imperatrice
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