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lunedì 2 febbraio 2015

MOZIONE 13: Inquinamento atmosferico, qualità dell’aria e azioni atte al miglioramento della situazione attuale.

La discuteremo domani sera in consiglio comunale:

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MOZIONE 13

Inquinamento atmosferico, qualità dell’aria e azioni atte al miglioramento della situazione attuale.
 
PRESO ATTO

-        che l’art. 32 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”;
-        che l’art. 9 della Costituzione Italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione”;
-        della delibera HFA (Health For All) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 1977 e adottata dagli stati membri nel 1984;
-        del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA) della Regione Veneto;
-             del Piano Progressivo di Rientro relativo alle polveri PM10;
-        del Rapporto dell’AEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) “La qualità dell’aria in Europa”;
-        del Rapporto 2013 dell’AEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) “La qualità dell’aria in Europa”;
-        del Registro Tumori del Veneto;
-        dello Studio Misa – 2;
-        del World Cancer Report 2008;
-        dello studio dell’OMS 2008 e il Programma CAFE’

EVIDENZIATO

-        che il particolato sospeso, pulviscolo atmosferico, polveri sottili, polveri totali sospese (PTS), sono termini che identificano comunemente l'insieme delle sostanze sospese in aria (fibre, particelle carboniose, metalli, silice, inquinanti liquidi o solidi). Il particolato è l'inquinante che oggi è considerato di maggiore impatto nelle aree urbane, ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera, con un diametro che va da pochi nanometri fino ai 500 micron e oltre (cioè da miliardesimi di metro a mezzo millimetro). Gli elementi che concorrono alla formazione di questi aggregati sospesi nell'aria sono numerosi e comprendono fattori sia naturali che antropici (ovvero tutti quegli interventi fatti ad opera dell’uomo e che rientrano in progetti di urbanizzazione , impianti industriali, cementifici ecc.), con diversa pericolosità a seconda dei casi;

-        che il particolato ha effetti diversi sulla salute umana ed animale a seconda dell'origine (naturale, antropica ecc.) e delle dimensioni delle polveri. Tra i disturbi attribuiti al particolato fine e ultrafine (PM10 e soprattutto PM2,5) vi sono patologie acute e croniche a carico dell'apparato respiratorio (asma, bronchiti, enfisema, allergia, tumori) e cardio-circolatorio (aggravamento dei sintomi cardiaci nei soggetti predisposti);

-        che le cosiddette nanopolveri arriverebbero addirittura a penetrare nelle cellule, rilasciando direttamente le sostanze trasportate, con evidente maggior pericolo e pertanto responsabili di patologie specifiche.

CONSIDERATO CHE

-        l’art. 9 e l’art. 32 della Costituzione Italiana sono strettamente correlati, in quanto l’art. 32 tutela in maniera assoluta la salute dell’individuo da garantire e da difendere; mentre l’art. 9 promuove questo diritto non solo come singolo ma come membro di una comunità. Da ciò deriva che l’individuo ha diritto a vivere in un ambiente salubre;

-        la delibera HFA (Health For All) dell’organizzazione Mondiale della Sanità del 1977 e adottata dagli stati membri nel 1984, definisce come salutestato di completo benessere fisico, mentale e sociale” quindi con riferimento al benessere dell’individuo nell’ambiente salubre, alla fruibilità dei servizi minimi sufficienti per l’integrità fisica e sociale dell’ambiente;

-        il rapporto "La qualità dell'aria in Europa  2013", rappresenta il contributo dell'E.E.A al riesame della politica per la qualità dell'aria effettuato dalla Commissione europea e all'"anno dell'aria" dell’UE;

-        il trasporto su strada, l'industria, l'agricoltura e il settore residenziale contribuiscono all'inquinamento atmosferico in Europa. Nonostante la riduzione delle emissioni e delle concentrazioni di alcuni inquinanti in atmosfera  osservata negli ultimi decenni, il rapporto dimostra che il problema dell'inquinamento atmosferico in Europa è lungi dall'essere risolto;

-        in particolare, due sostanze inquinanti, il particolato e l'ozono troposferico, continuano a causare problemi respiratori, malattie cardiovascolari e una minore aspettativa di vita;

-        i nuovi dati scientifici indicano che la salute umana può essere compromessa da concentrazioni di sostanze inquinanti inferiori a quanto si pensava in passato;

-        Hans Bruyninckx,  capo dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (Aea) afferma:
    “Per alcuni stati membri, l’ambiente e il clima non sono attualmente la prima delle loro preoccupazioni e se il bilancio europeo si restringe, per noi non è una buona notizia perché rischiano di diminuire anche le risorse per la ricerca in materia di clima ed ambiente”.
E poi:
  "L'inquinamento atmosferico sta causando danni alla salute umana e agli ecosistemi. Un'ampia parte della popolazione non vive in un ambiente sano secondo gli standard attuali. Per avviare un percorso che porti alla sostenibilità, l'Europa deve essere ambiziosa e rendere più severa  l'attuale normativa".
Inoltre, l’ex commissario all'Ambiente Janez Potočnik durante un incontro a Pisa nel 2013 con i cittadini, organizzata dall’ARPAT, riferisce che la stima della popolazione a livello mondiale arriverà a 9 miliardi di persone entro la metà del secolo, quindi l’uso sostenibile delle risorse naturali sarà messo sempre più a dura prova. E aggiunge: "Per molte persone la qualità dell'aria costituisce una delle maggiori preoccupazioni. Gli studi dimostrano che un'ampia maggioranza dei cittadini è consapevole dell'impatto della qualità dell'aria sulla salute e chiede alle istituzioni di intervenire a livello europeo, nazionale e locale, anche in tempi di austerità e difficoltà”;

-        - tra il 2009 e il 2011, i limiti di inquinamento dell’aria previsti dalla legge sono stati superati in numerose città italiane in violazione della direttiva 2008 /50/CE sulla qualità dell’aria con gravi danni alla salute dei cittadini.

-        La normativa fissa il limite di tolleranza giornaliera di concentrazione nell’aria del particolato PM10 a 50ug/m3, valore che non deve essere superato per più di 35 giorni l’anno (dati raccolti da CODACONS). La direttiva ha reso definitivamente obbligatorio anche il monitoraggio del PM2,5 che rappresenta la parte più nociva delle polveri sottili;

-        - il problema non riguarda solo le città, secondo il rapporto  ARPAV Veneto, anche alcune aree rurali sono caratterizzate da livelli significativi di inquinamento atmosferico. Infatti nel Veneto la caratteristica dei livelli di concentrazione  in aria di PM2,5 al 2012, si è basata sul superamento registrato presso le stazioni della rete regionale ARPAV.

-        Analizzando le concentrazioni annuali e confrontandole con il Valore Obiettivo Annuale nelle 16 stazioni di monitoraggio attive nel 2012, si evidenzia come lo stesso sia stato superato nel 63% delle stesse;

-        - un confronto tra le nazione Europee è disponibile nelle “schede nazionali” allegate al rapporto 2013 dell’E.EA; in particolare, dall´analisi del rapporto si conferma che la Pianura Padana rappresenta l´unica zona europea di estese dimensioni nella quale si manifestano contemporaneamente situazioni di superamento sistematico dei valori limite per il particolato (PM) e l´ozono, costituendo un unico bacino areologico nel quale particolari condizioni orografiche e meteorologiche comportano frequenti episodi di accumulo degli inquinanti;

-        - sono molte le storie di successo nella riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici; ad esempio, le emissioni di diossido di zolfo (SO2) delle centrali elettriche, dell'industria e del trasporto sono state ridotte negli ultimi dieci anni, comportando una riduzione dell'esposizione. La progressiva eliminazione del piombo, inquinante ritenuto responsabile di problemi dello sviluppo neurologico, dalla benzina ha determinato una riduzione delle concentrazioni di piombo in atmosfera;

-        - lo studio italiano MISA-2 (pianificato e coordinato dalle Università di Firenze, di Padova e di Torino nelle persone del Dott. Annibale Biggeri, del Prof. Pierantonio Bellini  e del Dott. Benedetto Terracini, in cui sono state analizzate le serie giornaliere di inquinamento di 15 importanti città italiane nel periodo 1996-2002), che verifica gli effetti a breve termine degli inquinanti atmosferici, misurando direttamente gli effetti del Pm10 presente nell’aria delle nostre città, stabilendo che esiste – statisticamente - una relazione tra l’aumento di patologie cardiovascolari (con possibili effetti letali per le fasce di popolazione più a rischio) nell’arco di qualche giorno successivi al picco di inquinamento. Dimostrando, inoltre, che tali effetti nefasti si protraggono per almeno 10 giorni;

- lo studio MISA-2 riporta, con molta chiarezza,  come  inevitabilmente  gli effetti dell’aria di  città si “scarichino” principalmente sulle fasce estreme di età: i neonati e gli ultraottantenni; ma in termini più subdolamente preoccupanti tale studio ha messo in evidenza che il rischio di inquinamento comprende anche fasce di giovani-adulti che si ritenevano meno suscettibili. Dunque, accertando una maggior “sensibilità” da parte della popolazione a questo tipo di inquinamento;

-          il World Cancer Report 2008 mette in evidenza che il Veneto è l’ottava zona al mondo con la più alta incidenza di tumori, prima di noi ci sono Sondrio (2° posto), Brescia (3° posto), Varese (7° posto);

-        - nel rapporto di Legambiente del 2013 (Mal d’aria di città 2013) si evidenzia che nei monitoraggi dei capoluogo di Provincia il valore del pericoloso PM 2,5 sia fuori norma nel 50% delle città. Al primo posto ancora una volta troviamo le aree urbane della pianura padana: Torino, Padova e Milano;

-        - dal RTV (Registro Tumori del Veneto) emerge che nel Veneto nel 2012 si sono rilevati 31 mila nuovi casi di tumore . Questi sono superiori al resto d’Italia; la popolazione coperta dal RTV è parziale con le sole ASL 1 Belluno, ASL 2 Feltre, ASL 3 Bassano del Grappa, ASL 12 Veneziana, ASL 13 Mirano, ASL 18 Rovigo, ASL 19 Adria, ex ULSS 8 Vicenza, ex ULSS 10 Treviso, ex ULSS 13 Castelfranco-Montebelluna e ex ULSS 25 Verona (coperta per 2.300.000 abitanti circa e pari al 49% dell’intera popolazione).  Le neoplasie più numerose sono : mammella, prostata, polmone (3.516 casi) e colon retto;

-        - un ulteriore elemento di allarme è inoltre evidenziabile dal confronto tra i tassi di incidenza standardizzati calcolati nell’area coperta dal Registro Tumori del Veneto per i periodi 1990-1993 e 2004-2006. Nel confronto dei due periodi si constata un aumento fino al 140% di tumori della Tiroide, della Prostata,  dei Testicoli, della Cute,  Melanomi e Mielomi: sedi che, guarda caso, sono direttamente correlate agli inquinamenti dell’acqua (i primi) e dell’atmosfera (i secondi); 

-        - ASL 16 e ASL 17 hanno chiesto di essere inserite nel RTV, ma non sono state accolte;

-        - uno studio condotto da Legambiente di Padova, utilizzando gli stessi parametri scientifici dell’OMS , sull’impatto sanitario del Pm10 sulla popolazione residente a Padova e periferia negli anni 2001-2005, ha stimato che il numero dei decessi  che si sarebbero potuti evitare per le Pm10  (la media era 59,9 µg/m3 invece di mantenerlo a 20µg/m3) è stimato in 285 annui, pari al 13% del totale dei decessi per cause naturali rilevato nel 2001.


CHIEDIAMO

-        1. a fronte dell’avvio della Comunità Europea di procedure di infrazione per l’Italia per non aver rispettato la norma relativa alle concentrazioni delle PM10 e PM2.5, di intervenire presso l’Amministrazione Regionale per verificare i motivi per cui non sono stati adottati i provvedimenti dovuti e necessari per uscire dallo stato di illegalità rispetto alle normative europee;

-        2. se gli organi in indirizzo non ritengano opportuno, ove ne sussistano i presupposti, esercitare i poteri di cui all’articolo 5 del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998;

-        3. di adottare i necessari provvedimenti  per assicurare il rispetto della direttiva 2008/50/CE;


-        4. ad intraprendere pressanti iniziative anche mediatiche affinché la nostra USSL 16 sia inserita all’interno del RTV (Registro Tumori del Veneto) e ad avviare il prima possibile la trasmissione dei referti codificati e informatizzati delle anatomie patologiche;
-        5. visto che il PRTRA è definito un “documento dinamico”, di chiedere all’ARPAV l’aumento delle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, fornendo possibilmente i dati online;

INOLTRE SI CHIEDE:

-        - in merito a questa seria problematica della qualità dell’aria che riguarda i cittadini di Mestrino, dal momento che il Sindaco rappresenta l’autorità sanitaria locale ai sensi dell’articolo 32 della legge n. 833/1978 e dell’articolo 117 del D.Lgs. n. 112/1998, quali azioni si vuole prendere in considerazione e con quali tempistiche;


Si chiede infine che la mozione in oggetto venga discussa e messa ai voti durante il prossimo Consiglio Comunale.


MOVIMENTO CINQUE STELLE - MESTRINO
Il Portavoce e Consigliere comunale, definito dal Sindaco dalla
“…esigua dimensione culturale,sconfina verso quella etica e la grossolanità, la volgarità e verso l’oscenità e il raccapriccio”

FLAVIO PINTON

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