di MoVimento 5 Stelle
Sulla legge elettorale il tempo è già abbondantemente scaduto e serve chiarezza.
Il 4 dicembre il 60% dei cittadini che sono andati a votare hanno detto un chiaro “No” al Governo di Matteo Renzi: si sarebbe dovuti andare subito a votare e invece ci hanno rifilato un Governo fotocopia, uguale a quello di Renzi.
Il MoVimento 5 Stelle aveva anche proposto una soluzione semplice ed efficace per risolvere il disastro costituzionale lasciato in eredità dal duo Renzi-Boschi: due leggi elettorali diverse per Camera e Senato, una delle quali per giunta incostituzionale. La soluzione era quella di applicare la legge vigente per la Camera al Senato, dopo la sentenza della Corte costituzionale che l’avrebbe resa legittima: un sistema che proprio per questo abbiamo chiamato “Legalicum”. Una legge che non è quella che il MoVimento 5 Stelle ha proposto nel 2014 ma che è stata proposta per dimostrare la nostra apertura, per senso di responsabilità e per togliere al PD l’alibi per rimandare le elezioni. Per cinque mesi la nostra proposta è stata ignorata perché il PD era troppo impegnato nel suo congresso per occuparsi della paralisi che aveva creato e ridare finalmente la parola al popolo. La nostra soluzione non solo era la più semplice e più giusta dal punto di vista della Costituzione, era anche quella più condivisa, quella su cui tutte le altre forze politiche convergevano, al punto che il Legalicum è stato anche il testo base proposto dal presidente della Commissione affari costituzionali (che non è certo del MoVimento 5 Stelle) come base per la discussione in grado di trovare ampia condivisione.
Ma il Pd, dimenticando la lezione del 4 dicembre, ha deciso di azzerare tutto e di imporre ancora una volta una legge elettorale ritagliata sulle sue esigenze.
Inizialmente hanno dichiarato di essere disponibili a una proposta simile al sistema in vigore in Germania, che, in effetti, da settant’anni, garantisce rappresentatività e governabilità. Si tratta di un sistema proporzionale, con una soglia di sbarramento nazionale al 5%, così in Parlamento sono ammessi pochi partiti ma rappresentativi. Dopo le elezioni, la soglia alta rende sconveniente le spaccature dei partiti e così i partiti e i governi tedeschi sono stabili, duraturi e supportati dal consenso popolare. Si tratta di una filosofia molto simile a quella del Democratellum, la proposta elettorale del MoVimento, che, non troppo diversamente, assicurava rappresentatività e governabilità, con un sistema proporzionale che favoriva le forze con più consensi a discapito di quelle meno votate dagli elettori.
Alla prova dei fatti, però, il Pd spacciava per tedesco un imbroglio vero e proprio. Quando infatti è stato depositato il testo, il Pd ha presentato il Verdinellum, una legge elettorale che è stata ispirata dal gruppo parlamentare mai eletto da nessuno di Denis Verdini e che riunisce i peggiori difetti della Prima e della Seconda Repubblica, che è stata appositamente studiata per danneggiare il MoVimento 5 Stelle e che, come le loro precedenti proposte, è di nuovo incostituzionale. È una proposta, poi, che non garantisce la rappresentatività, tanto che un partito con meno voti può persino ottenere più seggi di chi ha più voti! È’ una proposta che nemmeno garantisce la governabilità: consente coalizioni pasticciate diverse collegio per collegio, destinate a sfarinarsi in Parlamento, e consente ai partitini di contrattare posti nei collegi uninominali e così ricattare le maggioranze in Parlamento.
Consapevoli della necessità di una nuova legge elettorale per il Paese e della necessità di sciogliere rapidamente queste Camere elette con una legge incostituzionale e che ha prodotto maggioranze che troppi danni hanno già fatto al Paese, pensiamo di dover continuare a offrire la nostra disponibilità al confronto, sempre che ci si muova all’interno di proposte in armonia con la Costituzione e che non rischino di essere bocciate ancora una volta.
Con questo preciso intento risponderemo alla richiesta di incontro in Parlamento del Partito democratico per il prossimo lunedì 29 maggio.
Per le ragioni enunciate in quella sede vorremmo andare a proporre la nostra disponibilità al sistema tedesco, quello vero, però! Per avere un sistema pienamente tedesco, occorre assegnare a ogni partito sopra lo sbarramento il numero di seggi esattamente corrispondenti alla percentuale di voti ricevuti. Ciò significa che laddove dovesse capitare che il numero di seggi vinti da un partito nei collegi uninominali eccedesse il numero dei seggi ottenuti nel riparto proporzionale, quest’ultimo deve prevalere, al fine di garantire la piena proporzionalità del sistema come accade in Germania. In sostanza, dunque: voto subito, niente coalizioni elettorali, proporzionale rigoroso sulla totalità dei seggi della Camera e soglia di sbarramento al 5%, provando a chiedere al tempo stesso che si rafforzino le prospettive di governabilità nel rispetto della Costituzione (cioè con l’aggiunta di un premio di maggioranza per chi raggiunge la soglia del 40% o altri metodi di calcolo più selettivi che incrementino il numero dei seggi della prima forza politica).
Su questo delicato e importante passaggio chiediamo a tutti i nostri iscritti di esprimersi: siete favorevoli all’approvazione di un sistema elettorale di impianto tedesco che sia rispettoso della Costituzione, eventualmente con l’introduzione di correttivi di governabilità costituzionalmente legittimi? La consultazione online sarà aperta domani e domenica dalle 11 alle 19 su Rousseau https://rousseau.movimento5stelle.it/main.php
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