La tutela della salute e degli interessi dei cittadini di Mestrino è nostra priorità!
Non ci è passata inosservata, a differenza di altri; la nuova apertura di una mega sala slot a Mestrino.
E questo nonostante la nostra mozione del 2013...regolarmente snobbata dalla amministrazione targata Pedron/Agostini.
Come nel caso della sicurezza delle nostre strade e delle nostre scuole "loro" se ne fottono, noi proponiamo soluzioni!!!!!!!!!!
Mestrino 09 novembre 2016
Egr. sig. Presidente
del Consiglio Comunale di Mestrino
Egr.
sig.
Sindaco di Mestrino
MOZIONE 37
NO SLOT – NO GIOCO
D’AZZARDO A MESTRINO
PREMESSO CHE:
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La prima mozione presentata dal M5S MESTRINO in questo consiglio
comunale, nell’ormai lontano 2013, aveva come titolo “GIOCO D’AZZARDO SUL
TERRITORIO DI MESTRINO”. Ciò a dimostrazione dell’impegno e della sensibilità
al grave problema che sono caratteristiche proprie del M5S;
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La mozione fu
approvata dalla maggioranza che “comanda” Mestrino dopo alcune modifiche
apportate dalla stessa e condivise dal M5S;
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Durante la
discussione della mozione ci fu un intervento del Sindaco che affermò
testualmente: “ … interviene il Sindaco per informare che si sta interessando presso
l'ASL al fine di allestire dopo l'estate con dei professionisti qualche
incontro per mettere in guardia i cittadini dai rischi derivanti dal gioco
d'azzardo…”. Naturalmente
nulla fu fatto!
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L’argomento è
stato anche oggetto della nostra interrogazione n° 8 datata 25 ottobre 2013
nella quale chiedevamo le motivazioni del mancato rispetto di quanto affermato
dal Sindaco;
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Nessuna azione
degna di nota sul tema “gioco d’azzardo” è stata adottata dall’amministrazione
in questi tre anni nonostante le nostre proposte e i nostri solleciti;
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Oggi, oltre alla
situazione esistente, ci troviamo nel territorio di Mestrino una nuova apertura
di una grande sala slot, che per diversi giorni è stata pubblicizzata con grandi
spazi e manifesti itineranti le vie del paese (vedi foto allegata);
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L’Italia è il
primo mercato del gioco d’azzardo in Europa (
clicca qui per la
fonte);
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I dati forniti
dall’Autorità delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che per lo Stato italiano
regola e controlla l’intero comparto dei giochi, confermano la grande
espansione del gioco d’azzardo in tutte le Regioni d’Italia.
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Per volume
movimentato il gioco d’azzardo sarebbe la terza “industria” italiana con il 12%
della spesa delle famiglie, una raccolta nazionale di circa 80 miliardi di euro
nel 2011, circa 380.000 slot machine; oltre 50.000 apparecchi videolottery
(VLT); un terzo di tutte quelle esistenti al mondo con una densità per abitante
tripla rispetto agli Stati Uniti;
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L'azzardo
distoglie enormi capitali dalla spesa delle famiglie; ne soffrono i consumi interni
alternativi e allo Stato vengono a mancare quasi 4 miliardi solo in termini di
IVA. Nessuno conteggia i costi sociali (assenteismo, calo di produttività,
disturbi psicologici, maggior ricorso alle cure mediche, ricoveri ospedalieri,
suicidi, crisi familiari e la spesa per
assistenza sociale alle famiglie
impoverite: applicando uno studio svizzero dobbiamo ipotizzare tra i 5,5 e i
6,5 miliardi di euro.
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In Italia si
stimano 15 milioni di giocatori abituali; di questi si calcola che tra i
900.000 e i 2,3 milioni siano a rischio e altri 900.000 abbiano già sviluppato
dipendenza. Il Veneto è la quinta Regione in Italia per somme giocate su rete
fisica: 5,5 miliardi l’anno.
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In base alla recente
ricerca Nomisma e Università di Bologna, più della metà dei ragazzi tra i 14 e
i 19 anni, ha giocato l’azzardo nell’ultimo anno (51% tra i soli minorenni).
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Il 29% a volte è tornato a giocare per cercare di recuperare le
somme perse, quasi il
6% lo fa sempre o nella maggior parte
delle volte.
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Il 32% dei
ragazzi nasconde o ridimensiona davanti ai genitori le abitudini verso l’azzardo.
CONSIDERATO
CHE:
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La dipendenza da
azzardo compromette lo stato di salute fisica e psichica del giocatore e
l'equilibrio della sua famiglia. Il malato di GAP (Gioco d’Azzardo Patologico)
è cronicamente e progressivamente sempre più incapace di resistere all’impulso
di giocare.
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Può dimenticare
gli impegni di lavoro, e trascurare l'accudimento dei figli; spesso si
trova nella condizione di dover
chiedere prestiti a usurai o a fonti illegali, oppure commettere reati
(falsificazione, frode, appropriazione indebita, evasione fiscale) mirati ad
ottenere altro danaro, una volta
esaurire le risorse economiche personali e familiari.
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Tutto questo
produce sofferenza, difficoltà di relazione, crisi familiari, pesanti ripercussioni
psicologiche, fino al suicidio.
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Già nel 1980
l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto la dipendenza da gioco
d'azzardo come una vera e propria patologia.
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In Italia da un
punto di vista giuridico ciò è avvenuto solo nel 2012, con il decreto Balduzzi
che ha inserito nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) la cura delle
persone e l'assistenza alle famiglia.
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Solo con la
legge di Stabilità 2015 tuttavia sono stati attribuiti i primi fondi, peraltro sottraendoli
al bilancio sanitario complessivo e senza nuovi stanziamenti.
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Nel nostro Paese
si è prodotta una situazione a macchia di leopardo, con aree completamente
prive di assistenza specifica e altre, come nel Polesine, dove amministrazioni
e gruppi di autoaiuto hanno saputo creare servizi ed interventi efficaci.
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Le cure si
presentano a volte difficili; dipendono dall'età di inizio, dalla precocità della
richiesta di aiuto, dai comportamenti sviluppati, dalle conseguenze patite e da
fattori personali e familiari.
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Pensando
soprattutto ai giovani e alle fasce deboli, se la dipendenza da gioco si configura
come una patologia che coinvolge il sistema sanitario nazionale e le Asl a
livello di cura, forti sono le ricadute sulle Amministrazioni Comunali, non
solo per le quote che i comuni erogano alle ASL per le attività sociali; non
solo per le ricadute dirette sul bilancio dei servizi sociali comunali per le
famiglie che si trovano senza reddito o con difficoltà di varia natura causate
dall'azzardo. Ma anche per la necessità di intervenire preventivamente.
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E' diretta
responsabilità del Sindaco tutelare la salute dei cittadini, vigilare su
fenomeni di degrado, tutelare il decoro, il sistema dei servizi commerciali e
in definitiva proteggere un modello di comunità.
CONSIDERATO
INOLTRE CHE:
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Il gioco
d’azzardo è un mercato tanto ricco e diffuso in modo capillare da richiamare la
presenza delle mafie anche nel gioco legale, come dimostrano le numerose indagini
delle direzioni distrettuali antimafia in tutta Italia.
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Benchè nelle
intenzioni dichiarate dai legislatori, l'espansione del mercato legale venisse
motivato con il contenimento del mercato illegale, esso è pressochè raddoppiato
negli ultimi anni. Anzi: il gioco lecito è diventato uno dei settori di
maggiore interesse per il riciclaggio di denaro: le mafie “giustificano” il
denaro di derivazione illecita facendolo figurare come vincita di gioco nelle
le sale da gioco (a volte gestite da prestanome), accaparrandosi con un
sovraprezzo dai reali vincitori biglietti i vincenti di Lotto, Superenalotto,
Gratta e vinci. Le mafie alterano poi il regime di corretta concorrenza
nell'economia di un territorio, assoldano facilmente manovalanza tra le persone
impoverite. Attraverso queste attività esse assumono un controllo dei territori
con un danno umano, sociale, economico enormi.
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Se questi
fenomeni sono spesso latenti e poco visibili, va segnalato che la presenza di
punti gioco attira anche la criminalità, con furti, scippi e minacce, a danno
dei giocatori che si apprestano a giocare oppure di chi occasionalmente si
allontana con una vincita o addirittura degli stessi esercenti di bar, sale da
gioco, ricevitorie, portando insicurezza e degrado nei paesi e nelle città.
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VALUTATO
INOLTRE CHE:
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Il sistema
normativo e di controllo a livello nazionale e regionale è insufficiente a
disciplinare le situazioni che presentano già enormi costi sociali sulle
singole comunità locali.
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I Sindaci,
responsabili nei Comuni dell’assetto delle funzioni del territorio, della
salute dei cittadini, dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana,
rappresentanti delle comunità, devono curarne gli interessi e promuovere lo
sviluppo.
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Nel rispetto del
principio di sussidiarietà e delle proprie attribuzioni (diritto/dovere), i
sindaci sono chiamati ad azioni mirate
a tutela della propria comunità.
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Promuovendo
ricerche sulla situazione epidemiologica del territorio, che superi il mero
dato dei pazienti in carico ai Sert, poichè sappiamo che per una persona che
accetta
di rivolgersi alle cure, molte altre
eludono il problema o non se ne rendono conto.
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Stilando una
mappatura della presenza di apparecchi elettronici (“Slot machines” e VLT) ,
distribuite tra pubblici esercizi, circoli ed esercizi commerciali; ma anche
dei punti di
offerta per tutte le forme di gioco
d'azzardo, poiché sappiamo che le patologie da dipendenza sono strettamente
correlate all'offerta sul mercato.
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Intervenendo
infine a disciplinare questo mercato nel contesto territoriale specifico, anche
tenendo conto della sensibilità e della volontà dei cittadini.
VISTO
CHE:
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il Manifesto
nazionale dei Sindaci contro il gioco d’azzardo, promosso dalle Associazioni
“Terre di Mezzo”, “Scuola della Buone Pratiche”, “Fa’ la cosa giusta!”,
Legautonomie, ha già ricevuto l'adesione di centinaia di comuni italiani e
chiede una nuova legge nazionale, fondata sulla riduzione dell’offerta e il
contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di
prevenzione e cura.
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Il Manifesto
inoltre chiede che sia tutelato il potere di ordinanza dei sindaci per definire
l’orario di apertura delle sale da gioco e per stabilire le distanze dai luoghi
sensibili, e l’installazione dei giochi d’azzardo sia subordinata anche al potere
autorizzativo dei Sindaci.
RITENUTO
CHE:
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Sia
indispensabile mettersi in rete con altre Amministrazioni e altri territori,
con le ASL, le Prefetture e le Questure, per costruire un fronte di
informazione, formazione e contrasto a questo tipo di gioco che si sta
rivelando una vera emergenza sociale.
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Sia altresì
indispensabile costruire reti in ogni territorio coinvolgendo parrocchie, scuole,
associazioni, volontari, Polizia Locale e Forze dell’Ordine per attivare
iniziative culturali e formative, attività di controllo e di prevenzione
finalizzate a recuperare i valori insostituibili della cultura per conoscere e
comprendere la portata e le conseguenze del gioco d’azzardo, costruire nuovi
atteggiamenti e nuove mentalità, recuperare i valori fondanti delle nostre
società basati sul lavoro, sull’impegno e sui talenti.
Tutto ciò premesso e considerato, con la presente mozione si intende:
IMPEGNARE
IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
1.
Ad aderire al su
citato Manifesto dei Sindaci, qualora non fosse già iscritto,pubblicizzando
tale atto attraverso tutti i canali di comunicazione, quali sito web
istituzionale e comunicarne l’adesione a terre.it e legautonomie.it [Manifesto
dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo
www.scuoladellebuonepratiche .it/wordpress/wpcontent/uploads/2014/05Manifesto_Azzardo-7-05-2014.pdf].
-
2. Ad adottare
un nuovo regolamento comunale che includa norme più restrittive per l’apertura
di future attività commerciali, che prevedano al loro interno l’uso di
apparecchi elettronici o terminali atti al gioco d’azzardo e la
disincentivazione, e maggior controllo, di tutte quelle attività commerciali
che ad oggi vedono al loro interno la presenza di apparecchi.
Le norme che devono essere incluse nel
nuovo regolamento devono prevedere che:
a)
Per le attività
di prossima apertura o per le attività che ne facciano richiesta: a far data il
giorno successivo l’approvazione dei questo regolamento, sia vietata
l’installazione di apparecchi elettronici VLT (videolottery) nei locali
commerciali pubblici, presenti nell’intero territorio comunale, che distino
meno di 500 metri da luoghi cosiddetti “sensibili”, quali scuole pubbliche e
private di qualsiasi grado, luoghi di culto, luoghi di aggregazione sportivi,
oratori, biblioteche, centri anziani, parchi e giardini pubblici, nonché banche
uffici postali o sportelli bancomat.
b) per le
attività che abbiano installati apparecchi VLT:
- 1) Obbligo da parte del personale operante
nell’esercizio, della verifica della maggiore età delle persone che accedono
tramite esibizione di un documento di identità valido
- 2) Divieto
di pubblicizzare in qualsiasi forma la presenza della sala slot.
c)
Per tutte le
attività commerciali esistenti e di futura apertura, un orario di esercizio per il gioco d'azzardo per
non più di 8 ore giornaliere, con orari identici per tutte le forme di azzardo:
gratta e vinci, scommesse sportive, concorsi numerici, apparecchi elettronici,
terminali per il gioco a distanza e comunque qualsiasi forma di gioco con
puntata in denaro. Eventuali violazioni devono prevedere sanzioni afflittive e
progressive in caso di recidiva.
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3. Programmare, insieme con l’azienda sanitaria
ULSS, un ciclo di attività informative, formative e di sensibilizzazione
rivolte agli alunni delle scuole primarie e secondarie e ai cittadini mirate
sui rischi derivanti dal gioco d'azzardo;
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4. Ad indire un concorso di idee, tra tutte le
scuole presenti nel nostro comune, per la creazione di un logo adesivo da
applicare all’esterno dei locali che rinuncino ad ospitare offerta di gioco
d'azzardo, per informare il consumatore sulla scelta del gestore, come premessa
ad un consumo informato, a dare la massima
pubblicità all'iniziative e all’elenco di tutti i locali aderenti anche tramite
il sito web istituzionale;
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5. A concordare
una serie di iniziative atte alla promozione di locali liberi dal gioco (per es
SLOTMOBS), iniziative di promozione sociale con tema il gioco d’azzardo e
iniziative d’informazione da portare nelle piazze coinvolgendo cittadini e
commercianti, esperienza già provata con successo da altri comuni italiani.
Iniziative da intraprendere con eventuali associazioni presenti sul territorio.
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6. Ad inibire
l'accesso ai siti di gioco d'azzardo on line per gli utenti del wi fi comunale e
da ogni terminale della pubblica amministrazione.
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7. Al fine di
recuperare le risorse per le azioni sopra indicate, compensare i costi sociali
sostenuti dal Comune descritti in premessa, nonchè calmierare l'offerta di gioco
d'azzardo e ridurre i rischi per i cittadini, ad applicare aliquote maggiorate nella
fiscalità locale e per le concessioni d'uso del suolo pubblico, per gli
esercenti e le aziende del settore presenti sul territorio comunale.
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8. A sottoporre
gli atti e le azioni in materia di gioco d'azzardo a consultazioni con i cittadini
aventi valore propositivo, di indirizzo o abrogativo. Eventualmente inserendo
nello statuto comunale tali forme di consultazione.
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9. Ad annunciare
pubblicamente l'impegno ad impugnare nelle opportune sedi, in forma singola o
associata, gli atti che dovessero in futuro violare la potestà e le responsabilità
del Sindaco e del Consiglio Comunale qui richiamate e gli atti derivanti
oggetto di questi impegni
Si chiede infine che la mozione in oggetto venga messa ai
voti durante il prossimo Consiglio Comunale.
MOVIMENTO
CINQUE STELLE - MESTRINO
Il Portavoce E
Consigliere Comunale
Flavio
Pinton